Origine di una Perversione (1973)

Terry è il classico ragazzo che si lascia trasportare dagli altri. Un giorno, costretto dagli amici, partecipa ad uno stupro. Dopo 2 anni di carcere torna nella casa/pensione della madre, ma ha sviluppato un’ insana visione del sesso femminile.

Interessante thriller psicologico che vuole sfatare il mito che la follia sia frutto dell’ambiente che ci circonda. Terry è un ragazzo a prima vista normale, ma ogni tanto gli prendono dei raptus che lo portano a commettere gesti violenti, finanche l’omicidio
Ci si aspetterebbe che questo sia il risultato di un ambiente malsano in cui è cresciuto, il classico trauma infantile argentiano. Invece la vita di Terry è si costellata di donne, dalla madre che lo ha cresciuto da sola, passando per la ragazza che ha stuprato e alla quale inconsciamente da la colpa della sua carcerazione, fino all’avvocatessa che non è riuscita a non farlo condannare da…un magistrato donna. E donne sono anche una vicina zitella che cerca di concupirlo e una bella modella pensionante dalla madre che lo stuzzica a più riprese.
Ma non si può assolutamente parlare di Terry come di una vittima delle donne. La madre lo adora, hanno un rapporto bellissimo, solare, tenerissimo, lo sosterrà anche quando lo scoprirà un pazzo omicida.

E allora la sua follia è proprio solo tutta farina del suo sacco. E’ insita della sua mente. L’individuo, anche in un ambiente normale e positivo, può sviluppare le tendenze più basse
Questa sembra essere la chiave di lettura del film

Io l’ho trovato bello e interessante. E per niente lento o noioso. Ha solo la lentezza del ritmo della quotidianità, rotta dai raptus di follia di Terry che arrivano come dei colpi di fulmine

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Piace anche a me, ricordo che passò su Italia uno nei primi anni 80 per una rassegna intitolata “Il giallo del Martedì” e che mio padre dopo pochi minuti dall’iniziò cambiò canale, disgustato dalle scabrosità mostrate. Recuperato anni più tardi in lingua originale, mi ha colpito perché nonostante l’incipit thriller in effetti si snoda in maniera talmente surreale (penso agli omicidi piuttosto fantasiosi) da sfociare nell’horror, anche se non esagera con le truculenze e si mantiene sui binari di una storia razionale. Harrington aveva un certo talento nel raccontare storie nere, questa non è forse la migliore (continuo a considerare Chi giace nella culla della zia Ruth? la sua riuscita più efficace) ma un recupero lo merita.


Mi pare di ricordare che lo stupro che lo aveva fatto finire in galera fosse una gang-bang e che i compagni l’avessero in parte costretto.

Il film si trova anche in italiano. Era stata recuperata la UMATIC televisiva assieme a quella de La giustizia privata…di J Trent
Di questo poi è stato possibile fare un ripistaggio o mux, per quanto anche la qualità della versione Umatic sia buona, tipo vhs