Terry è il classico ragazzo che si lascia trasportare dagli altri. Un giorno, costretto dagli amici, partecipa ad uno stupro. Dopo 2 anni di carcere torna nella casa/pensione della madre, ma ha sviluppato un’ insana visione del sesso femminile.
Interessante thriller psicologico che vuole sfatare il mito che la follia sia frutto dell’ambiente che ci circonda. Terry è un ragazzo a prima vista normale, ma ogni tanto gli prendono dei raptus che lo portano a commettere gesti violenti, finanche l’omicidio
Ci si aspetterebbe che questo sia il risultato di un ambiente malsano in cui è cresciuto, il classico trauma infantile argentiano. Invece la vita di Terry è si costellata di donne, dalla madre che lo ha cresciuto da sola, passando per la ragazza che ha stuprato e alla quale inconsciamente da la colpa della sua carcerazione, fino all’avvocatessa che non è riuscita a non farlo condannare da…un magistrato donna. E donne sono anche una vicina zitella che cerca di concupirlo e una bella modella pensionante dalla madre che lo stuzzica a più riprese.
Ma non si può assolutamente parlare di Terry come di una vittima delle donne. La madre lo adora, hanno un rapporto bellissimo, solare, tenerissimo, lo sosterrà anche quando lo scoprirà un pazzo omicida.
E allora la sua follia è proprio solo tutta farina del suo sacco. E’ insita della sua mente. L’individuo, anche in un ambiente normale e positivo, può sviluppare le tendenze più basse
Questa sembra essere la chiave di lettura del film
Io l’ho trovato bello e interessante. E per niente lento o noioso. Ha solo la lentezza del ritmo della quotidianità, rotta dai raptus di follia di Terry che arrivano come dei colpi di fulmine