Napoli-Palermo-New York: il triangolo della camorra (Alfonso Brescia, 1981)

Tutto questo naturalmente a fidarsi di quanto dice la fascetta… ci vorrebbe qualcuno che faccia la prova pratica, io ho già il cofanetto ed evito

Eh sì infatti… il cofanetto ce l’ho pure io e vorrei evitare fregature… “ce vorrebbe n’idea” (cit.) o quanto meno una cavia :smiley:

Steed,il solito pignolo…:-p

Se non erro, il cofanetto non mostrava lo stesso livello di qualità per ciascuno dei film,vero???

film veramente scarso, praticamente senza motivi di interesse salvo le bizzarrie che avete già segnalato (Ross commissario e Ugo Bologna in particolare)
il soggetto è quanto di più basico si possa immaginare, e poi quei siparietti iniziali (che per fortuna poi spariscono) ti danno un’ulteriore legnata

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Non è brutto, ma mi ha annoiato. E dsolitamente i poliziotteschi meroliani non mi annoiano. Forse il titolo mi faceva sperare in qualcos adi più dinamico, invece il film è proprio sfilacciato e discontinuo. Rizzo e Montanaro da rinchiudere, Howard Ross che c’azzecca?

Visto da poco, non posso che confermare quanto avete già scritto, copione e varie scene triti e ritriti certo che essere la moglie/figlio di merola nei film di solito non conviene… :smiley: , merola però è sempre merola, qui si limita a un paio di canzoni anche se quasi attaccate ed all’inizio, per cui si poteva pensare che ce ne sarebbero state duemila nel film ed invece… :rolleyes: . I siparietti di montanaro e rizzo sono in effetti un po’ fuori luogo nonché abbastanza slegati dal film, ma a mò diversivo potrebbero anche avere un suo perché. Nonostante tutto avevo capito ben presto che don Francesco era un pericolo mentre il commissario finto ferito non lo avevo preventivato. Curiosi due ruoli, il già citato Ugo Bologna fuorilegge e morituro e nellone pazzafini stranamente dalla parte dei buoni

Rivisto un paio di volte , a fatica e reprimendomi per cercare di metabolizzarlo.

A voler andare fino in fondo è un film che presenta un supercast , impossibile elencarli tutti (C’è anche Annie Carol Edel, la mora stuprata da Milian in Milano Odia) sprecato purtroppo per un prodotto mediocre almeno per la prima ora e dieci.

Non mancano nemmeno qui nella prima metà del film i siparietti di Rizzo e Montanaro, che si spingono fino al sexy in una notevole scena dove una gradevole donzella ci delizia di uno spogliarello

I momenti agghiaccianti non si contano ma provo comunque a riassumerli. Non mi sembra il caso di utilizzare nessuno spoiler. Questo film si vede a proprio rischio e pericolo; dunque ;

Montanaro cameriere in abbinata con Rizzo (nominato anni dopo addirittura per un David di Donatello) in costume che imita palesemente Lino Banfi

L’odiosissimo bambino di Mario Merola il cui aspetto ariano conferma che è chiaramente figlio di altri genitori, probabilmente due svedesi o due nordeuropei.

Howard Ross commissario belloccio e piacione con mascara e con barba di lunghezza diversa ogni scena, che sfoggia una giacca gallonata alla Freddie Mercury, la stessa giacca che vedremo poche scene dopo indossare a Pelligra :confused:

I portantini che disquisiscono di calcio mentre trasportano la povera salma della moglie di Mario Merola

Luigi Petrucci (Il Postiglione di Compagni di Scuola!!) chef in cucina.

Ugo Bologna palermitano sparato

L’ultima ventina di minuti il film diventa una cosa normale, passabile quantomeno e trova anche il tempo per deliziarci con :

Merola che appena sbarcato a NY trova un taxista napoletano

Pelligra che con uno sparo demolisce un intera area industriale con tanto di torri di raffreddamento.

Nello Pazzafini agente dell’Interpol (che si guarda attorno perplesso) credibile come Me modello fitness dopo il cenone di Natale ubriaco

Tremendo a dir poco.

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