Mussolini ultimo atto

Regìa di Carlo Lizzani, 1974
Con Rod Steiger, Franco Nero, Henry Fonda, Lisa Gastoni, Lino Capolicchio

Biografia degli ultimi 3 giorni di vita del duce diretta da Lizzani in modo pulito (e con un discreto budget, ad occhio) ma con troppi momenti didascalici quasi da fiction odierna. Comunque il film non annoia nonostante duri più di 2 ore ed il finale sia ben noto…
Dvd Surf video, niente di speciale a livello di qualità.

Sulla “pulizia”, come scrivi giustamente tu: quest’anno mi sono visto, in ordine cronologico, tutto Lizzani, e devo dire che effettivamente lo stile di questo film mi ha colpito proprio perché diversissimo da tutte le altre sue regie degli anni Settanta. Questa compostezza “neoclassica”, con una drastica riduzione dei piani ravvicinati (almeno nella prima metà, non c’è quasi nessun primo piano), secondo me è anche un tentativo di raccontare gli anni Quaranta con uno stile e una cadenza ritmica che rimandino direttamente a quel periodo (e al cinema “calligrafico” di allora).
Al di là di questo, comunque, ci sono dei momenti che a me sono piaciuti molto, come tutta sequenza con la fuga di Mussolini, la colonna di camion e l’appostamento dei partigiani.
Se ne parla spesso malissimo, ma secondo me nel complesso è un risultato più che dignitoso.

Pulita, più che dignitosa e plausibilissima ricostruzione, con uno Steiger maestoso nel ruolo del dittatore in fuga, ormai sconfitto e disperato. Ottime le ambientazioni e lo sforzo ben profuso di ricreare l’anno 1945 con ampio utilizzo di mezzi e costumi d’epoca.
Lisa Gastoni, visibilmente invecchiata per l’occasione, appare simile a Claretta Petacci. Nel cast anche Henry Fonda. Nero sottoutilizzato ; Bene Capolicchio. Ho apprezzato i numerosi flash back e il discorso critico anche se ben noto che fa Capolicchio/Pedro a Steiger/Duce e Claretta/L.Gastoni. Interessante in questo film, come nella realtà, il ruolo degli americani e degli alleati , comandati dal nostro amato Tom Felleghy .

Un compitino svolto con diligenza, ma nulla di più, e questo lascia basiti visto che trattasi di un maestro come il compianto Lizzani.
Per esigenze narrative (come nel 90% dei biopic) si è chiaramente dovuto romanzare alcune parti, ometterne altre e probabilmente per ragioni ideologiche escluderne altre ancora ma probabilmente si è sacrificato volutamente il rigore storico per renderlo più fruibile.

Mi sono chiesto perchè ad esempio si è voluto enfatizzare certe figure inventando completamente dei passaggi (ad esempio il comandante della Muti Franco Colombo), e ridurre ad involontaria macchietta altre: il cardinale Schuster di Fonda non si può davvero vedere.

Il DVD surf discreto, è stato poi editato dalla NOSHAME USA in un dischetto del tutto identico.

Credo che la compostezza e la pulizia a cui fate riferimento nei precedenti commenti sia più da imputarsi ad un certo rigore che l’ex partigiano Lizzani ha voluto imporsi. La mia impressione è che maneggi con molta cautela il materiale, disciplinandosi il più possibile per non incorrere in faziosità, né pro né contro, o meglio (pro no di certo…) per non rischiare di essere accusato di fare apologia da un verso o accanimento dall’altro. Il film vuole essere una “fredda” cronaca di quanto accaduto in quei giorni, con l’obbligo ineludibile di romanzare ciò che manca a verbale, però sempre mantenendo buon senso e distacco, perlomeno per quanto possibile. La Gastoni recita una Petacci un po’ troppo petulante ed effettivamente il cardinale Schuster - come dice Green Jelly - è un una mezza macchietta. Comunque un bel film.

Da qualche anno sto approfondendo la filmografia di Lizzani, che apprezzo per il suo approccio spesso documentaristico. Questo non l’ho ancora visto e spero di colmare la lacuna al più presto, sia per l’argomento trattato che per il cast (in particolare per Rod Steiger, che ho apprezzato in film tra loro diversissimi come “Le mani sulla città”, “La calda notte dell’ispettore Tibbs” e “Giù la testa”).