paolo calissano ar gabbio

a me piace pensarlo così…

Ho sentito or ora in radio: è stato fino adesso agli arresti domiciliari, domani lo spostano in comunità! Ma perchè non va in galera?

Perchè ci ha il grano

da repubblica.it

L’attore, finito nei guai per la morte per overdose di una ballerina
sta scrivendo un libro. Un settimanale ne anticipa alcuni brani
Calissano in comunità si confessa
“Vi racconto l’inferno della coca”

               [IMG]http://www.repubblica.it/2006/c/sezioni/persone/calissano2/calissano2/stor_6916866_11550.jpg[/IMG]                                                              

Paolo Calissano

                                                                                                     [b]ROMA -[/b] Dopo i guai legati alla sua dipendenza dalla droga, e in attesa dell'udienza per decidere sul suo rinvio a giudizio il prossimo 23 marzo, Paolo Calissano lavora a un libro sulla sua storia. Il magazine "Grazia" ne pubblica in anteprima alcuni stralci: "Quel primo tiro di coca. Che sensazione meravigliosa, ho pensato, senza neppure immaginare dove avrebbe potuto portarmi", scrive l'attore. 

E ancora: “La cocaina mi serviva come rimedio alle carenze sentimentali, alle delusioni del lavoro. Ma quando di colpo mi sono trovato in carcere, i problemi sono aumentati, la coca non aveva più nessun potere. Aveva peso tutta la sua magia. Guardo al futuro con ansia e speranza. Mi sembra di essere tornato indietro di 15 anni, ma con 15 anni di più”.

Le giornate di Paolo Calissano, 39 anni, nella comunità di recupero “Fermata d’autobus” a Trofarello, vicino a Torino, sono decisamente diverse da quelle che trascorreva prima del 26 settembre 2005, quando fu salvato da morte certa grazie ad una iniezione di Narcan. Come racconta a “Grazia”, in edicola domani, ora vive in una stanza piccolissima dove il letto è di fronte ad un muro sul quale ha attaccato i ritagli degli articoli che parlano di lui come divo della soap “Vivere”. Ma anche quelli che descrivono la notte, in cui qualche mese fa, la ballerina Ana Lucia Bandeira morì per overdose. La storia per cui lui è finito sotto inchiesta.

Per il resto, Calissano confessa che la libertà gli fa paura e che non si sente ancora pronto per uscire, nonostante la vita in comunità non sia affatto facile. Ogni mattina alle 8 e mezzo incontra Raffaella, la psicologa, per un’ora di terapia in cui ripercorre la propria vita e cerca di far affiorare problemi mai affrontati prima. Il colloquio con gli psicologi continua anche nell’ora successiva, mentre la terza ora è dedicata alla terapia di gruppo e al confronto con i compagni.

Paolo racconta di aver legato in particolare con uno di loro, Dino, con il quale è nata una amicizia e che lo ha aiutato a reagire e a recuperare la stima in se stesso. “Era talmente diverso - racconta - talmente sfortunato che mi ha insegnato a reagire, a non piangermi addosso. Appena siamo entrati in confidenza, mi ha detto: ‘Quello che ci siamo costruiti con la coca è un mondo di illusioni’. Da quel momento siamo diventati inseparabili. Mi ha insegnato a non sottovalutarmi, a trovare stima in me stesso, a capire che è stata la mancanza di autostima a portarmi alla droga”.

(7 marzo 2006)

Intanto che prepari i soldini, il Calissano.

120mila eurelli son tantini

Calissano deve cacciare [i]li soRdi[/i]

Vedremo anche lui a fare film porno con la Nobile, magari insieme? Ai posteri l’ardua sentenza

Altra news sul signor Calissano.

Leggo or ora su agenzie di stampa:

Genova, 23 mar. - (Adnkronos) - Quattro anni di detenzione e’ la condanna inflitta all’attore Paolo Calissano per i reati di omicidio causato da altro reato, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti, dal Tribunale di Genova oggi in udienza preliminare. Calissano era stato accusato in relazione al droga party che si svolse nella sua abitazione genovese durante il quale aveva perso la vita la ballerina brasiliana Ana Lucia Bezerra Bandeira per overdose di cocaina.

Ora che mi sovviene; con estremo piacere rammento una sera durante una cena di lavoro che terminammo in un locale di Nervi.
Ad un certo punto vedemmo entrare il nostro Calissano accompagnato da fighe come se piovesse e con ostentazione al limite della decenza lasciò la sua Porsche parcheggiata direttamente sul bancone del suddetto locale.
Ah ah ah ah e poi ancora :nelson:

Mi stai dicendo che completamente fuori come un culo ha sfondato l’ingresso del locale fermandosi contro il bancone? Dimmi cheè vero e che hai delle foto, ti prego

No dai non esageriamo, ha praticamente parcheggiato davanti all’ingresso per fare lo sborone e darsi arie da macho!
Cazzo sarebbe stato troppo bello sennò!

Pure Vieri ha fatto una roba del genere davanti a un locale di Milano, il problema è che la macchina gliel’hanno ciulata!
Ma ora parlo di Calissano, se no vado OT e la mia reputazione crolla :smiley: :
pipparolo maledetto, 4 anni, tié, ben ti sta! ora, mai più fiction! :smiley:

Seh, una sega

Sta a scrivere il libro; mi viene in mente che ieri si parlava di gente che specula sulla pelle dei morti :slight_smile:

Beh, comunque meglio lui che scrive un libro sulle sue, ehm, “avventure”, piuttosto che un Gordiano Lupi che copia il Grattarola, l’Albiero e A.N., eh!
:smiley:

Questo di sicuro. Io comunque non ho la minima idea di cosa scriva il signor Lupi, però ho occhieggiato nel topic -non sono intervenuto perchè, appunto, non è roba mia- ma lo trovo didiscevole.

Io trovo disdicevole non chi scrive cazzate ma chi le produce e chi le compra.
Capito Paolo?
Volevo dire questo, uno scriva quel che vuole ma per me resta sempre negli scaffali.
Se qualcuno lo compra senza prima sapere chi è MERITA di avere notizie o informazioni copiate, fasulle, stupide e tutto quello che ci si vuole mettere.
Solo questo.
E non conosco sto cazzo di Lupi.
E non compro sto cazzo di Lupi.
E non comprerò sto cazzo di Calissano.
E non volevo conoscere sto cazzo di Calissano.

OT, siamo OT. Comunque, se uno si fregia dell’appellativo di specialista (in questo caso di cinema di genere) e copia…permetti che chi ha tolto dagli archivi o si è fatto il culo a cercare le fonti di prima mano, beh, si incazzi un attimo. E’ come lo studente che fa una tesi di ricerca, arriva il prof, la saccheggia e pubblica a suo nome. Sulla stupidità dell’acquirente sono d’accordo, ma quel topic su Lupi era tra specialisti, tra i diretti interessanti e, quindi, parte lesa nella faccenda. Fine OT.

Roma, 17:18

CALISSANO: L’ATTORE, NON MI SENTO COLPEVOLE PER MORTE ANA

“Penso spesso alla morte di Ana, ma non ho rimorsi, non mi sento colpevole”. Cosi’ l’attore Paolo Calissano, in un’intervista esclusiva che sara’ pubblicata domani dal settimanale ‘Chi’, racconta la sua versione sulla vicenda che lo ha travolto il 25 settembre dello scorso anno, quando, nel suo appartamento, la ballerina brasiliana Ana Lucia Bandiera mori’ per overdose di cocaina. “Ci penso spesso e ci sto male - afferma Calissano - io e Ana eravamo due adulti consapevoli stravolti nelle loro debolezze e nei loro malesseri, ma ciascuno responsabile della propria vita”. Quella sera, ricorda, “Ana e’ venuta a trovarmi. Ho avuto l’impressione che fosse gia’ alterata. Era li’ per la coca. Supponeva che ne avessi. Io sono andato a dormire, stravolto. Forse lei ha continuato e le e’ stato fatale. E’ stato un tragico incidente, anche se con la droga non c’e’ nulla di accidentale. Prima o poi, finisce cosi’”. L’attore, che ha patteggiato una condanna a 4 anni per detenzione di stupefacenti e morte come conseguenza di altro reato, sara’ definitivamente libero il 21 gennaio 2007 beneficiando del provvedimento d’indulto: “E’ un sorriso del destino che vedro’ di meritarmi - sostiene Calissano - l’indulto e’ una seconda occasione che in tanti non getteranno via. Il carcere ammucchia tutto e tutti creando la certezza della sofferenza piu’ che della pena”. Dopo aver passato diversi mesi nella comunita’ terapeutica ‘Fermata d’autobus’ a Troffarello, alle porte di Torino, l’attore afferma che “e’ stata molto dura, ma ce l’ho fatta. Sono pulito. Ho risolto i miei problemi, ho vinto la mia battaglia”. Poi parla del futuro: “Vorrei essere imbarcato nella seconda serie di ‘Gente di mare’ (la fiction ideata da lui per la Rai) - dice Calissano - Ci spero. Sarebbe una cosa grande se ci fosse un posto anche per me. Io sono pronto a dare emozioni”.

(da repubblica.it)

e’ stata molto dura, ma ce l’ho fatta. Sono pulito. Ho risolto i miei problemi, ho vinto la mia battaglia

Classica frase da tossico fatto e finito che non vede l’ora di sortire per pippare a manetta

Quando vado, raramente a dir la verità, al lavoro in bicicletta passo davanti al tribunale e scorgo all’interno una bella scritta a caratteri talmente megalitici da far impallidire un ultras del Bisceglie, la scritta recita “La legge è uguale per tutti”…ma allora perchè questo figlio di vacca/cane, (ebbene si, per essere così stronzi deve essere per forza intervenuto grossolanamente il fattore ereditario) si becca pure (ma tò?) l’indulto che, ora come non mai, sembra essere stato varato per prendere per il culo chi si è fatto lagalera per fame? non ho scusanti, intendiamoci, per nessun tipo di reato, tanto più per uno come Calissano, che dalla vita ha avuto tutto, e invece ha pensato bene di tirare la catena del cesso …deve marcire al gabbio.

Calissano è l’ennesimo STRONZO che beneficia di quella offesa all’umana intelligenza chiamata indulto…