Confezionato a dovere, niente da rimproverare ma un po’ di cose non mi hanno preso fino in fondo.
Fra le cose che ho gradito di più il VOCIONE di Bill Skarsgård, erculoide ormai specializzato in ruoli fisici da “mostro”, minacciosissimo (in vers. orig. sott.) il suo inglese balcanico gutturale e tonante che fa traballare le budella, veramente godurioso.
Sull’iconografia non mi pronuncio perchè giustamente no spoiler. Diciamo solo che non è un caso che abbia parlato della voce.
La prima parte fino alla firma del contratto è bella lugubre e potente (soprattutto la scena della prima cena a casa di Orlok, con un suggestivo primo piano sugli occhi che evoca l’immaginario di celebri dipinti gotici a più riprese ricercato da Eggers e sembra uscito da quel ritratto di Vlad III)
Plauso sincero per (i capezzoli di) Lily Rose Depp (anche la lingua è notevolissima) in una prestazione orgasmica in odore di Possession-e
demoniaca. Ed è almeno la terza attrice giovine di Hollywood che scimmiotta Adjani quest’anno, anzi lo scorso ormai - me la immagino con le orecchie che fumano ed il sopracciglio inarcato in tipico disappunto d’Oltralpe.
Mentre il resto del comparto attoriale maschile l’ho trovato quasi insopportabile, a parte il sempre incomprensibile Ralph Ineson che si mangia sempre almeno la metà delle battute. Dafoe inizia a rompere (ma è un problema mio), Nicholas Hoult ce la mette tutta ma a me pare sempre un bambolotto però soprattutto basta con quella capra di Aaron Taylor-Johnson, non si può vedere nè sentire (e anche le due figliolette francamente agghiaccianti)
Molto bella e persino commovente l’ultimissima scena.