Omidvar brothers the first iranian explorers from 1954 to 1964

Finito ora di vederlo, sono restato piacevolmente sorpreso.

Dopo l’intervista al fratello tutt’ora vivente (penso fosse Issa, non ne sono certo, il suo nome appariva scritto solo in arabo) nel dvd vengono riproposti in versione integrale i quattro film realizzati montando le riprese in 16mm effettuate durante i due viaggi in motocicletta e sulla Citroen 2CV. Si tratta di veri e propri proto-mondo movie, che nonostante l’esigua durata (una ventina di minuti circa) contengono già in nuce buona parte degli elementi caratteristici del genere.

Una particolarità di questi film, che a mio avviso li rendono estremamente moderni, è che i due fratelli esploratori sono dei veri e propri personaggi all’interno della pellicola, se non i protagonisti assoluti; narrano in prima persona gli avvenimenti ai quali hanno assistito e partecipato, spesso riprendendosi nell’interazione con le persone ed i luoghi, senza sottrarsi all’occhio della camera come invece faranno la maggior parte degli autori del filone mondo movie (in questo mi hanno ricordato la troupe di Gian Gaspare Napolitano in Magia Verde).

ACROSS THE TOP OF THE WORLD: il film documenta la spedizione tra gli esquimesi, mostrando diversi aspetti della vita quotidiana di quelle popolazioni. La cosa che più mi ha colpito è la costruzione dell’igloo, non immaginavo che fosse così semplice e veloce farne uno, la prossima volta che capito a Cortina ci provo pure io :stuck_out_tongue_closed_eyes:

MAN OF THE AMAZON: come dice il titolo si esplora la foresta amazzonica alla ricerca delle popolazioni tribali che vivono ancora in modo “primitivo”. Qui si mostrano le famose teste rimpicciolite (e si dà un accenno di spiegazione di come e perché si realizzano) e si mostra la preparazione della polvere di coca. Divertente (ma al contempo bisogna lodare l’onestà dei fratelli Omidvar, che l’hanno esplicitato) il fatto che per potere mostrare in pubblico le riprese in Iran, i due esploratori abbiano dovuto insistere per trovare una mediazione con gli indigeni, convincendoli ad indossare una sorta di pareo per coprire le pudenda; a quanto pare questa contrattazione non è stata per niente facile.

INTO THE WILDERNESS: questo è il capolavoro degli Omidvar brothers, un film realizzato a cavallo tra anni '50 e '60 ma che già contiene gli elementi cardine di quella che sarà la vague dei mondo movies africani realizzati nei decenni a seguire. Temi come il confronto tra modernità e tradizione, la tensione verso l’indipendenza dal colonialismo, la documentazione di usanze tribali alternate ad affascinanti riprese naturalistiche… c’è già tutto! Le sequenze che mi hanno colpito di più: la caccia all’elefante con successivo sventramento e doccia di sangue (vista poi in Mal d’africa), l’affilamento dei denti incisivi con un grosso scalpello (visto poi in Africa dolce e selvaggia), la musica twist giustapposta alla danza tribale dei pigmei (con effetti spaesanti degni dei migliori Jacopetti & Prosperi), l’esibizione rituale nella quale un padre lancia per aria e riprende in modo acrobatico la sua bambina impugnando in ciascuna delle mani degli enormi ed affilati coltelli, e soprattutto… Alcuni fachiri che durante un rito religioso si infilano degli spilloni ovunque nella carne, sopracciglia, labbra, guance, torace… Tutta roba vista poi in diversi mondos (soprattutto ambientati in Asia), se non che ad un certo punto Abdullah decide di provare anche lui e si fa infilzare come un puntaspilli da uno dei fachiri. Purtroppo le cose non vanno per il verso giusto e comincia a sanguinare copiosamente, e il rituale deve essere interrotto (il fachiro dirà che ciò è accaduto perché l’esploratore non era puro di cuore). Insomma, questa pellicola è un must, precorre gli epigoni anche per il gusto di shokkare e di mostrare cose oltre il normale limite del consentito… Da vedere.

??? ??? ???: Del quarto film non è dato sapere il titolo, infatti inizia senza titoli di testa, ma è il film che documenta la spedizione in antartide. Molto più simile ad un documentario del National Geographic che a un mondo, la pellicola mostra il lavoro degli scienziati che si spingono in quei luoghi inospitali e la natura selvaggia che domina il continente. La cosa più caratteristica è stato scoprire che c’era (forse c’è?) un vero e proprio business per i collezionisti di francobolli in antartide, che spedivano fin laggiù una marea di lettere e cartoline per farsele controtimbrare e rispedire indietro, avendo i francobolli annullati in antartide un valore estremamente alto.

Insomma, la visione di questo dvd è consigliatissima ad ogni amante dei mondo movies, chi volesse dare un occhio mi contatti senza remore :wink:

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