Navajo Joe [1966 - S.Corbucci]

Nicoletta Macchiavelli era una bella e soprattutto bravissima attrice che aveva anche una notorietà internazionale. Mi dispiace. La ricordo in molti film degli anni 60-70 tra cui La gang dell’anno santo, Tony Arzenta.
R.I.P.

Sinceramente mi dispiace, avendola vista un annetto fa a Stracult non pensavo proprio fosse gravemente malata.

Era una di quelle donne per le quali si poteva usare la nota battuta “Signorina, va bene essere belle, ma lei esagera”. Di una bellezza davvero inquietante, con quello sguardo, quella pellle bianchissima.

Brass tu sai qualcosa delle sua recente conversione ad una religione?

Era tutt’altro che recente. Lei tanti anni fa lasciò l’Italia per seguire una specie di santone o qualcosa del genere (credo Osho). Che poi lei mi disse che all’inizio quel suo gesto era più che altro per dare un segnale a una persona, una specie di “proclamazione d’indipendenza”.
Onestamente ora non so se il culto che praticava ultimamente fosse lo stesso di quando lasciò l’Italia ma era comunque una persona estremamente spirituale e in continua ricerca di sé stessa (come diceva pure lei, tra l’altro) quindi sicuramente la sua ricerca spirituale ha avuto varie tappe.

Buon western, senz’altro, anche se non mi ha appassionato particolarmente.

Le scene di sparatorie e cadute da cavallo sono tirate un po’ troppo per le lunghe, a mio parere, però la storia è bella e la musica di Morricone spettacolare.

Tra i contro, il parrucchino nero pece di Reynolds :smiley:

Questa edizione in bd merita l’acquisto?

Beh, finché non esce non si può sapere.
Il blu ray Koch comunque è buono ma non so se si trovi ancora.

In realtà è già uscito il 13 giugno del 2012 , ho quotato una domanda di 5 anni fa :smiley:

Apprendo adesso che è morto Burt Reynolds, aveva 82 anni. La notizia è di 35 minuti fa.

E’ brutto morire, a prescindere. Lo è ancora di più se accade un paio di settimane prima di girare le scene di un film di Tarantino.

Corbucci è sempre sinonimo di qualità e anche questo western è ad alti livelli. Molto bella la storia, di riscatto, finalmente anche gli Indiani si fanno rispettare in una terra per loro troppo amara purtroppo. Corbucci affronta il tema del razzismo a più riprese e mostra come l’avidità umana possa passare sopra tutto e tutti, onestamente gli abitanti del paese mi hanno disgustato. Forse me l’aspettavo più violento ma se poi si considera l’anno in cui venne girato possiamo dire che di violenza ce n’è abbastanza. Molto in parte Sambrell nel ruolo del cattivo ad un tratto anche umano quando parla con il pastore interpretato da Fernando Rey (personaggio a mio avviso alquanto inutile), Reynolds né mi ha convinto né mi ha disturbato. Bellissimo il finale quel colpo d’ascia che spacca il cranio in due a Sambrell sembra quasi arrivarti addosso e poi il cavallo, stupendo, che corre dal suo padrone Corbucci ancora una volta dimostra essere un regista originale non solo perché ha girato un western con protagonista un Indiano Navajo ma anche perché è stato l’unico che io ricordi ma posso sbagliare a far morire il protagonista eroe Un film da vedere e da considerare tra i migliori per quel che mi riguarda

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