Moneyball - L'Arte di Vincere (Bennett Miller, 2011)

Probabilmente il migliore film sul Baseball, altro che quelle lagne melense di Kevin Costner. La storia è quella vera del GM degli Oakland Athletics Billy Beane (Brad Pitt) che deve fare i conti con il budget molto limitato di una squadra cosiddetta di “small market”, e che si trova invece a dover combattare contro corazzate, tipo i NY Yankees, con a disposizione centinaia di milioni di Dollari di budget. Lui già fa bene di suo, grazie alle intuizioni del suo Scouting Staff, ma quando incontra un neolaureato di Yale (Jonah Hill), che gli propone un nuovo sistema di valutazione dei giocatori, basato su calcoli scientifici, che mette in discussione tutti i metodi di scouting utilizzati da sempre nella MLB, decide di affidarsi totalmente alla novità, attirando ovviamente le ire e l’ostracismo di Scouts e Allenatore (un ciccionissimo Philipp Seymour Hoffman). Billy è di suo una promessa mancata del baseball, un “errore di valutazione” di quello che diventerà il suo Capo Scout che lo convinse a rinunciare ad una borsa di studio a Stanford per intraprendere quella che si rivelerà una fallimentare carriera Professionistica. La storia si dipana quindi su questo doppio binario di ricordi e di sfida contro il mondo tradizionalista del Baseball (lo sport che per ultimo ammise i giocatori di colore nella Lega Professionistica). Billy con i suoi metodi arriva ad un passo dalla vittoria, e ovviamente trova tutti gli avvoltoi pronti a infierire sul suo “cadavere” quando la manca. Ma Billy ha ormai mostrato a tutti che i soldi non sono l’unica via per vincere e riceve una proposta di rinnovo del contratto dalla sua Squadra e una proposta astronomica ($ 12.5 Milioni) dal Proprietario dei Boston Red Sox per provare a riportare il titolo a Boston dove manca dal 1918 (il film si svolge nel 2002). In un finale romantico, Billy rinuncia all’offerta dei Red Sox e rimane a Oakland dove è tutt’ora GM con una compartecipazione alla Proprietà, e ancora non è riuscito a vincere una World Series. I Boston Red Sox, utilizzando il metodo introdotto da Billy vinceranno il titolo nel 2004 sfatando la leggendaria maledizione di Babe Ruth.Probabilmente in alcuni punti un po’ tecnico, è però comunque un ottima metafora su come nel sistema Americano ci siano ancora troppe resistenze alle novità e come ci siano ancora troppi campi in cui la “Tradizione” la fa inopinatamente da padrona. Ma ci mostra anche che per fortuna ci sono menti illuminate che lottano allo strenuo per affermare un cambiamento. Pitt è perfetto nella parte di questo GM tormentato, ma deciso a mettersi in gioco e a mettere in gioco la sua seconda (e probabilmente ultima) carriera in nome di quello in cui crede. Tante candidature agli Oscar, ma nessun premio, forse come Sceneggiatura non Originale si poteva anche pensare di premiarlo. Ah il film è tratto dall’omonimo libro di Michael Lewis. Visto su Sky

secondo me robby lo usa al posto del porno

Credo che la sabbia nel prepuzio sia meno fastidiosa di un film sul baseball (o sui cavalli), uno sport che trovo noioso quanto il cricket. E quando il prof. del master ce lo consiglia per via dell’innovazione, a malincuore me lo guardo…e che mi ero perso. Concordo con Venticello, gran film e gran ritmo, cast perfetto, appassiona anche uno come me, il che è tutto dire…

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