PAPmusic - Animation for fashion (Roberta Galli, 2024)

Il caso cinematografico più discusso della stagione.
Costato quattro milioni di euro (di cui uno e mezzo provenienti dal Ministero, più 200mila di contributi selettivi, che la Galli si è aggiudicata con il minor punteggio ammissibile a norma di legge) elargiti in una lavorazione durata quasi 10 anni, il film ha esordito il 26 settembre in sala. Ad oggi ha incassato poco meno di 10mila euro.

L’acronimo PAP sta per prêt-à-porter, poichè i fatti del film, che è un cartone animato, girano attorno ad un atelier di moda della Milano cool, aggrovigliato non si sa bene come al mondo della musica.

In doppiaggio un carnet di soliti sospetti, da Luca Ward a Rudy Zerbi, passando per Mazzoli de Lo Zoo di 105 e Jake La Furia, forse coinvolti dietro estorsione o debiti in sospeso. Animazioni in CGI che neanche le promo dei siti porno.

Consiglio spassionatamente di approfondire la figura della Galli, il cui nome d’arte è LeiKiè. Un incesto, artisticamente parlando ovviamente, tra Annarita Campo e Orlando Corradi. Difficile definire cosa faccia esattamente, canta, gira i suoi video in cui impersona varie macchiette e scrive. Esilaranti i comunicati stampa palesemente scritti dalla Nostra, in cui asserisce in terza persona che la sua figura infiamma i giovani sui social. Purtroppo per la Galli però, i numeri di una pagina Internet non sono dati da visura camerale, pertanto ben accessibili a tutti: difatti la Galli vanta poco meno di 6000 seguaci, i post arrivano a singhiozzo alla decina di apprezzamenti mentre i commenti tacciono in un assordante silenzio.

Vista la polemica sull’utilizzo esagerato di fondi statali per un’opera dal cui teaser si respirava aria di fallimento, la Galli è stata travolta da una manciata di haters, difendendosi in un esecrabile video di nove minuti, una sorta di cieca celebrazione di sé stessa il cui messaggio è “io sogno e faccio quello che mi dice la mia anima” (sì mai coi nostri soldi, cara Robertuccia).

Ma come i social ci insegnano, casi come questi sviscerano la creatività di decine e decine di content creators: il caso PAPmusic è infatti attualmente oggetto di analisi di una varietà di YouTubers, che hanno fatto venire alla luce una vera e propria montagna di squallore. Per disegni, animazioni e sviluppo del lungometraggio, la nostra parrebbe che si sia circondata di una ventina di neolaureati, collaboratori che hanno poi raccontato in anonimo di straordinari non pagati, vessazioni sul luogo di lavoro e mancanze di rispetto di vario tipo.

Ma la storia è destinata forse a continuare, perché la Galli ha annunciato che è già in lavorazione un sequel della pellicola che sarà prodotto con due milioni di euro di tax credit.

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Quattro milioni prima. Due milioni poi. Cacchio, in gamba davvero la Galli. In gamba a farsi dare soldi, intendo…:smiling_imp::face_vomiting::scream:

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Sono andato a vederlo al cinema.
Speravo fosse uno di quei film “so bad it’s good”, ma purtroppo non è così. Una manciata di scenette di buon gusto quanto un cinepanettone, collegate da deliri visivi. Non ci si annoia, ma (personalmente) si prova parecchio disagio.
Inutile ri-ri-badire che la grafica sembra uscita da un videogioco dei primi anni 2000.

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Assolutamente da sottolineare quando Lui (si chiama proprio così) tenta di nascondere un’erezione sotto una cartella e il disegno dei grafici di vendite. È segnalato come +6 (o 6+ non mi ricordo). Cose adattissime da far vedere a delle bambine.
Capisco che è chiedere troppo, ma come Disney insegna se metti in alto i volti dei due protagonisti poi non puoi rimettere gli stessi in basso a figura intera.

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Spero esca in home video/streaming perché sembra il sequel spirituale di Adrian che ci meritiamo.
Prendersela con la signora ha poco senso, non è né la prima né (ahimè) l’ultima opera del genere che prende fondi statali, solo che questa è più appariscente.

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Hai detto bene, più appariscente. Ma in senso deteriore, visti gli incassi. Nel 2024, il cinema (??!) italiano ci dà ancora cose simili. Nemmeno spreco tempo ad insultare e criticare l’opera in questione e i suoi autori,sia chiaro. Ma l’imbarazzo è inevitabile…:pensive::black_heart:

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Sono sicuro che ci sono stati flop analoghi, sempre con fondi ministeriali, che non hanno fatto alcun rumore.

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Basta andarli a cercare,se uno proprio vuole. Se ha tempo, e stomaco. Io, passo. Non voglio farmi venire un’ulcera…:no_mouth:

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Veramente la prima volta che l’ho letto il titolo mi ha fatto pensare a questo:

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Era stato annunciato che sarebbe stato distribuito in un gruppo di 160 sale sia della catena UCI che di The Space oltre che in una manciata di sale singole. Il punto è che il film non ha una vera e propria distribuzione perciò si pensa che sia stata la produzione a pagare per montare il film che allo stato attuale ha incassato €10.000.

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Un trionfo. Del ca**o…:cocktail::fu::skull_and_crossbones::smile:

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Fa quasi tenerezza per quanto è ingenuo, l’esperienza è straniante grazie all’umorismo estremamente infantile condito da doppi sensi e sesso, temi che ricorrono ossessivamente e musica ripetuta infinite volte (sarebbe curioso sapere quante volte viene messo il ritornello “Pap Music! Animation for fashion!”). Succedono tante di quelle cose apparentemente a caso che alla fine non ci si annoia, si rimane solo rintronati. Lo avrei visto bene come intermezzo in qualche film di Lynch.

Tra l’altro, a me sembra nato come serial di cui hanno incollato insieme tre episodi autoconclusivi, forse per questo è già in lavorazione il 2.

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