Peccati di gioventù (Silvio Amadio, 1975)

Appena acquistato oggi questo sospirato e più volte rinviato dvd della Raro video a 17,90 alla Comet.

Dico subito che sono abbastanza deluso: nessun extra e nonostante sia indicato sulla cover “restaurati digitalmente” si tratta di master analogico poco definiti e con alcuni problemi.

Peccati di gioventù:

riversamento da master analogico inglese, con fortunatamente i titoli di testa che scorrono sulle scene e non su sfondo nero come nella copia tv ma con i colori decaduti che tendono pesantemente al magenta, poca definizione, troppo scuro e quindi problemi nelle scene notturne. Ad un primo sguardo sembra integrale (mi riprometto di controllarlo meglio) tuttavia ci sono problemi audio con continui miagolii della musica abbastanza fastidiosi.
Extra zero.
Segnalo inoltre che la cover è stata cambiata all’ultimo momento, purtroppo in peggio: alla locandina originale si è preferita una foto più scabrosa che sembra promettere chissà quali zozzerie.

DOPO LA SOLA DE “IL GATTO MAMMONE”,
ANCORA UNA VOLTA GLORIA GUIDA TRATTATA MALE IN DIGITALE…VERGOGNAAAAAA !!!

fullscreeen e tagliatissimo

2 bellezze mozzafiato in questo film girato tra altrettante bellezze naturalistiche sarde compreso il famoso Orso di Palau :o

effettivamente il dvd Raro Video non è impeccabile, però che film!

Erotico morboso tutto sommato trasgressivo più per l’argomento che per i suoi fotogrammi; la Lassander praticamente è sempre vestita (sebbene con ampie scollature che ne esaltano il potere seduttivo), mentre la Guida in effetti concede spesso e volentieri la sua nudità, ma nell’unica vera scena di sesso, al di là di qualche accenno - più immaginato che concretizzato - lo spettatore vede decisamente poco.
Tuttavia, non ha molta importanza quanti cm di carne femminile ci vengano dati in pasto, poiché la forza di Amadio in questa pellicola è comunque quella di creare - attraverso la Guida - tensione erotica autentica, desiderio destabilizzante e ossessivo, perseguendo scientificamente l’eccitamento fino al metaforico orgasmo (l’incontro carnale tra le due protagoniste).
Aggiungeteci il fatto che con la Guida e la Lassander siamo nel giardino dell’Eden, entrambe sono di una bellezza e di una magnificienza inenarrabile, sebbene la Guida sia insistitamente caratterizzata come una improbabile “bambinetta” capricciosa, risultando poco credibile ed irritante, visto che le forme e l’arguzia la qualificano indubitabilmente come una donna fatta. Il cinismo e la crudeltà del suo personaggio sono insoliti per la Guida, ritratta dal nostro cinema in modo quasi sempre dolce e solare; così come la fragilità della Lassander intenerisce lo spettatore.
Il clima drammatico, parallelamente al crescendo erotico che Amadio genera, è asfissiante, penoso, angosciante, anche se la chiusa del film è troppo patetica.
Pessime a mio parere le musiche ad opera del “maestro” Pregadio di corradesca memoria, che sviliscono il film. Ovviamente meravigliosi gli ambienti, sia le location sarde (lusso upper class da club Med) sia gli interni della mansion briatoresca.

Fred Robsham pare il sosia sosia di Hutch (David Soul).

anche a me è piaciuto, la coppia Guida / Lassander funziona benissimo e per fortuna che quest’ultima doveva fare la “babbiona”, come viene definita a inizio film… quando fa l’entrèe alla festa mette in riga tutti :slight_smile:

Mi aspettavo di più e mi ha annoiato. Un film con due bellezze stratosferiche come Gloria Guida e Dagmar Lassander doveva contenere molto più erotismo che qui tenta a latitare purtroppo. Le figure maschili non lasciano il segno con Tranquilli che ad un certo punto sparisce e Fred Robsham che non trasmette niente altro che non sia antipatia