Marina e la sua bestia n. 2 (Renato Polselli, 1985)

Il compianto cineasta frusinate in una delle sue interviste realizzate da Nocturno (rivista a cui si deve a mio giudizio principalmente la riscoperta) non riservò certo parole di elogio per il “collega” anconetano. Affermò infatti che il Sacco si limitasse a montare i films che gli venivano attribuiti in gran copia nei primi anni ottanta con lo pseudonimo di Dudy Steel. Effettivamente opere come “Il grande momento”, “Capriccio di Paola”, “La casa delle hostess” e le “Bestie mariniane 1 e 2” presentano non poche assonanze con gli stilemi della filmografia di Polselli. L’idea di far accoppiare la Lotar con il cavallo Principe fu di Polselli e non di Sacco, tanto che sul set l’epònima pornostar antelitteram si rivolse a lui con un “…A Rena’ che me fai fa?”

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On line nisba… mai riproposto in DVD (figurati in Blu-ray)… quindi l’unico modo per vederlo rimane la cara e vecchia VHS U.Mida del Marina pleasure serial? Eeeh… se non ci fossero i magazzinieri compulsivi…:sweat_smile:


Come più volte ribadito, massima disponibilità a scambi.

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C’è anche la VHS A.D. Distribution

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Del numero 2? Non mi risulta. Hai foto? Non è che per caso ti 6 confuso con questa (che è il numero 1, cioè Morbida… Marina e la sua bestia)?

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Ok @Lindo , hai sgamato un mio errore.

La videocassetta che possedevo è proprio quella di cui hai postato l’immagine.
Evidentemente non so perché credevo che contenesse il secondo film e non il primo.

Il fatto è che l’ho descritto con dovizia di particolari nel primo post e nessuno mi ha fatto notare che la trama non fosse attinente! :scream:

Rileggendo la discussione alla luce di questa consapevolezza mi rendo conto che ho trascinato nell’errore anche i forumisti che sono intervenuti dopo di me :sweat_smile:

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Toglietemi una curiosità: ma il film uscì nei cinema con regolare visto censura?


Dato che sugli affissi venne aggiunto artigianalmente “L’orgia dell’amore” io ho il sospetto che forse zio Renato impaziente di esibire il suo gioiello abbia pensato di usarne quello di un film erotico antecedente (1979) di Miguel Ortega, “The sins of a nympho”, “Bacanal en directo” dovrebbe essere il titolo originale, per noi appunto “L’orgia dell’amore”.

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Questo pseudo-sequel è di gran lunga inferiore al primo film. Non c’è dubbio che non sia stato diretto dal maestro Arduino Sacco (come sostengono alcune fonti), poiché la sua follia visionaria è assente, e al suo posto c’è solo un implacabile senso di noia. Se fossi stato io il rabbino che ha pagato Renato Polselli per realizzare questo film, avrei voluto indietro i miei soldi.

L’unica cosa in comune con il capolavoro di Sacco è la presenza di Marina Hedman e di un cavallo di nome Príncipe. Qui, Marina è una donna che odia gli uomini, così ha deciso di vivere reclusa in una fattoria in compagnia di suio cavalli. Decide di iniziare sessualmente una giovane ragazza che vive lì, con l’aiuto di un diario scritto dalla matrigna di Marina (Sandy Samuel). Per rappresentare il contenuto del diario, vengono utilizzate riprese non originariamente girate per questa produzione, ma che probabilmente furono girate dallo stesso regista, dato che gli inserti non contrastano troppo con il materiale originale.

Il film sembra essere stato improvvisato molto velocemente, con grande l’aiuto del doppiaggio. Ad esempio, in alcune scene, la ragazza parla con Marina, ma vediamo solo quest’ultima, come se le immagini non fossero state originariamente pensate per mostrare una conversazione tra loro. Vediamo solo Marina, e la presenza dell’altra ragazza è suggerita da una voce fuori campo.

La copia che ho visto presenta alcuni problemi audio a metà film, il che ha reso difficile comprendere alcune delle narrazioni di Marina, ma dubito che ci fosse molto da capire. A un certo punto, c’è una grande confusione in cui è impossibile capire chi sta scopando chi. Le scene di Marina nella stalla si ripetono nel corso del film, contribuendo alla sensazione di noia. E la musica non potrebbe essere meno appropriata, incluso il Boléro di Maurice Ravel (!).

Se questo “sequel” fosse stato diretto da Sacco, il risultato sarebbe stato molto migliore. Così com’è, questo MARINA E LA SUA BESTIA 2 è consigliato solo ai fan sfegatati di Marina e Sandy Samuel.

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Nelle scene riciclate è possibile riconoscere un giovane apparso in alcuni film del periodo “Alexandre Borsky” di D’Amato.
Il suo nome è Angelo Raffaele Sasso.

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Qualcuno sa dove è stato girato il film? Queste location sono affascinanti.

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Beh sì, per un horror…
Scherzavo, “alla Cecchignola, nella fattoria dove sono ospitati i cavalli e gli altri animali utilizzati nei film italiani” (dichiarazione di Polselli riportata su Luce rossa).

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Si tratta del Castello della Cecchignola (appunto).
Foto prese da Facebook:



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