Martha dopo la morte improvvisa del padre a Roma durante una vacanza si incrocia per caso con il suo futuro marito Helmut e sarà un marchio indelebile che si concretizzerà dopo qualche mese con il primo incontro ad un matrimonio. Lei è una ragazza fragilissima, succube della madre e piena di ferite e dolori dell’anima, una vittima perfetta per un uomo sadico e manipolatore come suo marito interpretato da un gelido e crudele Karlheinz Bohm, in Italia noto ai più come l’austero Francesco Giuseppe della serie di film dedicate alla principessa Sissi.
È un lavoro che al solito mette in crisi lo spettatore, Fassbinder mette in mostra una storia di coppia claustrofobica dai tempi dilatati e dalla messa in scena forte e teatrale. Si punta l’acceleratore sul disagio e sulla tensione emotiva che si viene a creare all’interno della grande casa barocca, una prigione dell’anima dove l’ottima Margit Cartensen in tutta la sua magrezza avrà modo di urlare il suo silenzioso dolore. Una donna pelle ed ossa destinata a subire torture fisiche e psicologiche ed incapace di reagire in alcun modo.
Angosciante e claustrofobico nella migliore scuola fassbinderiana.
DVD dolmen ormai fuori catalogo, io l’ho visto nella discreta edizione della Artificial Eye.