My Life - Questa mia vita (B. J. Rubin, 1993)

abcde

Ricordo i Trailers cinematografici con la main-track melodica di sottofondo che passavano insistentemente in Tv ai tempi.
Lo vidi molti anni dopo.
Bene Keaton e la Kidman, struggente sin dopo le prime battute, commovente e molto profondo come intenti.
Devo ammettere che con questo My Life e Philadelphia il 1993 fu un anno che fece riflettere e piangere moltissimi spettatori.

Io me lo ricordo come una notevole bastonata sulle palle, con il regista che non perde mai occasione per metterci dentro qualcosa di zuccheroso o commovente, tanto che la schiattata diventa una liberazione.

Gli ultimi minuti di film con Keaton imbiancato e costretto a letto in casa in effetti sono al limite della sostenibilità

Visto per la prima volta poco tempo fai, dato che -per me- è stato uno di quei film della categoria “visto il trailer da ragazzino, rimasto impresso nella mente epperò mai visto”.
Senza ombra di dubbio (tanto per non perdere occasione di lodare il nostro magnifico stuolo di doppiatori) l’ho guardato anche perché Keaton è doppiato da Mario Cordova. Da lui potrei ascoltare anche la lettura del 730 & scontrini del supermercato.

È un film che in teoria non rientra assolutamente nei miei gusti cinematografici. Devo dire che mi sarei aspettato una sequela infinita di scene strappalacrime, musica in crescendo con pianoforte&archi, unchained melody, frasi da baci perugina ecc…ed invece Keaton è piuttosto cinico/scafato nei confronti della vita ed anche negli inevitabili rapporti coi famigliari non si arriva mai all’urlarsi addosso come insegna tanto cinema odierno (pure italiano) e l’assenza -per gran parte del film- di commento sonoro gli dona sicuramente un effetto più sincero (a dimostrazione di quanto la musica aiuti o peggiori alcune scene se non film interi) pur tralasciando il fatto che ovviamente il protagonista è il solito borghese bianco ricco :grin:

La Kidman, a parte la bellezza chetelodicoafare, è una moglie molto coi piedi per terra: non si lascia andare a frignamenti continui risultando anzi una persona capace di senso di humour e di stare accanto al marito senza (s)opprimerlo, in modo sobrio.

Anche il ricorso al pranoterapista, sfacciatamente osteggiato da Keaton, non l’ho trovato invadente o fuori luogo. Tra l’altro l’attore che lo interpreta fu ucciso davanti casa sua qualche anno dopo (pare per motivi legati alla Cambogia ed al governo Pol Pot).

Non so, forse sto invecchiando ma io l’ho trovato piuttosto misurato ed anche troppo allungato in certi momenti. Sicuramente per il mercato U.S.A. è stato un mezzo flop (anche se mi pare abbia fatto incassi in positivo) e ciò mi conferma la bontà del film :grimacing: (sempre nell’ottica delle tematiche affrontate).

Anche “Philadelphia” (visto che viene citato) nonostante il tema trattato, ha un andamento molto pacato, senza invettive, clamori, pianti, scene madri (forse quella con la voce della Callas) e -con l’ottica odierna- mantiene la sua carica espressamente omofoba.

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