Mario Monicelli (…) ha commentato il cinema di oggi. Ricordando Toto’ il maestro della commedia all’italiana dice “quel cinema faceva della satira su un mondo sociale, politico, culturale che era rappresentabile, comprensibile e quindi anche ridicolizzabile, che cosa c’e’ oggi di ridicolizzabile? La cosa e’ talmente ridicola, volgare e poi addirittura irreale, e’ tutta satira, controsatira, autosatira”. (www.ansa.it)
Quindi, secondo il Maestro del cinema italiano, la commedia satirica ha senso quando c’è una realtà seria (o seriosa) da ridicolizzare, da schernire e dissacrare. In una società in cui nulla appare tanto serio, la satira potrebbe essere addirittura un potenziamento di certi schemi sociali, piuttosto che un tentativo di sabotaggio.
Monicelli, nella sua carriera, ha ironizzato su cose tanto serie come la guerra, la persecuzione fascista e il boom economico, e la sua satira ha contribuito a vederci più chiaro e aiutato gli italiani a prendere coscienza della propria condizione.
Oggi che i politici italiani pur di apparire in televisione firmano liberatorie per la trasmissione di immagini in cui appaiono come ignoranti e cafoni (ricordate le domande di attualità delle Iene ai parlamentari all’ingresso di Montecitorio?) e fanno a botte per essere imitati dal Bagaglino (la satira di regime per eccellenza), credo sia effettivamente molto difficile pensare ad un’azione di satira efficace. La satira per classe politica italiana ha oggi lo stesso ruolo della Gialappas per un reality show, solo apparentemente la ridicolizza mentre effettivamente rende popolari i protagonisti.
Forse il Maestro ha ragione. E’ ora che il cinema italiano ci concentri su qualcosa di meno meschino della realtà del paese.
Quanto asserito da monicelli, globalmente e sotanzialmente, è condivisibile…
…il momento, attuale, non è dei migliori a svantaggio del cine ed a vantaggio delle fiction televisive…
Nel contesto “Commedia satirica”, a quali fiction televisive ti riferisci? Anche in questo caso credo che ci sia “grossa crisi” (come diceva quelo). A parte l’esodo attoriale, prodotti come “Gentiloni”, “Medico in famiglia” e “Ciclone in famiglia” non credo possano essere considerati commedie di qualità.
E poi penso che MM si riferisse alla satira e alla commedia di costume.
A mio avviso il problema non è che manchi materiale per fare satira; semmai latitano quelli in grado di farla. A livello televisivo qualcosa c’è, ma se andiamo ad affrontare la situazione del grande schermo…
il discorso sulla satira e la commedia all’italiana mi era balenato in testa un paio di giorni fa (si spesso penso al cinema, sono malato).
Sono arrivato alla conclusione che il cinema comico-satirico Italiano è morto perchè è morto l’italiano…in che senso?
Ormai in piena globalizzazione che cazzo di satira locale vuoi fare?
Ormai sono tutti americani i figli nostri, hip hop , ps3 , youtube e ipod, cosa dovrebbe distinguerli da un Francese o un Newyorkese?
Gli ultimi Italiani forse sono quelli nati del 70 o giu di li.
Dal 1980 in poi tutti stranieri italiani per caso.
Monicelli ha ragione poi nel descrivere l’irrealtà in cui ci hanno imbevuto…una cosa da sbeffeggiare deve essere seria.
La satira è sempre esistita ed esisterà sempre. Come ho già scritto, a livello televisivo e giornalistico nel Belpaese qualche buon esempio c’è ancora, sebbene ogni tanto il livore prenda il sopravvento (ma accadeva pure in passato, vedi certe vignette risalenti al periodo bellico). Non abbiamo più satira cinematografica perchè qui in Italia non c’è più cinema, con buona pace dei detrattori di Tarantino e delle ritrattazioni presentate da quest’ultimo. Averne oggi, registi graffianti come Germi e Lattuada…
Non mi pare siamo cambiati molto. Quando volevamo fare i mmmericani ci pensava Alberto Sordi a coglionarci; oggi che ci orientalizziamo meriteremmo la stessa medicina ma non vedo attori in grado di sostituire Albertone (ahimè).
Ma l’Albertone ambiva satireggiando all’americano straniero, ora te sei straniero gia rispetto ai tuoi alunni.
Un Trentenne di oggi per me non è connazionale di un ventenne, stranieri sullo stesso suolo.
Non lo vedi “Olè” con gli effetti speciali e la Daryl Hanna?
Mica è un film Italiano quello (tranne che per il budget) ci mettevi eddie murphy vestito da ciccione al posto di Boldi ed il film era straniero.
La società cambia, non necessariamente in meglio. La satira dovrebbe sottolinearne gli aspetti deteriori, nell’Italia di oggi ce ne sarebbe quantomai bisogno; ma non vedo gente in grado di gestirla, oltre al talento forse manca anche il cuore.