Triste fine, comunque. Morto ad 88 anni, da 18 soffriva di demenza senile.
Questa non la sapevo. Triste e umiliante, per uno come lui che fu per decenni tipo sportivo. Un’altra cosa: prima delle carriere artistiche, per qualche anno fece parte dell’esercito. Era un ranger. Tipo davvero tosto, mica pippe…
Sì, in pratica non riusciva più a ricordarsi voci, volti e luoghi. Ecco perché da circa vent’anni era praticamente sparito dalle scene.
È deceduto a Bologna poche ore fa Valter Brugiolo (Popoff).
Aveva recitato in 5 musicarelli.
§ Zum zum zum
§ Zum zum zum 2
§ Lisa dagli occhi blu
§ Il suo nome è Donna rosa
§ Mezzanotte d’amore
Mi permetto di scrivere un ricordo personale, relativo a Glauco Mauri. Tredici anni fa, vidi lui a teatro, insieme al collega (e compagno nella vita? La faccenda è un po’ controversa…) Roberto Sturno , nello spettacolo “L’inganno”. Del commediografo inglese Anthony Shaffer. Trasposto al cinema, e di sublime riuscita , nel 1972, col film “Gli insospettabili”. Orbene, sia chiaro: le loro prove non mi fecero dimenticare le prestazioni della coppia Laurence Olivier-Michael Caine. Ma di sicuro, trascorsi una bella serata apprezzando le prove maiuscole di due attori ammirevoli. E il fatto che entrambi siano scomparsi, avvolge il ricordo di inevitabile malinconia…
Aveva solo 63 anni…
Come non ricordarlo con Profondo Rosso?
Difficile ricordarlo con altro visto che fece sei film in tutto di cui PR è sicuramente il più celebre. E poi ebbe la scena più iconica.
Il giorno della sua dipartita, ho appunto inserito e postato “la clip del pupazzo” che ho sempre considerato una grandissima genialata da parte di Dario Argento…
Io lo ricordo anche (e forse soprattutto) in CORALBA, dove è ancora molto magro e interpreta l’ispettore Lang. Quello sceneggiato lo vidi alla prima trasmissione e mi fece molta impressione (soprattutto per l’inquietante figura della signora Schneider interpretata da Germana Paolieri, che qualche volta, dopo più di 50 anni, mi crea ancora qualche incubo notturno). Salvo errore, Glauco Mauri leggeva anche in voce i testi di alcuni cinegiornali dell’epoca.
Caspita, questa di “speaker” per l’Incom e altre produzioni di cinegiornali non la conoscevo affatto …Grazie A.N.
R.I.P. John Amos (il padrone del Fast Food ne Il principe cerca moglie, l’ispettore in Due occhi diabolici, nell’episodio di Argento).
E che nel secondo “Die hard”, disse la battuta più memorabile a Bruce Willis: “McClane, lei è l’uomo sbagliato, nel posto sbagliato, nel momento sbagliato!!”…
P.S. Ottenendo l’ancora più memorabile risposta "La storia della mia vita…"
A me era piaciuto in “Sorvegliato speciale”, dove era doppiato dall’ottimo Renato Mori, nel ruolo di Meissner, il capo delle guardie, duro, ma onesto e in fondo anche buono.
“Primo: io sono Meissner. Secondo: non cercare mai di fottere Meissner”
“Sa cosa mi mancherà di lei, Capitano? Il suo sorriso smagliante”
R.I.P.
Il bello di Amos era proprio questo: perfettamente credibile sia come tipo duro e minaccioso, quanto nei panni del bonaccione cordiale. Caratterista vecchia scuola, di qualità…
P.S. Da non scordare la sua partecipazione all’epocale miniserie TV “Radici”…
Segnalo che nel 2018 è morto Demeter Bitenc, attore sloveno che recitò in diversi film italiani nel periodo 60-70.
R.I.P.
per quanto, facendo le pulci alla logica, è quella dove l’incredulità resta meno sospesa
R.I.P. Emilio Schroeder
Faccio come meskalamdug, e segnalo anch’io un “morto arretrato”, che forse non era stato ricordato (se mi sbaglio chiedo venia). Nell’estate del 2020 è scomparso Luigi Latini De Marchi, un veterano del cinema popolare italiano, che in finale di carriera si era cimentato anche con il genere pornografico.
Figlio di Gigi Reder. Dialoghista e doppiatore. Aveva poco più di 60 anni se non sbaglio.