Un film molto commovente.
Bravissimo Javier Bardem.
Bello anche perchè non finisce bene
Poi ci sono un sacco di attori comprimari che sono veramente bravi e convincenti.
Un film molto commovente.
Bravissimo Javier Bardem.
Bello anche perchè non finisce bene
Poi ci sono un sacco di attori comprimari che sono veramente bravi e convincenti.
Un esempio di ottimo cinema ‘militante’ che manca (fatta eccezione per l’immenso Guédiguian e Loach) nel nel panorama contemporaneo. Plausi ad Javi e Alejandro.
Considerando che e’ tratto da una storia vera convince e coinvolge ancora di piu’… la sequenza con Ramon che ad un tratto vola via dalla finestra vale da sola il prezzo del biglietto…
Visto che l’amico OpossuM ha citato il grande Guédiguian colgo l’occasione per segnalare a chi l’avesse perso il bellissimo La Ville est tranquille, un film approdato da qualche mese in DVD…
Ho pianto via anche l’anima!
Io invece pure.
Sigh e sob!
Come mi commuovo facile…
Rivisto dal dvd italiano dopo che l’avevo già visto al cinema in Francia al momento della sua uscita (in lingiua originale).
Il film è bello e tratta un argomento importante ma trovo l’interpretazione di Bardém davvero modesta e trovo esagerati tutti gli elogi che riceve (compresa la Coppa Volpi a Venezia per la migliore interpretazione).
È tutto smorfie tipo il peggior De Niro (che peraltro viene chiaramente scimmiottato) e quando parla fa delle pause teatrali davvero eccessive. Guardate il film e fateci caso. Spesso finge di cercare le parole (oppure interrompe le frasi) con una solennità ridicola, anche se sta semplicemente chiacchierando.
Solo che però lui è l’attore bello e promettente che si è imbruttito per fare un ruolo difficile e coraggioso in un film altrettanto difficile e coraggioso e allora non se ne può parlare male. Mah…
Il film però funziona ed emoziona anche se i momenti che ho preferito sono quelli meno telefonati. Le scene con il padre (peraltro bravissimo e con un volto fantastico) sono di gran lunga le più intense solo che non le cita nessuno dato che tutti restano fulminati dalla scena del volo dalla finestra (che onestamente a me non fa impazzire) peraltro resa ancora più banale dalla musica scelta per accompagnarla (il Nessun Dorma… eddai…).
Comunque il cast è di ottimo livello (Bardém a parte) e Amenábar non è uno sprovveduto. Sa girare, sceglie sempre dei movimenti di macchina molto belli e sa come costruire una scena.
Ho comprato il libro di Ramon Sampedro (da cui è tratto il film) che contiene anche il dvd italiano (che si trova in mezzo alle pagine del libro, in una bustina trasparente.
Il dvd è ottimo, il master è molto buono e c’è l’audio originale con sottotitoli italiani che, per fortuna, non sono forzati.
Ci sono anche diversi extra. Il migliore è un backstage con interviste, poi c’è anche un rullo di immagini dietro le quinte che non è male. Ci sono pure delle videointerviste (fatte a Venezia) ma sono amatoriali.
C’è pure il video della premiazione per il miglior attore e il miglior film, con una Gerini imbrazzante in veste di presentatrice, definirla ridicola sarebbe riduttivo.
Ve lo consiglio, su amazon lo si trova a 6 euro (libro e dvd, ripeto).
Un film che ho sempre detestato, che affronta e contrasta l’immobilità obbligata nella maniera più banale possibile, filmicamente parlando, con movimenti di macchina continui e soggettive sognanti di voli impossibili.
Retorico nella concezione del cinema alto europeo, da festival e da pubblico borghese. Un film che compiace e che non pone dubbi, senza la sporcizia e la disperazione tangibile della paralisi forzata, ma che mostra senza se e senza ma solo la bellezza e la forza dell’essere umano e della vita.
L’Amenabar che preferisco è quello dei tempi di Tesis.
Non capisco bene cosa intendi, a me il film sembra comunque molto potente e valido anche se non indugia su pappagalli, padelle o roba simile.
Il tema dell’eutanasia, del libero arbitrio in merito alla scelta della morte, è inevitabilmente controverso; questa pellicola riesce però a mostrare il vissuto emotivo del protagonista ed il lato umano della vicenda in modo così forte e toccante che non si può non empatizzare e non ritenere valide le ragioni di Sampedro.
E in questo senso il film è riuscito e centra il suo obiettivo, a mio modo di vedere.
L’ho visto con la mia compagna e lei è rimasta sconvolta che in certe nazioni considerate “progredite” il diritto all’eutanasia sia ancora negato e che il tema possa essere tuttoggi al centro del dibattito pubblico, nel XXI secolo. Si vede che non proviene da un paese di forte matrice cattolica…