Nino Castelnuovo

Ho incontrato Nino per registrare un’intervista su “Nude Per L’Assassino”.
Quando l’ho chiamato per proporgli l’intervista lui ha accettato molto volentieri ma non ricordava nulla del film.
Gli ho quindi fatto spedire una copia del film in modo che potesse rivederlo e ricordarsi un po’ di cose.
Ci siamo sentiti per telefono una volta che ha rivisto il film e lui ne era entusiasta anche se continuava ad avere ben pochi ricordi a proposito di “Nude Per L’Assassino”.
Abbiamo passato un pomeriggio assieme, tutto è stato molto piacevole.
Nino è una persona molto divertente ed abbiamo chiacchierato a lungo di Milian, Fulci, Volonté e di tanti altri.

Purtroppo l’intervista non è stata propriamente esaltante.
Lui non ha quasi più ricordi del film e neanche le mie capacità maieutiche (!) sono riuscite a strappargli molte cose interessanti.
Però va detto che ha raccontato un aneddoto TRIVIALISSIMO sulla Fenech che non vi racconto neanche sotto tortura. Lo troverete sul dvd e vi assicuro che vi ribalterete dalle risate.

Non sapevo che portasse il toupe’…

Ti ringrazio (come sempre per l’ottimo lavoro che fate), ma mi domando come mai non ricorda nulla di quel film…dici che e’ un “po’ andato”?

Non vedo l’ora! :wink:
Hai provato anche a contattare la Fenech? Impresa abbastanza ardua se non si è in più che buoni rapporti col clan Martino, ma nel tuo caso…

Mi spiace leggere che Castelnuovo sia così “giù”. Quando lo intervistai qualche anno fa per “Il terrorista dei generi” (dovrei controllare, ma credo fosse 4 anni fa) era ancora brillante e aveva molti ricordi precisi e circostanziati, come si può evincere dall’intervista.
Tra le altre cose, ricordo che fu molto sorperso e felice di essere intervistato per quei vecchi film di genere. Mi disse che era la prima volta che non lo intervistavano per parlare di Renzo Tramaglino.

Mah… Non so se sia un po’ “andato”, ma non credo che il problema sia quello.
Si ricorda benissimo di parecchi film dei quali abbiamo parlato a lungo (Il Gobbo, Un Maledetto Imbroglio, Ritratto di Donna Velata, Rocco E I Suoi Fratelli, Les Parapluies De Cherbourg e tanti altri ancora…).
Dice che rivedendosi in Nude Per L’Assassino ha provato la stranissima sensazione di “non riconoscersi”, di avere dei ricordi legati soltanto ad alcune scene (tipo quella in piscina) e di non ricordare praticamente nulla di Andrea Bianchi e degli attori che hanno lavorato nel film con lui.
Ricordava più cose su Franco Diogene che non su Femi Benussi, tanto per dire…

Lui lì è semplicemente spettacolare, sadico e psicopatico come non mai…

Ah sì? E in che ruolo? :confused:

Basta toccare le corde giuste e si concede (vedasi DVD USA della NoShame).

Renzo Tramaglino che lui ha continuamente definito “un coglionazzo”. Mi sembra che lo ribadisca anche nel tuo libro, ne sono quasi certo.
A me ha detto che per lui è molto più seccante dover parlare di lui che non della pubblicità dell’Olio Cuore.

Comunque non vorrei dare un’immagine distorta di Castelnuovo…
Quando l’ho incontrato era un po’ acciaccato e non certo un formissima, ma è comunque ancora lucido e brillante.
Il fatto che non si ricordasse nulla del film di Bianchi non vuol dire nulla.
Tra l’altro all’epoca era impegnato in teatro e quindi, come lui stesso mi ha detto, non ha partecipato al film con grande entusiasmo e coinvolgimento.

Testualmente, deve esserne proprio convinto. :smiley:

Le cose non sono così semplici.
Noi l’abbiamo contattata ma ha gentilmente rifiutato l’intervista.
Va detto che poi una cosa è parlare de “Lo Strano Vizio Della Signora Ward”, un’altra è parlare di “Nude Per L’Assassino”…
Specialmente per una signora…
Ho pure provato a contattare Femi Benussi, con risultati tragici.
Ma siamo drammaticamente off topic…:oops:

Sei un idealista, Giorgio.

Beh…hai maledettamente ragione. Perdonate l’OT ma non resisto alla tentazione di chiedere a Paolo se anche il suo sia stato un problema di “corde”, visto che nel segmento del libro “Il terrorista dei generi” dedicato a La pretora non vengono riportate parole della Fenech fresche d’intervista (o almeno così mi pare di ricordare).

No, caro Mauro, nessuno ha mai chiesto una lira (poi, sul finire, un euro :D) per le oltre cento interviste di quel libro. La Fenech decisi di non sentirla perché ero, e sono, convinto che mi avrebbe detto molto poco di interessante su Fulci. Oltretutto, le dichiarazioni del produttore, confermatemi anche da altri che erano sul set e dalla stessa agente delle Fenech, erano talmente grosse e divertenti…

Ho una mia teoria al proposito, che credo di avere già scritto sul forum e che, ad alcuni che hanno iniziato a fare interviste, ho esposto privatamente. In linea di massima, sulla base della mia esperienza, se si vuole parlare di registi consiglio sempre di raccogliere testimonianze interpellando le maetranze tecniche più che gli attori. I primi non hanno ambizioni o narcisismi di sorta, sono schietti e, spesso, condiscono i loro ricordi con quel sano cinismo e distacco che li rende divertentissimi.
Gli attori, invece, sono tremendamente autocentrati, autorferenziali, vanitosi e spesso molto noiosi: tu gli chiedi di Tizio e Caio e dopo pochi secondo sono già all’ “IO”. Con le dovute eccezioni, sia chiaro.

Ovviamente, anche tra le maestranze è opportuno fare i dovuti distinguo. Ho sentito tutti i ruoli possibili, dall’aiuto-falegname al produttore, (qualcuno - piccato - asserviva che mi mancava solo il callista di Fulci) e tra tutti, io prediligo parlare con i direttori della fotografia, perché nella mia esperienza ho trovato siano gli interlocutori più affidabili, obiettivi e culturalmente più stimolanti e preparati. E’ la figura che affianca il regista per tutta la lavorazione del film, che ha la possibilità di osservare tutto quello che succede sul set (perchè spesso sono l’operatore e l’assistente operatore che si affaccendano sulla mdp), raramente è coinvolto in prima persona nei possibili conflitti tra regista-produttore, regista-attori, interviene anche nelle scelte espressive del film.

Da L’espresso 25 giugno 1978 :slight_smile:

http://img295.imageshack.us/my.php?image=1qq1.jpg

Scusate l’intromissione in questo forum. Volevo dire qualcosa a proposito di un argomento di qualche mese fa. Si parlava di “Nude per l’assassino” ed è per questo che ho scelto questa rubrica (è probabile che ritrovi la gente di allora). Volevo solo dire la mia su Nino. Intanto, quando si dicono certe cose sarebbe bene anche pensare a chi può leggerle e a come potrebbe restare nel farlo. Ma questo è solo un inciso. Sul suo eventuale “rincoglionimento”, vi posso assicurare che anch’io ci scherzo spesso, ma in realtà dobbiamo rassegnarci alla realtà: Nino è ancora in sé! Ha quell’atteggiamento un po’ “naif”, è vero. Inoltre, ha fatto una vita molto densa, con esperienze diversissime, per cui non è sempre facilissimo ricordare certe cose, soprattutto se si preferisce rimuoverle… Inoltre a lui piace giocare e certi suoi racconti “piccanti” ne sono la prova! (E non sto dicendo che quelle cose le inventa!) Un’ultima cosa (e questa è per Federico): Nino non è mai stato sposato con nessuna (e tantomeno con la Trebbi (!!!), da cui però ha avuto un figlio, Lorenzo, la sua ragione di vita). Saluti a tutti!

Quando si dice un grillo parlante…

Si è vero non è sposato con Danila e come dici tu, Lorenzo è la sua ragione di vita, spesso li vedo fare lunghe passeggiate insieme!!!

Questa sera Castelnuovo sarà presente alla puntata celebrativa su Carosello di “Porta a Porta”

Bravissimo insieme alla Deneuve in Les Parapluies de Cherbourg,il capolavoro di Jacques Demy.

Più che altro speriamo non legga mai queste pagine a lui dedicate, non credo che gli piacerebbe essere definito fondamentalmente un vecchio rincoglionito.
Anche se lo è magari…
Poi sarei davvero curioso se qualche anima pia raccogliesse i frutti che il Grattarola ha segnalato per poi divulgarli a noi meno abbienti sulle maracchelle del signor Milian Alias Tomas, un mio idoletto.