La nuova antologia di racconti di King.
Qualcuno l’ha già presa?
Come mai non traduce più Tullio Dobner?
Segnalo che su amazon.it lo si trova con uno sconto interessante ma lo consegnano solo dal 9 dicembre…
Io l’ho presa ma non so quando la leggerò. Sul cambio di traduttore notizie particolari non ne ho, però Wu Ming dovrebbe essersela cavata bene… non so dire se sia un cambiamento definitivo, già altri libri di King non tradotti da Dobner ce ne sono.
Ah si? Sai dirmi quali sono?
Gli ultimi (Duma Key, Lisey, Cell, Dome e Blaze) li ho presi in Francia e li ho letti in inglese…
Buick 8 ad esempio era tradotto da un certo Stefano Bortolussi o qualcosa del genere… altri ce ne sono ma dovrei controllare.
Traduzione pessima, devo dire.
Anzi, magari è persino tradotto bene (anche se ne dubito seriamente) ma la versione italiana è scritta proprio male con uso sgradevolissimo della punteggiatura (spesso poi la “e” congiunzione è preceduta dalla virgola) e con alcuni orrori tipo quando, riferendosi ai genitori della ragazzina, dice “lei gli voleva molto bene”.
Mah…
Purtroppo attualmente molte case editrici fanno a meno dell’editing per risparmiare, Mondadori compresa. Se a questo aggiungiamo l’analfabetismo di tanti scrittori e traduttori nostrani…
Leggo che su anobii c’è un filo diretto tra i lettori e il traduttore (che trovo abbastanza odioso ma vabbeh…).
Gli vengono contestate alcune cose e lui cerca sempre di cadere in piedi ma va detto che quasi tutti quelli che scrivono su quel forum gli leccano il culo a livelli scandalosi.
Si parla anche di un altro forum (del quale non viene fatto il nome) dove il traduttore non scrive più e dove invece l’ambiente sarebbe ben più ostile.
Tra le varie cose che gli vengono rimproverate c’è il termine “Mestatore”, figura importante per chi ha letto il primo racconto) che traduce in maniera creativa “Conniving Man”. “Mestatore” in effetti non piace neanche a me ma qui c’erano da fare le acrobazie visto che è davvero complicato trovare un corrispettivo italiano che non sia “connivente” (che nel contesto non starebbe bene).
E’ bello sapere che nei forum sulla scrittura ci si comporta esattamente come in quelli di cinema
Poi, sempre riguardo al primo racconto (che poi è l’unico che ho letto) vengono fatte altre critiche trascurabili tipo l’uso del termine “mucca” al posto di “vacca” e quello di “babbo” per tradurre “poppa”.
La questione mucca/vacca mi sembra risibile e in fondo quel “babbo” non mi disturba (anche se forse io avrei tradotto con "Pa’ ").
Resta comunque una traduzione indigesta per i miei gusti e adesso ho ordinato l’edizione in inglese per leggere gli altri racconti.
Forse è un limite mio ma davvero non capisco perché strombazzare tanto la traduzione di questo Wu Ming 1 quando poi non è nulla di speciale.
Non sono un talebano di Dobner (che ha fatto, anche lui, le sue belle vaccate nelle traduzioni) ma almeno non faceva un uso così discutibile della punteggiatura e non sbagliava i pronomi.
I Wu Ming sono politicizzati da far paura e godono di molte amicizie, anche per via dei romanzi pubblicati dal loro collettivo. Di errori di traduzione comunque ne vedo spesso, anche per motivi di fretta: una mia conoscente ha tradotto gli ultimi romanzi su Dexter (il personaggio che ha ispirato il telefilm) e aveva preso una svista grossolana, traducendo “scalpello” anzichè “bisturi” il vocabolo “scalpel”. Ma aveva tradotto tutto in un mese, vivendo da eremita e rischiando il crollo nervoso (e già è schizzata di suo) e alla fine non avevano fatto uno straccio di editing… però accetta le critiche, in linea di massima. Io quantomeno gliele ho mosse subito, appena finita la lettura del libro. :emot-eng1
La traduzione scalpel/scalpello in effetti grida vendetta al cielo. Per come sono io non l’avrei tollerata da un professionista nonostante potesse avere tutte le giustificazioni del mondo.
Ma forse sono io che sono troppo esigente e rompipalle con le traduzioni e forse è anche per questo che, quando possibile, leggo sempre i libri in lingua originale.
Quello che mi ha urtato di questa nuova raccolta di King è che la traduzione di Wu Ming 1 è stata pubblicizzata sin dalla copertina come se fosse chissà quale valore aggiunto, come se fosse una prestigiosa traduzione d’autore, mentre invece non ci ho trovato nulla di eccezionale, anzi… (ripeto però che ho letto solo il primo racconto).
Di errori più o meno gravi nelle traduzioni se ne possono trovare sempre ed è possibile intuirli anche senza leggere il testo originale se si conosce un po’ la lingua. Un caso eclatante lo ricordo proprio in una traduzione di Tullio Dobner (credo che fosse IT se non ricordo male) dove si parlava di un muro sul quale campeggiava la scritta “le regole di Cthulhu”, traduzione atroce di “Cthulhu rules” (“Cthulhu regna”).
Però non ricordo errori sui pronomi nelle sue traduzioni e neanche un uso della punteggiatura che ricordasse quella di un noto forumista nostrano.
Quello del traduttore, parlo per esperienza, è un mestiere difficile e pesante, pagato generalmente poco e che per essere fatto bene richiede un livello di pignoleria davvero sopra la media. Le sviste capitano a tutti, anche ai migliori, anzi arrivo addirittura a dire che magari spesso il lettore non si accorge delle sviste perché il traduttore è in grado di scrivere in un italiano eccellente, che però cela errori di comprensione allucinanti ma ben nascosti.
Il discorso della punteggiatura è opinabile. Io stesso uso la virgola prima della ‘e’ congiunzione. Dipende dal tipo di testo che sto traducendo, dal ritmo che gli voglio dare, etc. E comunque non è una regola fissa: http://www.accademiadellacrusca.it/faq/faq_risp.php?id=6234&ctg_id=93
Idem quello dei pronomi, anche se qui ovviamente la grammatica italiana è ben più severa e ovviamente bisognerebbe seguirla. Però dipende dal contesto, dal tipo di frase, da chi sta parlando e da che taglio va dato al discorso. Per fare un esempio stupido, un redneck con la terza elementare è improbabile che si esprima in maniera sintatticamente e grammaticalmente corretta.
Non ho ancora letto una traduzione a firma Wu Ming, ho però sempre sentito dire che il tipo è bravissimo, quindi confesso che i vostri commenti mi lasciano un po’ basito. Magari ha semplicemente fatto un passo falso, una traduzione sottotono una volta o l’altra può capitare… io una volta ho avuto a che fare con un traduttore notoriamente molto bravo, tutte le cose sue che avevo letto mi erano piaciute, con noi ha lavorato benissimo, ma poi in un altro libro (uscito per un altro editore, fortunatamente :D) secondo me ha infilato una sfilza di cantonate allucinanti, tanto da farmi dubitare che l’avesse tradotto veramente lui. Alla fine siamo tutti esseri umani, e purtroppo a volte si sbaglia…
È vero che il discorso della punteggiatura è opinabile (ma per me è davvero sgradevole, mi dava proprio fastidio leggerlo) ma, a meno che non sia scoppiato un golpe grammaticale negli anni che ho passato all’estero, il pronome “gli” è singolare. O mi sfugge qualcosa?
So bene quanto fare il traduttore sia un lavoro complesso, sottopagato e con un altissimo rischio sviste… Io stesso faccio saltuariamente questo lavoro e mi trovo spesso di fronte a situazioni complicatissime da risolvere in poco tempo quindi conosco sulla mia pelle le varie problematiche.
Magari questo Wu Ming 1 sarà anche bravissimo, ma io ho letto solo questa sua traduzione che certamente non mi ha fatto impazzire (specialmente se si considera come è stata pubblicizzata) e ammetto che, sicuramente per mia ignoranza, fino a un paio di mesi fa era un completo Carneade.
Hai ragione, ma nel parlato è usatissimo, per quanto questo sia scorretto. Per cui, se il contesto richiede una forma colloquiale e magari volutamente sgrammaticata, non ci trovo nulla di strano ad usarlo. Ma parlo senza aver letto il libro, eh, probabilmente in quel caso specifico è sul serio un errore… non so.