Piccola Patria (Alessandro Rossetto, 2013)

In un luogo imprecisato della provincia veneta, un immenso hotel domina il paesaggio e le autostrade tutt’intorno delimitano i campi. La vita scorre tranquilla tra comizi per l’indipendenza regionale, sessioni di tiro al bersaglio, odio tra comunità.
Due ragazze non accettano la situazione e sognano un futuro altrove: imparando canzoni cinesi, frequantando un ragazzo albanese e ricattando un amico di famiglia per poter infine partire.

Film insolito, capace di creare un’atmosfera opprimente attraverso la repetizione di canzoni regionali e una fotografia particolarmente plumbea. Gli attori sono molto credibili nella loro rassegnazione e il regista descrivere egregiamente questo torpore che sembra essersi impossessato dei personaggi.

Decisamente consigliato.

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