Poltrone e Sofà: Le scomode Verità

Non li posso vedere, i 3 presunti odiosi artigiani dell’azienda in questione, è una delle pubblicità più tossiche del momento, a darmi ragione questo esaustivo servizio della RSI, scoprite cosa c’è dietro :dolls:

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Integro, in sintesi, dice le stesse cose del video sopra senza lungaggini:

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Anche se fossero stati simpatici un tempo, e non lo sono mai stati, ormai li si odiano e basta. E sulla tossicità hai perfettamente ragione, non s’è mai vista una tale insistenza tanto che mi fa rivalutare Aiazzone e Guido Angeli. Unica pecca del servizio, il dire i prezzi i franchi svizzeri. D’accordo che stanno nella patria di Hubert e Rezzonico, ma declinarli anche in euro non sarebbe stato male.

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Ho visto quel servizio giornalistico giusto qualche settimana fa. Al di là di certe cose che spesso tutti sanno ma finché non te le sbattono in faccia non ci vuoi pensare (ossia, l’industrializzazione del prodotto e sfruttamento di manodopera, altro che artigianato), non concepisco pagare un divano 1800 euro o più. E potrei dirlo anche per orologi, automobili ecc…ecc…
Ma riconosco di essere io un po’ micragnoso. Ci sarebbe materiale per una discussione tipo “come vive l’utente di Rispetto”. :rofl:

Parafrasando la filosofa ed entrepreneur di Castel Guelfo di Bologna: chi crede alla pubblicità, è giusto che sia inc*%ç#…

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Wow parlano anche di Quarrata, a 6 km da casa mia, famosa per la produzione di mobili. Inutile, via… tutto quello che riguarda rifinizione, imbottitura, cucito passa ormai giocoforza dai cinesi. Migliaia e migliaia di aziende che spesso durano due anni - il tempo di evitare accertamenti fiscali - a ritmi forsennati (gli operai bengalesi in ditte cinesi a Prato guadagnano suo 400 euro al mese con 7 giorni di lavoro e turno tra le 10 e le 12 ore quotidiane)… .
E tutto grazie alla complicità degli imprenditori italiani che favoriscono questo giro di sfruttamento, false informazioni, bassa qualità spacciata per alto artigianato…

Ma si andrebbe in discorsi lunghi e off topic anche se consiglio il video di Nova Lectio su Prato per capire come il sistema di commesse ed imprenditoria cinese si struttura in Italia, la nei distretti produttivi monospecialistici come Prato, Quarrata, Forlì, Ivrea…

È il capitalismo. A loro va più che bene, anzi benissimo perché ogni giorno ci son rimesse di decine di milioni di euro verso la Cina, agli imprenditori italiani va benissimo finché non si accorgeranno di fare come il cane di Mustafà e agli operai… va beh, gli operai lo pigliano in culo per 3 euro l’ora. E se ne devono pure stare zitti che sennò vengono licenziati o, come succede qui spesso, anche aggrediti, accoltellati o minacciati di morte dai sorveglianti al soldo degli sfruttatori

Welcome to the new economy

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La cosa che mi fa più ridere è che in queste ditte cinesi di Forlì è possibile entrare e pure farsi spiegare in italiano come funziona il lavoro. A Prato tutto ciò è assolutamente impensabile ed impossibile, anzi ultimamente va di moda accogliere i ficcanaso con bastoni, mannaie o pistole in mostra… ma alla fine i risultati non cambiano: il giochino dei subappalti ai cinesi è ormai la realtà di qualsiasi settore industriale specializzato in una monoproduzione. E poi che culo: 10 euro l’ora. Nelle fabbriche e ditte cinesi di Prato i bengalesi vengono pagati…boh…10-12 ore al giorno 7 giorni su 7 per 400-500 euro al mese, fate i calcoli… 2 euro l’ora.

Mi fa tenerezza l’ingenuità del giornalista del primo video…

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