http://www.imdb.com/title/tt0102555/?ref_=fn_al_tt_1
Imperdibile per tutti gli amanti del cinema razzista, direi.
È la storia di una donna (Sally Field) che è sposata con un medico iraniano e vive negli Stati Uniti assieme alla loro bambina di 4 anni.
Il marito (Alfred Molina) sembra l’uomo e il padre più buono del mondo finché non convince moglie e figlia a fare una vacanza di due settimane a Teheran, in modo da visitare la sua famiglia che lui non vede da 10 anni.
Così arrivano lì e si trovano catapultati in un mondo a confronto del quale quello dei Flintstones è quello di Blade Runner.
Gli iraniani sono tutti trogloditi assoluti, brutti, sporchi, ignoranti, aggressivi, violenti e la civilizzata cittadina americana li guarda come guarderebbe uno stronzo su un cuscino di broccato.
Dopo un po’ di giorni di convivenza difficile il marito le dice che da quel momento vivranno lì e che la bimba dovrà convertirsi all’Islam. Inizia così l’incubo della donna che solo alla fine, dopo una fuga allucinante, troverà la salvezza in Turchia quando vedrà sventolare la bandiera americana dell’ambasciata.
Non è che ho spoilerato qualcosa, è tutto prevedibilissimo e poi è tratto da una storia vera e bla bla bla.
Resta il fatto che questo film farebbe ammazzare di seghe gente come Borghezio e feccia simile. Perché se da una parte è assolutamente vero che purtroppo ci sono genitori che con questo barbatrucco portano via i figli all’altro coniuge, dall’altra la rappresentazione del mondo iraniano è davvero da barzelletta. Così ridicola, forzata e stereotipata che tutte le intenzioni di denuncia sociale perdono significato.
Questa rappresentazione così troglodita dell’Iran è decisamente grottesca ed è un peccato perché la storia tratta un problema reale con toni da macchietta.
E fa ridere poi come TUTTI gli iraniani vengano rappresentati come dei bifolchi, come tutte le donne siano sottomesse e prive di volontà. Gli unici iraniani che ne escono bene sono quelli che aiutano la donna e la bimba a fuggire e che, ovviamente, sono molto americanizzati.
Insomma, cinema razzista e anti-iraniano all’ennesima potenza. Vorrei dire che è innocuo ma purtroppo non lo è.
Ah, ovviamente non è stato girato in Iran ma in Israele, anche negli studios di Yoran Globus.
Sally Field, comunque, è davvero bravissima.
Ho il dvd italiano. Niente extra, master appena accettabile.