Qualche anno fa (più di quattordici) avevano fatto passare su raitre di notte un breve filmato in b/n - meno di 10’ - trovato nel 1950 in una cinepresa dentro una scatola all’interno di un’imbarcazione abbandonata su un isolotto dell’Oceano Indiano. L’imbarcazione risultava appartenere a un marinaio russo che, in quel filmato, si era autoripreso mentre, disperso nell’oceano, i giorni passavano - contati dalle tacche sul bordo della barca - con sempre meno provviste, soprattutto d’acqua. Giorno dopo giorno, il marinaio é sempre più sofferente, fino a che la situazione inaspettatamente non muta, e si vede l’uomo, quasi cambiato d’aspetto tanto pare ora sano, tranquillo e rilassato, che sembra avere un appuntamento e, dopo la comparsa di una fortissima, misteriosa luce all’orizzonte dell’oceano (che non sembra essere affatto un fenomeno naturale), il marinaio si tuffa dalla barca nella sua direzione.
Tra le diverse cose trovate nella scatola dentro la scialuppa, oltre la cinepresa, c’era anche un foglietto su cui c’era scritto qualcosa del genere: “chi l’ha vista, non può più tornare indietro, é il…”, l’ultima parte del messaggio era cancellata.
Come avete potuto vedere, me lo ricordo molto bene quel filmato. Era passato su un Fuori Orario, commentato da Enrico Ghezzi. Da allora non l’ho mai più visto, e non ho mai saputo ulteriori notizie su questo filmato e sul suo ritrovamento, se é una bufala, come lo short dell’autopsia dell’alieno, oppure no.
Si, un po’ di tempo dopo la visione del filmato ho scoperto con sorpresa che il filmato veniva indirettamente citato - il protagonista e il contesto erano diversi - in un numero di Martin Mystére.
Ho provato a cercare informazioni in rete ma nulla di nulla.
Ma allora Ghezzi dove cavolo l’avrà reperito il filmato???..possibile che tale supposto ritrovamento non avesse provocato un po’ d’interesse?
Lo registrai all’epoca e l’ho anche digitalizzato in dvd-r, ora non è nella mia disponibilità perché sto all’estero ma appena ci rimetto le mani sopra lo pubblico sull’internet a beneficio di tutti.
Anche io ero rimasto estremamente affascinato da questo found footage ma giuro che ho fatto diverse volte ricerche sul web senza mai trovare info a riguardo (anche cercando con caratteri cirillici, pensate un po’). Ancora mi chiedo se fosse un’operazione fake posticcia o se fosse roba vera.
Se non sbaglio Ghezzi lo presentava come “il naufragio del cargo sovietico Vega”.