Porno Lui Erotica Lei (Mario Siciliano, 1981)

Al di là di tutti gli altri suoi meriti, è da recuperare assolutamente la versione soft anglofona intitolata “Dangerous Love”, che circola in rete, anche solo per sentire Pino Curia - nel ruolo di un indiano e probabilmente con del lucido da scarpe in faccia per farlo sembrare di Bombay - doppiato in maniera assolutamente ridicola, una sorta di Peter Sellers in Hollywood Party! Da lacrime la scena in cui lui sfinisce in auto con la sua parlantina angloindiana il povero Giuseppe Cardone… :rolleyes: Non oso immaginare con che accento venne doppiato in italiano…

Bellissimo il manifesto italiano una volta tanto!

PS: ho sbagliato l’anno del film (1981 e non 1980) ma non riesco a modificare il titolo

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Bello il manifesto - accompagnato anche da fotobuste - divertente la storia (una volta tanto le femministe potranno esultare) e soprattutto il finale, spassose le musiche, cast da urlo! Nella versione (soft) visionata, in inglese purtroppo, sono inserite alcune scene hard interpretate da Guia.

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non c’è in italiano?

Scusate l’ignoranza, cosa significa “un pornojolly tutto splups”?

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Qualcosa come fosse Antani, con scappellamento. Anzi, TANTI scappellamenti…:pig::stuck_out_tongue::clown_face:

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Introvabile in italiano. Qualcuno ha notizie al riguardo?

Introvabile in italiano, peccato, è davvero simpatico tutto sommato. E pure la versione hard mai riemersa. Sto approfondendo al riguardo, ho scoperto di avere (non me lo ricordavo proprio) “una versione spuria rozzamente insertata con sequenze hard estranee ricavate da altri film italiani coevi” come dice Luce rossa. Mi permetterò presto di correggere, non me ne voglia il caro A_N, l’unica mia pretesa è quella di portare avanti il lavoro encomiabile di chi scrisse quel superbo librone. Sì, qualche piccola novità c’è, a risentirci presto.

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Ogni promessa è debito, si diceva un tempo fra gentiluomini.
Dopo il passo falso di “Voglia di…” ritorniamo fiduciosamente in patria per approfondimenti riguardanti uno dei gioiellini da “Compro oro” del caro Mario Siciliano. Avevo annunciato di avere avuto modo di visionare quella versione spuria di cui parla “Luce rossa”, fondamentalmente dovrebbe essere l’edizione anglofona “Dangerous love” alla quale sono stati inseriti alla buona una serie di siparietti hard:
il primo con il protagonista Eugenio Gramignano e Guia Lauri in una cucina diversa da quella che vediamo nel film (scena confluita se non erro in “L’amica di Sonia”);
uno con lo stesso attore e Sandy Samuel proveniente da “Albergo a ore”;
un altro sempre con la coppia Gramignano-Guia in camera da letto;
e infine una performance di quest’ultima attrice (che esibisce un’acconciatura totalmente differente da quella del film) e Mark Shanon.
Il terzo è senz’altro il più interessante perché in pratica recupera una sequenza hard originale di “Porno lui erotica lei” che sciaguratamente inedito nella nostra lingua è per giunta da sempre disponibile solo in versione soft. È consequenziale alla scena in cui Guia entra nella cameretta, sveglia in malo modo il partner che dorme e ci litiga, non è inserito al momento appropriato ma ci mostra il finale spinto altrove tagliato, me ne sono accorto dalla location che è inoppugnabilmente la stessa.


Questo “Dangerous love” con titoli di testa in inglese della durata di 86 minuti, edito in USA da Private Screenings e distribuito da Luna Video di Los Angeles nel 1987, in parole povere quando Siciliano era già volato in cielo, è di gran lunga più consigliabile dell’unica altra edizione disponibile, quella tedesca (più corta di 10 minuti), perché è almeno arricchito da parecchi passaggi erotici assenti nella versione germanica. Uno di questi è un breve triangolare Laura Levi-Sandra Cardinali-Marina presentato come un filmino che vede la protagonista a scopo “ricreativo” e messo su riesumando qualche metro di pellicola avanzata dal suddetto incontro che potete gustarvi in maniera più completa ne “La zia svedese”. Aggiungere così un ennesimo titolo alla sconfinata filmografia della Frajese (suo malgrado) è un chiaro tentativo fatto dal regista per corrompermi, ma non serviva, amorevolmente non posso che ripagare l’affetto che nutro nei suoi confronti scrivendo a chiare lettere che il film è - come sempre quando c’è lui dietro la mdp - godibilissimo. E funziona pure come erotico.
Gramignano se ne va in giro in barca (bella la melodia sui titoli di testa), non contento di avere ben tre amanti da lui mantenute che alloggiano all’Hotel Le Najadi (siamo dunque a Santa Marinella) decide di aggiungerne un’altra rimorchiata sul molo. La moglie Karin Well - qui a mio avviso neanche da lontano assomigliante alla Carrà - donna d’affari con segretaria Sandy Samuel inizia a mangiare la foglia, lo va a cercare trovandolo stravaccato al sole e gli fa una sparata. La segretaria invece viene raggiunta dal fidanzato che vuole infiorettarla, lei all’inizio fa la ritrosa ma… bella scena, brava Sandy! Karin, già corteggiata da Mark Shanon, fa la conoscenza di un distinto manager con cui finisce a letto - Giuseppe Curia! Imperdibile in ambo le versioni, immaginatevelo doppiato in inglese o tedesco, vestito di tutto punto (e poi dite che nel porno non ci sono abiti di scena, secondo voi poteva mai essere suo quel completo?) parla gesticolando esageratamente come solo un italiano e per giunta del sud farebbe. Gramignano si accasa nella villa di una matura contessa che deambula con la stampella (mitica Guia, indimenticabile!) e dimostra ancora una volta che il lupo perde il pelo ma non il vizio, in quattro e quattr’otto si fa la giovane e brutta cameriera. Il mandrillo, che qualche tecnico pignolo accusò di essere quasi un eiaculatore precoce, qui smagrito e con un viso da inscimmiato molto più del solito - per intenderci sfoggia un volto peggiore del faccione zombizzato che compare in visione a Marina nel supercult porno-horror-trash “Orgasmo esotico” - con la sua espressione fissa alla Frank di “Carletto il principe dei mostri” se non lo avete capito è qui in un ruolo che manco Gabriel Pontello! Guia lo sgama e licenzia la ragazza assumendo al suo posto una vecchia carampana, intanto Shanon ritorna alla carica e cerca di sedurre Karin in una bella sequenza girata in auto.
Figlio mio, ma sei proprio incorreggibile… Gramignano chiuso in villa, in preda alla noia, invita le sue giovani amiche e cerca di coinvolgere Guia in un’orgetta. Bellissima la sequenza in cui una moltitudine di mani “cammina” sul tappeto avvicinandosi alla riluttante preda che finisce umiliata in un modo che… dovete scoprirvelo da soli. Mi rifiuto di raccontarvi certe minchiate perché qualora in qualcuno di voi erutti improvvisamente la voglia di (ri)vederlo perderebbero così buona parte del loro impatto. È la goccia che fa traboccare il vaso, ferita la pantera nera delle luci rosse nostrane (sì, la grande - anche se bassina - Guia Lauri) decide di vendicare i tradimenti e i maltrattamenti subiti alleandosi proprio con Karin. Le due drogano il fornicatore senza ritegno e…
Il finale è forse un po’ scontato ma contiene addirittura un monito e risulta divertente (Shanon che ride sembra farlo spontaneamente) grazie alla mimica e alla mise del Gramigna. Come c’era da aspettarsi emerge la stoffa da vecchio commediante di Siciliano, è un filmetto spassoso, pieno di personaggetti, la sua intenzione primaria è farci divertire e, bisogna ammetterlo, ancora una volta ci è riuscito. E mettete a conto che io l’ho visto in inglese (ancora ancora…) e in tedesco (seee… zero proprio!), figurati avessi avuto il… - “Mandingo, “culo” me lo passeranno?” (cit.) - di vederlo in italiano.
'Sto diavolo di film uscì nei nostri cinema, non mi dilungo sui dati catastali per i quali scontatamente rimando il lettore al meticolosissimo atlante della golden age porno-italica, il plurimenzionato “Luce rossa”, fu accompagnato perfino da fotobuste di per sé molto rare nel porno, ecco l’unica che sono riuscito a portare a casa:

E poi cos’è successo? Dove finì la copia nella lingua di Dante?
In Germania arrivò ancora più tardi, nel 1989 in VHS per merito della VPS di Monaco che oltre a restituirci almeno i titoli di testa italiani lo fa risplendere al buio presentandolo con una cover - formato box in plastica rigida stampata a colori, nein “fascetta” meine liebe freunde - che come non mai merita di essere esibita in pubblico… giù il cappello!

Che vogliate convincervi o meno, queste pseudo-porno cavolate 100% made in Italy sono state da sempre apprezzate all’estero (naturalmente da altri scapigliati come noi) soprattutto per la fantastica, strepitosamente incredibile sfrontatezza di improntare un film del genere in cotanto modo corredandolo di idee folli. Non siete ancora convinti? E allora spiegatemi questo:

Fresco fresco da Stoccarda, riproposto in DVD da FSK che lo lancia così: “Intrepido, schietto, pazzesco! Un film audace e super erotico dall’Italia! Attenzione: potrebbe offendere la sensibilità morale di alcuni spettatori o provocare eccitazione spontanea!”. Ed è sempre la versione ultrasoft di 76 minuti… e allora, a tutti gli zuccatori: forza ragazzi, ritroviamo la copia originale nella nostra lingua… e pure quella hard!

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Quella che viene messa sempre in primo piano però è Sandy Samuel, non Karin Well. È vero che la Truccolo ha fatto del film molto spinti, ma non credo si sia mai prestata a scene hard.
A parte Gramignano che non fu così presente in generale nei porno italiani dell’epoca, il resto degli attori era proprio una compagnia di giro. Come scrissi tempo fa a proposito della mia fugace presenza nella villa di Sacrofano, quel tizio che mi approcciò in discoteca, mi disse chiaro e tondo che era difficile soprattutto trovare uomini.

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