Mercano, el marciano (Juan Antin, 2002)

Sebbene generalmente i film d’animazione realizzati in stile “animazione al computer bidimensionale simil-flash” non mi piacciano, questo Mercano mi ha veramente acchiappato.

C’è un sacco di humor, spesso anche macabro, con eccessi visivi alla Happy Three Friends. Poi il doppiaggio è fantastico, le voci dei personaggi fanno spisciare, il grandmelò in cui parlano i marziani è meraviglioso.
Passando dalla forma ai contenuti, mi ha stupito davvero una così lucida e critica precognizione di quello che sarebbe diventato il sistema consumistico con l’evolversi delle potenzialità della rete e della tecnologia. Si prevedono con precisione gli scenari che ci troviamo davanti oggi: un sacco di universi virtuali (come possono essere i vari fortnite, the sims, mindcraft, …) in cui le persone interagiscono e all’interno dei quali si possono creare da zero dei nuovi mercati dalle potenzialità immense (comprarsi le skin, le mosse, le abilità, le case, le macchine, …), oppure si anticipa l’idea di un marketplace come quello di amazon, che da enormi depositi pieni di qualsiasi bene di consumo ti fa arrivare a casa tua in tempo zero qualsiasi merce desideri, tutto disponibile immediatamente e a portata di click. E soprattutto, per poter rendere questo business possibile e redditizio, si fa in modo che tutti, anche i più poveri o i meno colti, possano avere a propria disposizione un computer economico ed intuitivo (oggi smartphone e tablet) che consenta di accedere a tutto ciò in modo semplice, creando un mondo di consumatori connessi 24h su 24 e totalmente dipendenti dalla tecnologia.
E tutto questo veniva ipotizzato nel 2002, quando ancora la banda non era larga, la connessione non era flat e anzi, per viaggiare sul web c’erano delle riviste che ti regalavano i cd con i minuti di internet gratis.
Non dico che gli autori siano dei profeti o degli illuminati, sicuramente già allora c’erano le basi per riflettere e capire in che direzione si stava andando, ma vederlo rappresentato in modo così semplice e diretto mi ha un po’ spiazzato.

Carina anche la caricatura dei giovani alternativi contro il sistema, rappresentanti dei movimenti antagonisti alle forze capitalistiche, che in realtà però non sono altro che degli inetti che pensano solo a bere birra fresca e non hanno la forza intellettuale per combattere, finendo per venire a compromessi sempre maggiori col sistema economico che vorrebbero sovvertire.

Insomma, se non si fosse capito mi è piaciuto un sacco e lo consiglio calorosamente.

Vincitore del Premio della giuria al Festival del cinema di animazione di Annecy e vincitore del Premio di Miglior film d’animazione al Festival del cinema fantastico di Sitges.