Pirated copy (Jianjun He, 2004)

La pellicola, col pretesto di seguire diversi individui che hanno a che fare col mercato dei dvd pirata (fenomeno diffusissimo in Cina all’epoca), ci mostra uno spaccato sociale della piuttosto ampio ed eterogeneo, connotato dalla sofferenza e dalla difficoltà in cui versa una buona parte della popolazione.

Grazie all’escamotage di riprendere la quotidianità di coloro che sono coinvolti in questo commercio, l’autore ci mostra molti spezzoni di film di culto (da Tarantino ad Almodovar, da Vittorio de Sica a Robert Redford) che stanno venendo visionati attraverso i dvd pirata; inoltre talvolta ci si diverte anche a girare delle sequenze ispirate alle scene madri di celebri film (mi ha colpito per la sua conclusione tragica e nichilista quella derivata da Pulp Fiction).

Rimarchevole il fatto che l’industria del dvd pirata fosse articolatissima e proponesse davvero di tutto, dai film d’autore europei degli anni '50 e '60 al cinema commerciale moderno, dai film di samurai giapponesi ai pornazzi patinati. E i venditori, nonostante siano dei poveri cristi che te li vendono per strada nascondendoseli nel borsone e sotto la giacca, vengono tratteggiati come dei veri appassionati, competenti e dotati di sensibilità critica.

Forse @bastardnasum può dirci la sua in merito a questa tematica.

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Si, più tardi scriverò qualcosa. Mi basta solo accennare che a Lhasa, in Tibet, trovai il bootleg dvd di Cient’anne… ma dopo appena mi sistemo al pub dei miei amici, racconterò un po’ di cosette utili, curiose, divertenti e aneddotiche

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Restiamo volentieri in attesa. I tuoi racconti e aneddoti, grazie alle loro ambientazioni esotiche, li trovo sempre graditi. Anche quando evidenziano i lati peggiori della razza… umana!!:no_mouth::black_heart::skull:

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Allora… i bootleg in Cina. O, meglio: i bootleg cinesi.
Partiamo da tanto, tanto tempo fa quando ancora la Cina non era la mèta ambita, desiderata e sognata da tanti occidentali.

C’era un tempo, fino ai primi anni 2000 - diciamo fino a verso il 2002-2004 che esisteva una produzione di bootleg cinesi che coinvolgeva tantissime case produttrici locali, tantissime fabbriche e - soprattutto - decine e decine di migliaia di negozi in tutto il paese.
Erano edizioni “puramente” cinesi, non cloni di dvd occidentali. Fatte in Cina per il mercato cinese, copertine fatte in loco con artwork locali (spesso brutti, poco accattivanti, su carta di qualità pessima) e con supporti ottici di qualità infame che se non si bloccavano subito, smettevano di funzionare dopo pochissimo tempo. Sottotitoli in cinese là dove non ci appiccivavano sopra un doppiaggio alla bell’e meglio oppure sottotitoli in inglese quantomeno fantasiosi (e che spesso non c’entravano assolutamente niente con il film: vedi il bootleg di “La campana del infierno” di Claudio Guerin Hill che aveva i sottotitoli in inglese di un film d’amore o una commedia…) e qualità video pessima o abiminevole. Spesso si presentavano in queste famigerate versioni “5 film in un solo dvd”, a volte riuscivano a mettercene anche 10-12… ricordo un dvd “tutto cannibal” che conteneva Cannibal Holocaust, Cannibal Ferox, Mangiati Vivi, La Montagna del Dio Cannibale e qualcos’altro… o altre compilation su un unico dvd che raccoglievano alla rinfusa 4-5-6 fim di Lucio Fulci, Jess Franco, Joe d’Amato… quello che trovavano, insomma.

Ma, ripeto, erano edizioni pensate unicamente per il pubblico cinese e avevano diffusione capillare in tutte le contrade del grande paese… li si trovavano nelle grandi città così come nei paesini di frontiera o nelle campagne più arretrate: nei negozi di elettronica, nei videonoleggi (si, ce ne erano innumerevoli dappertutto), negli alimentari, nei grocery store, nei negozi di musica che erano a loro volta strapieni di bootleg musicali.

Il pubblico cinese, dai primi anni 2000 si è scoperto onnivoro di cinema (anche) internazionale e ovviamente chi ha potuto, ha colto al volo l’occasione con edizioni più o meno “ufficiali”… per “più o meno ufficiali” intendo più che altro riguardo la qualità stessa di questi dvd, il packaging, la loro distribuzione (le etichette più importanti si trovavano tranquillamente nelle librerie)

Poi (forse grazie anche a questo fatto) verso il 2002-2003 comincia l’invasione di stranieri in Cina, attratti dal nuovo eden fatto di vita notturna, lavoro facile come insegnanti o come giovani businessmen nella nuova Terra Promessa, sesso facile con giovanotte locali affamate di bigoli occidentali… e allora l’industria del DVD fa uno step decisivo: gli stranieri hanno bisogno di svagarsi nei loro lunghi periodi di soggiorno (insegnanti, businessmen, impiegati di grandi aziende internazionali) e non bastano solo birre, grappe, karaoke, chiavate… magari qualche filmettino occidentale da vedersi nel tempo libero farebbe anche comodo. Ma, come fare? I (relativamente) pochi film occidentali disponibili son su dvd fatti a cazzo di cane, spesso solo in cinese, di qualità pessima e spesso anche poco interessanti. C’è da offrire di più e di meglio: niene di più facile.

Grazie allo sviluppo di canali come ■■■■■■■, siti dove scaricare in qualità 1:1 ma anche grazie ai primi cinesi che cominciano a viaggiare per il mondo, le ditte cominciano a specializzarsi in una offertadi prodotti sempre più ampia, diversificata e specializzata anche per utenti particolari. E’ qui che nasce il periodo aureo dei bootleg cinesi, quello che ho vissuto in prima persona tra il 2005-2006 quando lavoravo come insegante laggiù

Non più edizioni fatte “in casa” con artwork fatti alla bell’e meglio. Semplicemente si prendevano i DVD originali (trovati grazie ai cinesi in viaggio, che spesso si rifornivano in giro per l’Europa o l’Amrica duranre le vacanze del Capodanno cinese e non solo) o copie 1:1 scaricate dalla rete con tanto di copertine in alta risoluzione e si stampavano in loco dei bei bootleg professionali, fatti come Dio comanda. Identici agli originali con in aggiunta tante belle cose in più: slipcase su carta quasi vellutata e in rilievo col titolo in cinese sulla costa, cartoncino lucido con riproduzione della copertina per contenere il dvd dentro la confezione in amaray, aggiunta della trama in cinese per soddisfare giustamente anche i fruitori locali non praticissimi di inglese… e per fare ciò, giustamente i retrocopertine dovevano subire piccoli ritocchi di grafica per ospitare anche qualche liner note in mandarino. Spesso ritoccando in tal modo i retrcopertine, risultava che le sinossi originali , rimpicciolite e spostate dovevano essere ritoccate con photoshop e si assisteva a curiosi errori grammaticali nel momento di riprodurre parola per parola. Non dimentichiamo che i nostri caratteri occidentali (ma anche quelli russi o greci o di qualsiasi altra lingua) risultano spesso incomprensibili o illeggibili per la maggiioranza della popolazione, così come per noi i caratteri cinesi.

Fatto sta che in quegli anni si trovava di tutto proprio perchè erano prodotti destinati sia ad un numero sempre più crescente di stranieri che risiedevano e lavoravano in Cina (il quartiere di Sanlitun a Pechino dove ci son tutti i locali della vita notturna erano letteralmente invasi di negozi specializzati in dvd stranieri, ed erano sempre strapieni di clienti sia internazionali che locali) sia ad un pubblico locale, cinese, sempre più desideroso di conoscere il cinema internazionale in tutti i suoi aspetti: dai vecchi classici alle ultime novità, dai film di culto a quelli più imoeensabili

DVD della MYA, Alan Young, No Shame, Cecchi Gori, Criterion, Eureka!, Redemption, Camera Obscura, Mondo Macabro, Blue Underground, Something Weird… ogni settimana c’erano centinaia e centinaia di novità… e quando si cercava magari un film in particolare che non risultava disponibile… nessun problema! Torna tra un paio di settimane, giusto il tempo di trovarlo in una ottima versione (possibilmente contattare qualcuno che ha il dvd originale o scaricarlo in versione 1:1 da qualche ■■■■■■■ russo, con tanto di copertina in altissima risoluzione), il tempo di mandarlo in stampa et voilà… cliente servito e soddisfatto

Quando stavo a Qinhuangado, io e le altre 2 insegnanti italiane andavamo sempre ai negozi di dvd ogn fine settimana a prendere un pò di novità… quando una di loro è tornata in Italia ha lasciato lì qualcosa come 70-80 dvd. Io son tornato con oltre 300…

Era letteralmente il periodo d’oro dei bootleg, si trovava di tutto, da “The pig fucking movie” su Camera Obscura a “Cient’anne” su Duck Records (si, anche quello! A Lhasa in Tibet, come avevo già detto) così come uno dei due Pierino su No Shame, tonnellate di roba su Mondo Macabro… ed erano anche molto più belli degli originali, con questicartoncini esterni apribili a libro, su carta spesso vellutata (i Criterion e gli Eureka! o i Second Run in particolare) ed in rilievo, con questi cartoncini interni per contenere il dvd… bisogna dire che ci mettevano veramente passione e dedizione in quello che facevano.

E, soprattutto a Pechino, in particolare nel quartiere di Sanlitun, c’erano dei negozianti (bei negozi, ampi, spaziosi, veramente professionali ed eleganti) che se ne intendevano veramente di cinema… ma ho trovato esperti in negozi similari anche a Hohhot, Yanjiao… a Hong Kong meno perchè la maggior parte dei negozianti di Hong Kong erano già (o son sempre stati) cinesi dalle campagne cinesi, quindi grezzi, ignoranti, avidi, only in it for the money, totalmente menefreghisti di quello che vendevano a meno che non fossero un poco più illuminati o interessati al cinema di Hong Kong

C’è da dire che a Hong Kong, in particolare nella strada delle puttane a Kowloon (non ricordo mai come si chiama ma ciho trovato la mignotta più dolce, carina, bella del mondo e tra un dvd ed una birra, una birra ed un dvd ci scappavano sempre due chiavate: una a pago ed una gratis… aaah, una bellissima storia d’amore e di passioni… vabè) c’erano un sacco di negozi che vendevano migliaia di dvd e poi Blu Ray bootleg. Ma solo in parte venivano dalla Cina. Una buona parte di questi bootleg erano prodotti proprio ad Hong Kong o nella attaccata Shenzhen e li ho sempre ritenuti di qualità inferiore come packaging, attrazione visiva, come cura del prodotto. Ma anche ad Hong Kong non si facevano certo scrupoli ad avere intere vie piene di questi negozi perfettamente legali, alla luce del sole come d’altra parte succedeva in tutto il resto della Cina

Poi… come tutte le belle cose, prima o poi c’è sempre una fine…

Vuoi il verticale calo di interesse verso i supporti fisici che ha colpito innanzitutto i mercati orientali ben prima di quelli occidentali (ed in modo immensamente più massiccio), vuoi le nuove politiche del governo cinese che hanno voluto chiudere questi negozi che vendevano bootleg per non dare una immagine negativa del proprio paese agli osservatori occidentali, adesso non si trova più assolutamente niente. Anzi, già da una decina d’anni oramai.

In realtà la produzione è continuata ma si è spostata o su Internet (Taobao in primis) o relegata a località e periferie sempre più periferiche: occhio (occidentale) non vede, cuore (orientale) non duole. Ci siam capiti, no?

Comunque in effetti il periodo d’oro è finito ormai da oltre una decina d’anni… anche su Taobao si trova sempre meno e sempre più cose inutili e poco interessanti. D’altra parte è innegabile che in Cina a nessuno frega più di avere i supporti fisici. Certo, anche in Occidente è lo stesso. Ma è un fenomeno nato in oriente e che ha creato un danno devastante per il mercato in oriente. In occidente il calo delle vendite dei prodotti fisici è arrivato un pò più tardi ed in modo immensamente meno traumatico o catastrofico. In Asia letteramente oggi non esiste praticamente più nessun negozio. Se nel 2005 a Pechino esistevano forse 1000 negozi, oggi è già tanto se ce ne sono 1 o 2. In altre città - come a Hohhot dove sta Naso, il mio fratello, prima ce ne erano una trentina. Adesso neanche uno, ma già ormai da tanti anni.

Non lamentiamoci in Europa perchè ancora lo spazio per la produzione “fisica” e la sua circolazione, seppur in quantità sempre minori, esiste ancora ed anzi nuove label spuntano fuori sia nel cinema che nella musica. In Asia, a parte il Giappone e in Malesia (che però è dedia solo ed esclusivamente alla musica ma con le ore anche qui oramai contate) non esiste più assolutamente niente

Dove son finiti tutti quei milioni di DVD stampati negli anni d’oro e che son rimasti invenduti in Cina a seguito del crollo del mercato fisico e delle campagne del governo per (far finta di) combattere la produzione illegale?

Son finiti tutti nei paesi del terzo mondo asiatico: Cambogia, Laos, Vietnam, Nepal, persino nella sviluppatissima Malesia.

Se i paesi del terzo mondo hanno funzionato da “cestino della spazzatura” finchè ha funzionato (cioè pochissimo: chi è il cambogiano o il nepalese o il laotiano che si può permettere di spendere addirittura 1 euro per comprare un dvd??? nessuno) la Malesia invece ha rappresentato un caso diverso.
Paese sviluppatissimo, il più ricco dell’intero sud est asiatico assieme a Singapore (che presenta, by the way, la medesima situazione) ha avuto fino al 2015-2016 innumerevoli negozi di dvd strapieni di questi bootleg cinesi importati direttamente dalla Cina. Ci ho trovato un sacco di copie di “Maladolescenza” su X-Rated, tanto per dire, ma anche diversi Rarovideo e Cecchi Gori. Questo perchè la comunità cinese, soprattutto di Kuala Lumpur ha fortissimi legami economici con la terra di origine dei loro antenati e fanno spesso viaggi su e giù tra Cina e Malesia o Cina e Singapore.

Ma anche qui, ovviamente, il disinteresse più totale verso i supporti fisici che ha cominciato a manifestarsi dopo il 2010 (mi ricordo a Chow Kit c’erano almeno 40 negozi in una strada lunga neanche 600 metri) ha portato alla scomparsa totale di tutti questi bei negozietti che mi allietavano (e mi portavano quattrini) i lunghi periodi di permanenza in Malesia. Oggi non si trova più niente. Kuala Lumpur: non pervenuta. Malacca: è rimasto solo un negozio ma non ha più dvd bootleg, solo vcd locali di risulta e un pò di musica. Per il resto, anche qui tutto scomparso

Ho vissuto il periodo d’oro, ho conosciuto tante persone in gamba in questi negozi, tra venditori e clienti sia locali che stranieri in cerca di qualcosa di generico o qualcosa di ultra specifico o particolare… e, riguardando indietro a quei tempi non posso che rimpiangerli e guardare con un pò di amarezza a questa voglia dell’Asia di voler continuamente e a tutti i costi rinnovarsi a ritmi così veloci da cancellare qualsiasi cosa che non possa più portare soldi. Forse è un pò stupido valutare l’attrazione verso uno o più paesi solo in base a quanti bootleg posso trovare… ma per tanti anni l’Asia, la Cina, la Malesia, la Cambogia, la Thailandia, l’Indonesia, il Vietnam, il Nepal per me sono stati anche quello: la ricerca di questi negozi, il viaggiare per cercare questi negozi e scoprire strade, quartieri, aree anche completamente, totalmente sconosciute dal turismo mainstream o dalla Lonely Planet… viaggiare il fine settimana da Qinhuangado a Pechino, farsi 1200 km tra andata e ritorno alle 4 di notte e fare lezione alle 8 di mattina completamente rincoglionito solo perchè a Pechino si trovavano tanti più bootleg che nella città dove lavoravo… battere magazzini polverosi ad Hong Kong o centri commerciali scassatissimi a Phnom Penh e portarsi sul groppone 10-15-20 kg di dvd da spedire dalla Malesia o imparcarli sull’aereo per l’Italia quando era tempo, ogni tanto, di ritornare a casa. Un periodo bellissimo… e non è vero che venivano venduti sottobanco o in borsoni clandestini da “compagni di merende” che sbucavano dagli angoli. Era tutto alla luce del sole, perfettamente legale. Legale in the typical asian way, of course

Allego giusto due foto… gli ultimi periodi - mi pare il 2011 - in un negozio della via delle puttane ad Hong Kong quando già i Blu Ray (bootleg of course: c’erano un sacco di quelli della Elite coi film del Jess Franco / Erwin Dietrich) avevano quasi del tutto soppiantato i DVD e un pò di bootleg riportati in Italia che forse ho ancora da qualche parte nell’angolo dei ricordi…

Piccolo aggiornamento: giusto oggi sono stato a Kadikoy, nella parte asiatica di Istanbul perchè dovevo andare a comprare un CD per uno scambio con un amico. Nel negozio accanto a quello del mio amico c’erano una trentina di questi bootleg cinesi - niente di particolare, eh - e mi chiedo come siano potuti finire li. Ma mi è preso un velo di nostalgia. Si.


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Grazie, Bastard. Se l’unico del forum che, in un medesimo (e bellissimo) post può mettere insieme nostalgia per i dvd, e ricordi relativi a mignotte orientali. Manco un De Niro…:heart::ok_hand::star_struck::dancing_women::partying_face:
P.S. Il tizio barbuto sei tu?

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grazie… bah, giusto un pò ricordi sparsi… ce ne sono altri legati sempre a questi negozi ma si va decisamente ot

si, il barbuto son io, ad HK (di sicuro) verso il 2011 se non ricordo male

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