Per amore... per magia... (Duccio Tessari, 1967)

It. 1967
REGIA: Duccio Tessari
ATTORI: Gianni Morandi, Mina, Rosemarie Dexter, Mischa Auer, Daniele Vargas, Harold Bradley, Lorella De Luca, Sandra Milo, Paolo Poli, Rossano Brazzi, Tony Renis

  • Aladino è deciso a conquistare il cuore della bella Esmeralda e, per ottenerlo, deve affrontare il perfido Visconte di Pallerineri che gliela contende.

Note AL FILM PARTECIPO’ ANCHE WALTER CHIARI MA IL SUO PERSONAGGIO (PRICO’) FU SOPPRESSO AL MONTAGGIO DEFINITIVO

Musiche di L. Enriquez

Mercoledì 19 marzo alle 21:00, Iris

Che bella sorpresa questo film, si tratta senza dubbio del musicarello più carino che io abbia mai visto (anche se devo ammettere che non sono un conoscitore del genere).

Mi è piaciuto perché l’ambientazione fantastica e fiabesca rende più originale il solito canovaccio trito e ritrito del giovane cantante che si innamora e deve riuscire ad ottenere la mano della sua bella nonostante le circostanze cerchino di impedirlo.
La sceneggiatura ed i dialoghi sono brillanti e divertenti e un sottotesto umoristico e sbarazzino permea tutta la vicenda (si basti pensare che i personaggi orientaleggianti da Le mille e una notte - Aladino, i ladroni, il genio della lampada, il malvagio magrebino e chi più ne ha più ne metta - sono catapultati nella romagna medievale, tra castelli, streghe e maghi). Il film è coloratissimo grazie anche alle scenografie, tanto semplici ed artificiali quanto efficaci per trasferirci in un contesto di favola al di fuori dalla realtà. Canzoni e coreografie ci accompagnano dall’inizio alla fine con un ritmo davvero elevato, coinvolgendo oltre a Gianni Morandi anche Mina ed altri attori - non cantanti professionisti -che però performano (non sono in grado di dire se con la loro voce o doppiati). Tanti piccoli personaggi sono costruiti con cura ed in modo efficace, ben delineati nelle loro caratteristiche psicologiche nonostante le parti spesso brevi a loro dedicate (ad esempio Sandra Milo nei panni della sorella di Aladino o Harold Bradley nei panni del genio). Pure il pinguino è caratterizzato in modo simpatico ed efficace. Tante altre trovate saporite e divertenti, come la macchina per volare in stile Da Vinci, rendono il film fresco e gradevole. Pure la sequenza dei titoli di testa, propostaci in stile metacinematografico da Rossano Brazzi, non è niente male.

Curiosità: alla stesura della sceneggiatura ha partecipato anche un giovane Alberto Cavallone.

Leggo nel post qui sopra che nel film recitò anche Walter Chiari ma poi le sue sequenze furono tagliate… Peccato!
Forse però questo spiega come mai l’immagine riportata in questi materiali promozionali cartacei (Morandi ed altri attori che indossano una specie di armatura da astronauta, con tanto di casco) non compaia in nessuna sequenza del film, quanto meno per quanto riguarda la copia del passaggio tv Iris (che credo però essere anche l’unica versione attualmente circolante).

Un’ultima segnalazione riguardo alla bellezza della Rosmarie Dexter (lei si però che canta sicuramente doppiata!).

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Film che mi ha sempre incuriosito, per il tema e il ricco bizzarro cast (Morandi, Mina, Paolo Poli, Brazzi!!). Ma non sono mai riuscito a recuperare in alcun modo. Ci sono edizioni home video, in Italia o all’estero?

Due lettere: no!

Ora non voglio fare la figura di quello che ha parlato con Tizio e Caio, ma quando mi capitò di incontrare a una serata Morandi gli chiesi proprio di questo film. A distanza di tantissimi anni sembrava ancora un po’ infastidito. Comunque mi disse brevemente che per quanto lo riguardava si trattava di un progetto sbagliato. Fu più che altro un incaponimento di Franco Migliacci con cui arrivò a un passo dalla rottura. Mi disse che Tessari non era assolutamente una persona adatta a dirigere un musical (pare lo fece solo per contratto), che fu costretto a recitare in inglese nonostante non ne parlasse neanche una parola e che non si meravigliò minimamente dallo scarso successo nelle sale. Finito il film rifiutò di doppiarsi cosicché Pino Colizzi fu costretto a fare letteralmente la sua imitazione perché la produzione pensò che il pubblico non lo avrebbe accettato con la voce di un altro (nonostante non sia un asso della recitazione nei suoi musicarelli non era mai stato doppiato). Ma la cosa che più lo irritò fu che Franco Cristaldi aveva promesso mari e monti quando a Cinecittà si ritrovarono a recitare tra scenografie che sembravano, testuale, prese da un luna park di terza categoria.
E questo è quanto.

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Beh se pensate anche gli sforzi che fece la RCA per produrre e promuovere anche dei singoli e il 33 giri della colonna sonora del film.
Se i 45 giri sono di facile reperibilità, l’Lp non sono mai riuscito a trovarlo.
Da notare i due promozionali, uno era allegato alla rivista femminile Bella (ne uscirono anche di altri cantanti e gruppi) mentre l’altro dalla Pepsi Cola che veniva regalato a chi acquistava 3 bottiglie del prodotto.
Direttamente dal mio oceano…




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Da non fan di Morandi è il suo musicarello che ho apprezzato di più. Come d’altronde ritengo che il suo LP più bello sia quello quasi prog con le musiche di Oscar Prudente.
Diciamo che sono progetti che lo hanno fatto uscire dalla sua comfort zone e che lo hanno condotto in territori diversi da quelli usualmente battuti da lui ed apprezzati dal suo pubblico.
Ma dal mio punto di vista, cioè da quello di uno che guarda il tutto dall’esterno, sotto il profilo artistico sono le sue prove più originali ed interessanti.

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Mah, sai, nel 1967 Morandi era una macchina da guerra. Tutto quello che faceva era baciato da sicuro successo (dalla seconda metà di quel decennio molti dei suoi colleghi del periodo vedevano calare la popolarità, mentre per lui questo problema non c’era - riuscì a superare indenne anche il servizio militare) e questo flop deve avergli bruciato non poco. Aveva, comunque, un buon ricordo del cast. Soprattutto di Sandra Milo e Paolo Poli che non aveva mai incontrato prima. Mina, invece, la conosceva da anni anche se precedentemente non c’era mai stata occasione di lavorare insieme. Un altro che ha un brutto ricordo del film è Meccia che si ritrovò a dare la voce a una rana (così ho letto). Questo lo portò a forzare moltissimo la sua voce che, a sua detta, non tornò più quella di un tempo.

C’è un pinguino che parla con accento veneto, sostenendo di essere un principe trasformato da un malvagio stregone.

Non avendo mai visto il film non ti so dire. Meccia, ferrarese e che non sapevo essere scomparso lo scorso 9 aprile, non parlava di fare un accento differente dal suo ma proprio di aver dovuto modificare la voce.

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Mi accorgo ora che è stato caricato su YouTube…

@rodar così puoi dare un’occhiata tu stesso!

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