Original Sin (Takashi Ishii, 1992)

Un incontro fortuito, una relazione extraconiugale inizialmente forzata poi accettata, un difficile equilibrio tra marito ingenuo e amante intraprendente, una soluzione che non ne é veramente una. Un melodramma classico.

La protagonista parla poco, al contrario dei due uomini, ma esprime molto attraverso silenzi e sguardi. La fotografia é, al solito, magnifica; montaggio e suono contribuiscono grandemente alla riuscita globale dell’opera.

La storia é inusuale per il regista, ma il suo stile fa la differenza. Memorabili, per esempio, l’amplesso con i due amanti avvolti da un lenzuolo grigio o la passeggiata lungo un porto abbandonato. E i 30 minuti finali nell’hotel sarebbero da far studiare in una scuola di cinema (almeno se fossi io a dirigerla :smiley:).

Qualche immagine tratta dal film:


L’incontro/scontro che origina il tutto

I neon non possono mai mancare

L’inversione del rapporto

La summenzionata scena della passeggiata al porto

La gioia é sempre nell’aria

No spoiler, ma che finale!

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