proia si serve di blasetti per le generalissime di siamo fatti così aiuto. nella speranza di fare colpo e sensazione e raccattare tre grammi di scandaletto condensa compenetra ricicla bizzarrie a plotoni (le medesime o quasi che già vedemmo nei primi tre mondo di notte, proia sempre reo o correo, più qualche updates inerente permissivismo e degrado che si autodeterminano): un bric-a-brac nato anziano e malandato se non decomposto, che già nella seconda metà dei 60 era a un millimetro dall’anacronismo e proprio perciò aveva abbondantemente trifolato le castagne. strumentalizzazione che fa il paio con la trivialità, il mal costume zero gaudio che indispone di minuto in minuto. uniche curiosità passeggere, l’intevista aprirpista a una coccinelle sdegnata per la meschina decadenza di un’epoca, il commento di lionello che si presta ad aforistiche chicche sulle virtù benefiche della masturbazione e una giovanissima staller a posare per il poster.
per gli erotomani del periodo e i borghesi annoiati in cerca di chissà quali nuovi fremiti e stupori dovette essere uno smacco. per quanto, se lo divisero ben 4 sale in concomitanza per quasi due mesi. bontà sconfinata di chi accorse e subì.
nel patirlo oggi, si rischia davvero di rimpiangere le notti porno nel mondo. e abbiam detto tutto. di norma si chiude col classico solo per completisti, ma non volendo chicchessia sulla coscienza mi sento di sconsigliarlo anche a questi ultimi.
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Colpisce la distribuzione della Cineriz e la produzione di Clementelli. Considerato ciò presumo essere stato realizzato girando veramente il mondo rispetto ai ‘Mondo porno’ successivi.
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