Non si esibì a Sanremo, ma la sua partecipazione al Disco per l’estate nel 1972 credo che non passó del tutto indifferentemente vista l’età della futura attrice, 17 anni.
Il brano prodotto da Shel Shapiro(sapete tutti chi é, almeno spero) non é malaccio ma da segnalare che fu musicato da nientepopodimenoche da Bill Conti, che fu molto attivo in Italia in quel periodo.
Ecco qui il disco, non facile da trovare, ma basta spulciare attentamente nei vari mercatini che ogni tanto, qualcosa di buono, spunta…
Pur non essendo un asso della canzone (ma si è sentito di molto molto molto peggio) ha una voce molto più matura di una ragazza della sua età.
Inoltre arrangiamento ed esecuzione sono impeccabili come accadeva sempre nei prodotti dell’epoca.
A me personalmente sembra di una cagneria clamorosa. Mi piacerebbe aprire un sondaggio…
@rodar…
Aveva anche tanto altro di maturazione, non solo nel canto
Sinceramente a me la Guida come cantante piace, La musica è non è un gran che ma L’uomo alla donna non può dire no è un gran bel pezzo, invece, che ho inserito in alcune mie playlist.
Io penso che a livello vocale fosse dotata, poi ha inciso pochissima roba quindi è anche difficile valutare obiettivamente.
Segnalo cmq il topic apposito:
Caspita non lo sapevo, scusate (non avevo controllato lo ammetto) chiedo agli amministratori di spostare il mio post se ritenete opportuno.
…comprendo a pieno che un pelo di (non mi ricordo cosa) tira più di un carro di buoi ma la discografia della Guida me la scaricherei solo per farmi del male
…quando la musica va di pari passo con la tecnologia. Il mitico e indimenticato Tony Santagata in "Ti mando un fax
https://youtube.com/playlist?list=RDCnfFQ_8dutM&playnext=1&si=_ehuhEVUo4W03x_j
Bella edizione, quell’anno. Vinse nettamente Gianni Nazzaro con Quanto è bella lei, staccando di oltre 60 voti Orietta Berti. Nazzaro nello stesso anno era arrivato quinto al festival di Sanremo, vinto da Nicola Di Bari con la bellissima I giorni dell’arcobaleno, cantando Non voglio innamorarmi mai, altra hit del '72. In estate al Festivalbar vinse Mia Martini con Piccolo uomo, mentre a Castrocaro trionfò Franco Simone con la dimenticata Con gli occhi chiusi (e i pugni stretti).
Il 1972 chiuse un’epoca per la musica leggera italiana, che dopo non fu più la stessa. E’ significativo che proprio il 1972 fu il primo anno in cui non venne più prodotto alcun “musicarello” (l’ultimo, epicedio dell’intera serie, fu Venga a fare il soldato da noi (1971), proprio con Gianni Nazzaro, che allora andava molto forte…).
Ho lavorato in un hotel in Francia per diversi anni, e mi colpì un pomeriggio, che passó un film in un canale sullo stile Ci hai rotto papà(di cui non conosco e voglio ignorare il titolo).
Visto che nel bar c’era un grande televisore e bambini calamitati a guardare quella caxxata di lungometraggio ed io alle prese tra cappuccini e cioccolate calde e quant’altro, sono sobbalzato quando ho ascoltato questo brano ampiamente modificato dai transalpini…
La sposterei nel thread “Pomeriggi musicali”. Visto l’amore che i francesi nutrono per noi il bambino casinista, ribattezzato Angelo per l’occasione (chissà come mai) è rigorosamente italiano. Non avrebbe potuto essere altro..
Visto l’amore che i francesi nutrono per noi il bambino casinista, ribattezzato Angelo per l’occasione (chissà come mai) è rigorosamente italiano…
Bellissima osservazione @moonlightrosso complimenti… Cin cin
Complimenti piuttosto a te per aver scovato cotanta perla di bruttura.
Un angolo del mio oceano in vinile é riservato anche alle canzoni “cozze”… @moonlightrosso
In attesa di riscattare altre foto, questa é solo una piccola parte…
In linea con la bella stagione vi segnalo:
La cantante di una sola canzone Kiki Gaida, di cui allego relativo video. Antesignana delle sciacquette di “Non è la rai”, anticipava con le sue sinuose movenze una certa tendenza della televisione dell’epoca a istigare alla pedofilia. P.S. Venne presentata come “ospite speciale” al Festivalbar del 1987 dal mitico Vittorio Salvetti con una certa enfasi…
Una più rassicurante e bonazzissima Patrizia Pellegrino, all’epoca diciannovenne, vincitrice dell’orrorino d’oro con “Matta-ta”, autentico delirio datato 1982, quasi in “cicciolina style”