Cat III cult e celebre per la componente erotica (saffica, ma non solo) più accentuata che nelle analoghe produzioni dell’epoca, ma anche per lo stile particolare di Clarence Fok, fatto di movimenti repentini della cinepresa (che rendono talvolta gli scontri difficili da seguire), d’inquadrature con angolazioni sorpendenti e di scelte cromatiche ardite.
La storia vede l’inserzione della giovane protagonista (la spendida Chingmy Yau) in una gang femminile di sicari (specializzata nell’eliminazioni di criminali sessuali e … di poliziotti), che ovviamente si complica col ritorno di un gendarme, di cui si era invaghita anni addietro.
Trama abbastanza risaputa, ma ampiamente riscattata dai personaggi stravaganti che popolano la pellicola e dai loro combattimenti veramente dinamici. Non guastano neanche le belle donne vestite poco e in modo assurdo o la comicità trash caratteristica del genere!
Qualche foto significativa:
La “Naked Killer” con la sua mentore nella di lei sobria dimora durante una discussione infinita
Il vestito incredibile con cui si accoglie la visita della polizia (senza contare le allusioni al contemporaneo Basic Instinct)
In piscina, dove i nostri personaggi passano molto tempo tra seduzioni ed esecuzioni
Girls with guns atipico e di cui ovviamente consiglio il recupero!