Pacific Rim (G. Del Toro, 2013)

Visto l’altra sera dal blu ray.

BELLISSIMO.

Se avessi visto questo film vent’anni fa (quando ne avevo 15) sarei certamente impazzito. Visto oggi è stato “solamente” un immenso piacere per gli occhi, con tantissimo divertimento.
La storia è quella che è, ma alla fine chi se ne frega? Quando ci sono i robot e i mostri che si pestano è goduria pura, non c’è nulla da fare. E la goduria è amplificata dalla regia di Del Toro che permette di capire TUTTO quello che succede, non c’è il montaggio superframmentato che stordisce e non fa capire nulla, i combattimenti sono fatti bene (e addirittura mostrati con un leggero ralenti per non far perdere nulla a chi guarda) e sono spettacolari da morire. La prima volta che viene tirata fuori la spada ho avuto un gasamento che raramente mi è capitato di avere negli ultimi anni mentre guardavo un film.
I robot sono belli (e sono uno diverso dall’altro a seconda della provenienza) e anche i mostri hanno il loro perché.
Poi il film parte subito, senza perdere tempo e anche i vari momenti di tregua senza colossi che si pestano sono tranquillamente digeribili.
Poi la fotografia mi è piaciuta tantissimo, piena di colori bellissimi.
Tutto bello, quindi, mi sono divertito tantissimo e spero proprio che arrivino un po’ di sequel (diretti da Del Toro, però, altrimenti sono certo che il giocattolone si romperebbe subito)

Il blu ray è molto bello, quando avrò il tempo mi guarderò anche il secondo disco di extra.

L’ho trovato anch’io molto divertente, colorato e spettacolare.
Il film rispolvera pure l’antica e sana abitudine di usare un tema musicale semplice - sei note sei - e di riproporlo più volte nel corso del film, cosicché il gasamento è facilitato e quando il film è finito ti ritrovi a fischiettarlo per giorni.
Avrei preferito magari un paio di combattimenti ambientati in città e in pieno sole, dove le dimensioni dei Kaiju, fra palazzi e gente in fuga, sono molto più esaltate - piuttosto che la quasi onnipresente combo oceano + pioggia.

Finale un po’ confuso a mio parere per via del

l’ambientazione subacquea non eccelsa e i tre mostroni che si confondono un po’ tra d loro (e per me il “categoria 5” doveva essere mooolto più grande).
Avrei anche preferito un po’ più di mistero sull’origine dei Kaiju, invece della solita cricca di alieni fessi che si fanno gabbare dal solito trucco del cavallo di troia con bomba in allegato

Comunque il film è divertente, Del Toro non è mica Michael Bay.
Da lovecraftiano io spero invece che il messicanone torni al progetto di At the Mountain of Madness ma credo non ci siano più speranze al riguardo.

Tie’ beccatevi pure il famoso tema sei-note-sei.

//youtu.be/sH_6iFYiryY

P.S.
Dannato casting, il protagonista e il suo antagonista/alleato - quello che combatte nel Jaeger assieme al padre - sono uguali.

Sostanzialmente quoto. Un film che se avessi visto 25-26 anni fa mi avrebbe fatto VENIRE nelle mutande, senza se e senza ma. Ma pure questa estate, in sala, con l’impiantone Dolby mi ha fatto piacevolmente girare la testa e pensare “FINALMENTE qualcuno ha fatto un film così!!!”. Grande Del Toro, effettoni favolosi (con una piccolissima “caduta”, visivamente: la tana “extradimensionale” dei mostri, sotto l’oceano, è poca cosa. Forse avevano esaurito i soldi per il reparto fx…), robottoni da urlo, facce e faccette giuste (le migliori: Elba e ovviamente Perlman), peccato per non aver “sfruttato” i combattenti russi. Avevano un look molto “promettente” (e tamarrissimo!), specie per le battaglie. Ma in un paio d’ore non si può avere tutto. Gli incassi yankee non sono stati all’altezza di quanto speso dalla Warner, ma il film si è rifatto alla grande in Giappone (strano, eh?!). Dimodochè, forse ci sarà pure un sequel…

Forse confondo ma se non erro avevo letto che invece l’accoglienza giapponese era stata freddina mentre invece in Cina era andato benissimo.

Ma alla fine il sequel è stato annunciato? E nel caso lo farà Del Toro?

Uh?! Ti dico la verità: sapevo della rimonta commerciale del film sui mercati orientali, e appunto avrei giurato che si trattasse del Giappone. Se invece sei più informato di me (come spessissimo accade…), allora ti credo. Semmai mi risultava un’altra cosa: il film di Del Toro in Cina è stato accusato di…propaganda yankee! A volte quei musetti gialli son proprio dei paranoici scemi. Peggio degli yankee col maccartismo…
P.S. Per il momento Del Toro è impegnato con “Crimson peak”, in uscita nel 2015. Poi vorrebbe fare un “Pinocchio” (l’ennesimo…), e se qualcuno gli dà EL DINERO, “Hellboy 3” (per cui Perlman farebbe carte false…). Insomma, prima di un paio d’anni direi che di un sequel non se ne parla. A meno che, appunto, la Warner non affidi la regia a qualcun altro. Io un nome ce l’avrei pure: il nipponico (ehmm…) Ryuhei Kitamura. Nel suo curriculum c’è “Godzilla: final wars”, filmone tanto folle quanto roboante e spettacolare. Insomma, direi che è l’uomo giusto…

Qui si parla di 14 milioni di dollari in Giappone e di 111 milioni in Cina.

http://boxofficemojo.com/movies/?page=intl&country=JP&id=pacificrim.htm

Comunque anch’io avrei scommesso su un successo pazzesco in Giappone, chissà perché non è andato com’era lecito pensare…

Evidentemente, i nipponici su questo son dei nazionalisti aberranti. Pensano che solo loro possono realizzare “filmoni coi mostroni”…

Da ignorantone di anime immagino che gli orientali guardino a questo film come noi guarderemmo a un insulso remake USA di qualche film nostrano o una qualche ridicola imitazione basata su stereotipi. Del resto lo stesso Godzilla americano nel 1998 era una bella tavanata rispetto alla poesia ingenua degli originali di H. Honda (e ora vedremo con quello in uscita).

Ho un amico super appassionato di Evangelion e cose affini che mi ha distrutto questo Pacific Rim fotogramma per fotogramma, spiegandomi come ogni singola inquadratura sia stata scippata da qualche opera grafica giapponese, privata però del significato originale e banalizzata che più non si può.

A me personalmente non frega nulla e va benissimo il film coi robottoni che prendono a pizze i mostroni, senza finire nelle trilogie infinite alla Jackson o nei pipponi concettuali/filosofici orientali, di solito basati sui quattordici significati diversi che uno stesso ideogramma può assumere secondo il contesto, fra cui “Canarino Senza Freni” e “Chi Ha Avuto Ha Avuto Ha Avuto”.
Però ecco, posso immaginare che a un giapponese o a un appassionato del genere la cosa dia fastidio.

Infatti, anche per me questi “talebanismi” non hanno senso e mi lasciano indifferente anche perché non sono certo esperto di anime e di un certo cinema asiatico (però i film classici con i mostroni li ho visti e rivisti tutti).
Alla fine in questo film ci sono robot giganti che pestano mostri della stessa stazza, a me va benissimo così.
Pensare poi che in una scena un robot prende in mano una nave (UNA NAVE) per spaccarla in testa al bestione di turno basta e avanza per fregarmene di tutte le banalizzazioni fatte nel film a danno della cultura nipponica.
Volevo i mostroni e i robot, li ho avuti e non ho avuto neanche per mezzo secondo la sensazione che il regista mi trattasse come un ritardato (sensazione provata durante il remake di Godzilla o con i vari Transformers).
Quindi da parte mia ci sono solo elogi!

Di nuovo quoto Cosmo e Giorgio: al di là di “fondamentalismi” vari, sia dei nipponici che dei fanatici nostrani di anime/manga e cazzi in culo assortiti, il film mi ha intrattenuto alla grande e, a modo suo, quasi commosso. Appunto per il motivo che erano decenni che sognavo di vedere un film “live action” così. Indi, grazie di cuore, Guillermo Del Toro!!

Occasione sprecata. Spettacolarità ed effetti 10 trama 2. Film tecno-algido senza anima, unico messaggio è il solito conformismo del soldato americano inscatolato dalle regole col suo bravo individualismo fatto in serie, poco cervello e tutto muscoli che a differenza dei suoi simili stranieri la spunta solo perché è americano. Telefonato e stereotipato, esempio, appena si presenta il team dei russi-tamarri subito si capisce chi viene sbrindellato per prima. Soliti vuoti di azione riempiti da interminabili e ripetitivi pseudo-drammi familiari, insomma un disastro di sceneggiatura. Nonostante tutto è un grande spettacolone che mi sarebbe piaciuto enormemente di più se non mi fossi intossicato riscontrando quei difetti elencati prima, il bimbo che c’è in me si è ammusonito, ecco, sarebbe bastato far vincere i mostri con i quali (da buon Hondaofilo) mi trovavo più in empatia.

Avendolo visto dopo che tutto il mondo lo ha visto, sono arrivato davanti allo schermo con delle aspettative megagalattiche, mi avevano inculcato nel cervello che avrei visto il film definitivo. E non l’ho visto, il film definitivo. Ho visto un film abbastanza divertente, visivamente spettacolare, nostalgicamente evocativo per quanto riguarda la mia adolescenza a base di Trider G7, Getter Robot, Gundam e compagnia positronica. Ho anche visto un film però estremamente misero nel delineare i suoi personaggi, figurine stereotipatissime e insulse, una trama di due paginette di sceneggiatura, ed una certa ipertrofia che dopo una novantina di minuti poteva darsi un limite, ed invece porta avanti la baracca fino al 131esimo minuto (perché oramai se fai un film che sta sotto i 90 sei un povero parvenu senza arte né parte).

La giapponese con le ciocche di capelli turchese, i russi ti spiezzo in due, i cinesi cestisti, il comandante nero (pardon, marshall), gli americani atletici, gli scenziati ironici e svalvolati, Pacific Rim - a mio parere - è la fiera dei tipi da videogame; al confronto Ken, Ryu, Zangief e Chun-Li erano personaggi della letteratura russa. Sotto questo aspetto, per quanto sia comprensibile la necessaria “leggerezza” di una pellicola del genere, Del Toro non ha veramente perso troppo tempo nell’approfondire i suoi personaggi; c’è una cura infinita nei robottoni, inversamente proporzionale a quella infusa nel rendere minimamente dignitose e credibili quelle sagome bidimensionali che scorrono sullo schermo e che sarebbero addirittura “attori”. I dialoghi a tratti sono raggelanti; tipo il discorso gasa e spacca del Marshall che deve guidare i suoi soldati al macello finale, dura due secondi ed è quanto di più trito e vuoto si sia mai registrato in tanti anni di onorato militarismo su celluloide. Ed il bello è che dopo qualcuno accorre anche a complimentarsi per il bel discorso. E il fusto spaccone che porta il cane al guinzaglio per la base? Pare una campagna pubblicitaria di qualche brand di abbigliamento fashion chic per maschi testosteronici che non devono chiedere mai. Sono uno che si sciroppa senza colpo ferire Invasion U.S.A. o Cobra, quindi non è che voglia fare il discepolo spocchiasnob di Jane Campion nell’approcciarmi a questo film, però a tratti c’è proprio il vuoto pneumatico.

Le immagini sono di una spettacolarità assoluta, niente da dire, il lavoro estetico è superlativo, e da questo punto di vista Pacific Rim ha sicuramente istutuito un nuovo canone, come a suo tempo lo ha fatto Il Signore degli Anelli per il fantasy, o Matrix per la fantascienza new age complottara; tuttavia, nonostante ci si perda nella meravigliosa accuratezza dei dettagli tecnologico-ingegneristici, Pacifc Rim ha poi delle ingenuità banali. Ad esempio: quando nelle profondità oceaniche, al cospetto della terribile faglia che collega i due universi in lotta, uno dei robottoni jaeger lascia detonare una bomba nucleare di millemila miliardi di cazzigliardi di megatoni (tant’è che quella bomba avrebbe dovuto addirittura sigillare per sempre la faglia) e, a fronte dell’esplosione e della immensa onda d’urto che provoca, un altro robottone nelle immediate vicinanze resiste a tutto semplicemente ancorandosi con la spada sul fondale. Oppure quando la giapponese Rinko, tutta bardata con la pesantissima armatura da pilota di jaeger, si butta con nonchalance in acqua per raggiungere la capsula del compagno appena riemerso, e nuota come se indossasse giusto un costumino Billabong.

Visto oggi con estremo ritardo, le aspettative erano decisamente alte.
Non vorrei fare il malmostoso che va controcorrente ma l’ho trovato di una noia epocale, al di là degli effetti speciali e della potenza visiva, nient’altro, immagini in movimento, combattimento finale interminabile, e troppo sbrigativo come vengono liquidati i robot russo e cinesi.
Praticamente ho apprezzato solo il prologo, per me il film si è concluso con la scritta “Pacific Rim”.

Sto diventando vecchio.

non credo, è proprio il tipo di film usa e getta che ha successo oggi e che a differenza dei nostri Star wars e Indy (per fare un paio di esempi) non fanno sognare, non lasciano nulla e saranno dimenticati in fretta.