Questa è una notizia molto triste…
Le altre qui dentro invece sono tutte abbastanza allegre, diciamolo
Uno dei miei preferiti. Un grande, sempre troppo poco ricordato. Fino ad oggi, forse…
Mi spiace molto, per Nuti. I problemi con l’alcol, prima. Incidente e malattia, poi. Non meritava una caduta simile, a livello professionale e umano…
Uff… era se paragonata a quella su B (figuriamoci su Unabomber, poi).
Mi viene in mente quando, 27 anni fa, morirono lo stesso giorno Kieslowski e Fulci. Pensate quindi allo spazio che sui quotidiani, domani, verrà dedicato a Nuti…
Penso che Fulci lo avrebbero fatto passare sotto silenzio comunque.
Mi viene in mente anche quando morirono assassinati Aldo Moro e Peppino Impastato. Certo, lì la situazione era un po’ diversa…
Ma li legge ancora qualcuno i giornali?
Domanda non oziosa,in effetti. Di sicuro, vengono ancora stampati…
Non avrà retto al dolore per la dipartita dell’amico Silvio.
Poveraccio, ridotto così non ce la facevo più a vederlo, almeno ha smesso di soffrire.
Scusa, ma parli di Silvio o di Nuti? Battutacce a parte, rammento di un’apparizione in tv, diversi anni fa, dell’attore toscano. In condizioni pietose. Una roba di tristezza infinita, faceva male a cuore e stomaco vederlo così. E si è trascinato per tanto tempo, in tale modo…
Comunque, in memoria di Silvio, stasera bisognerebbe andare a mignotte o farsi una sega guardando Drive In.
LUI avrebbe voluto così.
Ovviamente di Nuti.
Mamma mia… programma top. Io non lavorassi domani calerei una mezza scatola e farei TUTTE E DUE le cose
Devo ammettere che, delle tante cose fatte dal Cav durante la sua (troppo) lunga esistenza, o di cui lo ritengo direttamente o indirettamente responsabile, Drive In è fra quelle che sicuramente ricordo con maggior piacere e soddisfazione. Non sono ipocrita…
oh beh, almeno sulla Nazione e sul Tirreno di Prato qualche pagina tra domani e i prossimi giorni… peccato non lavorarci più a stamparli: in questi eventi così particolari si faceva sempre mattina
Del Nuti mi dispiace molto, insomma, concittadino, protagonista di quel capolavoro di pratesità che è “Madonna che silenzio c’è stasera” con tutta l’anima della Prato che non esiste ormai più da tanto tempo… ma sinceramente, come dissero di nonricordochi, “era già morto da tempo ma nessuno glie lo aveva ancora detto”. In effetti non ce la facevo proprio a guardarlo in quelle condizioni in cui era da troppo tempo
Per il cav… bah… che dire… non mi piaceva come persona ma sinceramente non mi rallegro o auguro mai la morte di nessuno a meno che non sia egli ad aver procurato prima la morte di tanti altri. così non è stato, così è successo. pace, amen. prima o poi sarebbe dovuto succedere. non è che l’Italia, purtroppo, sarà destinata a migliorare sensibilmente con o senza di lui. o con o senza qualsiasi altro politico-avventuriero-scaldasedie che c’era, c’è e verrà
Tra l’altro un mio amico ha pubblicato or ora su FB una foto di Francesco Nuti e Paolo Rossi insieme da ragazzini, avranno avuto si e no 15 anni… beh, erano dello steso quartiere praticamente. due persone che hanno dato un pò di lustro a Prato, se non altro per aver qualche argomento per non farci continuamente disprezzare e prendere malignamente per il culo da Firenze. ed entrambi andati via troppo presto.
In effetti è comparabile alla parabola intera della sua carriera…
Un’opera senza dubbio interessante ma egualmente passata in secondo piano per una concomitanza di fattori contingenti, quali che fossero nell’uno o nell’altro caso.
Purtroppo Nuti non ha retto al successo, in pieno periodo di onnipotenza, quando la gente faceva la fila per vedere i suoi film, gli era permesso di tutto, lui lo sapeva e ne approfittava. Ricordo che tornai dal cinema, dopo la visione di Willy Signori, e qualcosa non mi convinceva; le sue parti assurde, prima ottimamente piazzate nel contesto di un film, parevano prendere il sopravvento. Non sapevo che il fenomeno Nuti, praticamente era impossibile non conoscere a memoria i suoi film in quel periodo, Caruso su tutti, sarebbe crollato sotto il peso della sua megalomania di lì a poco, prima con Donne con le gonne, poi con Occhiopinocchio; e il pubblico (ma soprattutto il Cecco) si trasferì, prima con I Laureati poi col Ciclone, in casa Pieraccioni. Un piano inclinato lubrificato dal whisky a go go, come uno di quei personaggi dei suoi film a cui poi riusciva il colpo da maestro finale, colpo che però a lui non è più riuscito. Veramente un peccato.
Per non dimenticare…