Nurse Diary: Beast Afternoon - Kangofu nikki : Kemono jimita gogo (Naosuke Kurosawa, 1982)

La focosa Reiko, in preda ad irrefrenabili bollenti spiriti, decide di passare una notte di fuoco in un cimitero gelido e tetro nell’illusione che la necromanzia stimoli.
Rimane invece letteralmente invischiata con il suo ragazzo che è il prototipo del minus habens giapponese. Grazie a posizioni da kamasutra letto al contrario da destra a sinistra, rimangono incastrati. Sviluppa così un caso pesante di genofobia galoppante e va per curarsi nella misteriosissima clinica Tachibana. Diventa qui ostaggio di una coppia di dottori dediti a pratiche BDSM che approfittano di lei e la usano come cavia per testare il rivoluzionario Dream Ring, un aggeggio che una volta inserito nei genitali permette di controllare i sogni e persino la sua volontà.

Naturalmente è solo la punta dell’iceberg, l’incoerenza regna sovrana in una sceneggiatura scritta su un tovagliolo sporco dopo sei bottiglie di sakè ed una idigestione di tonno crudo ma il bello è proprio questo. In 67 minuti un condensato di Inception porno, delirio di erotismo pop e fantascienza da serie (Ultra)Q, e d’altronde Naosuke Kurosawa è uno dei geni dell’estetica pop anni 80 del filone con numerosi crossover tra i generi tra i quali l’argentofulciano Zoom In Rape Apartments e il meraviglioso Love Beast Attack che è un gioiello che l’ultimo Refn probabilmente si evirerebbe per riuscire a girare

randomicamente edito da Impulse

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