Pierino il fichissimo (Alessandro Metz, 1981)

Questo, quantomeno per quanto mi riguarda, è tecnicamente impossibile.

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Il più trash è Pierino Messo comunale praticamente spione, anche se è divertente pure quello.

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2 messaggi sono stati uniti a un argomento esistente: L’infermiera di campagna - Pierino Messo ocmunale praticamente spione (Mario Bianchi, 1982)

Alla fine mi sono lasciato sedurre dall’affabulatoria recensione di @JerryDrake e me lo sono visto.

Dai, in fin dei conti, preso per quello che è, non è poi così male, anche se bisogna riconoscere che ha molti più difetti che pregi.

Il film perlomeno è onesto e fin dalle prime battute ci fa capire quale sarà il livello sel suo umorismo: irridere la diversità (la battuta sul sarto omosessuale), sessismo insistito (la gag sul culo della bionda) e comicità pecoreccia di bassa lega (il pastore che si chiava la pecora, appunto). E tutto questo soltanto durante i titoli di testa.

La pellicola soffre del fatto di non aveve una canzoncina o un main theme orecchiabile (come invece hanno i vari Pierini con Vitali e quello di Lenzi) e soprattutto di un interprete principale un po’ anonimo, sicuramente non un attore particolarmente a suo agio nelle dinamiche comiche.

C’è un bel numero di caratteristi di mestiere che in qualche modo riescono a sostenere la baracca (Vincenzo Crocitti, Nino Terzo, Gianni Ciardo, Sal Borgese, pure Jimmy il Fenomeno) ma anche qualcuno che ho trovato totalmente insopportabile, tipo il napoletano neo-sposo che scimmiotta in modo irritante Troisi.

Mi ha fatto piacere ritrovare qua e là qualche barzelletta che si raccontava alle scuole elementari e devo dire che qualche gag mi ha strappato una risata, elevandosi dalla sciatteria generale.

Certo il Pierino di Lenzi, pur fondandosi sugli stessi elementi, sta diverse spanne al di sopra (forse per la presenza di qualche attore di maggior spessore, tipo Montagnani).

Guardabile.

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Frank, mi sa che con gli anni stai diventando troppo buono. Detto ciò, mi hai fatto venir voglia di rivedere il filmazzo in questione. Magari va a finire che, non dico rivalutarlo, però riesco ad esprimere un giudizio meno feroce. E a quel punto, il dubbio si trasforma in certezza: ci stiamo rincretinendo… :stuck_out_tongue_closed_eyes::stuck_out_tongue_closed_eyes::stuck_out_tongue_closed_eyes::stuck_out_tongue_closed_eyes::stuck_out_tongue_closed_eyes::stuck_out_tongue_closed_eyes::stuck_out_tongue_closed_eyes::stuck_out_tongue_closed_eyes::stuck_out_tongue_closed_eyes::stuck_out_tongue_closed_eyes::stuck_out_tongue_closed_eyes::stuck_out_tongue_closed_eyes::stuck_out_tongue_closed_eyes::wink::wink::wink::wink:

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Pensa che è il primo film che ho visto dopo aver passato la soglia degli “anta”…

Eh si, dev’essere un’effetto della (tardivamente ma finalmente raggiunta) maturità!

:stuck_out_tongue_closed_eyes:

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Com’era la battuta su Mazinga?

Linko al momento esatto della battuta:

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Un film che ha tutti i requisiti per entrare a far parte con prepotenza e a buon diritto della cineteca ideale dei cinebruttari.
P.S. per chi non lo sapesse il regista Alessandro Metz è figlio di Vittorio Metz del famoso duo Metz-Marchesi attivi come autori di rivista e di molti films di Totò negli anni 50.

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Pecora nera della famiglia, insomma. Accade spesso… :smiling_imp::smiling_imp::smiling_imp::smiling_imp:

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Visionato oggi. Emblematico il finale catartico all’“Osteria numero 1000”, oggetto, durante la durata del film, di prevedibili motti di vario becerume, con la moglie del Maresciallo Nino Terzo, che travolge con uno tsunami di peti tutti gli assurdi personaggi ivi convenuti in guisa di un’ideale orgia del pecoreccio di bassissima lega.

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Pare che Esposito avesse un accento lombardo un po’ troppo marcato. Così ho letto.

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la grassi clemente con vitali! unbelievable!

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