Erano esattamente tredici anni che non vedevo i Portishead in concerto. La prima e ultima volta fu durante il tour del primo album, nel 1995, ed è ancora uno dei concerti che ricordo con più entusiasmo… furono semplicemente perfetti, e dal vivo mi stupirono tanto quanto erano già stati capaci di fare con il loro album.
Ero quindi parecchio gasato sia dall’idea del reunion tour che dal disco nuovo (di cui ho già avuto modo di ascoltare un promo, ed a mio avviso sono riusciti a fare di nuovo un lavoro davvero interessante), e non solo le mie aspettative non sono state deluse, ma il concerto è andato oltre ogni più rosea previsione.
Sei persone sul palco: oltre a Beth Gibbons e Geoff Barrow c’erano infatti un batterista, un bassista, un chitarrista (ambedue abili anche al synth analogico) ed un altro elemento alle tastiere e ad altri synth. Come accadde la prima volta che li vidi, anche ieri i Portishead hanno suonato TUTTO. Niente nastri preregistrati, tutti i campionamenti che si sentono vengono ‘suonati’ singolarmente con pad percussivi. Le ritmiche sono appannaggio dell’interazione tra il batterista e Barrow, che rispetto a tredici anni fa non usa solamente i piatti (giusto nei brani vecchi) ma anche campionatore e soprattutto percussioni, mentre le atmosfere dei dischi sono riprodotte dal notevole lavoro degli altri tre polistrumentisti. Sulla voce della Gibbons non c’è nulla da dire… immensa, con una duttilità impressionante, davvero una delle migliori voci femminili che ho mai sentito live, nonché assolutamente perfetta per il genere che fanno. In più sul palco è davvero magnetica, per quanto alla fine praticamente non si muova neppure.
Alla fine hanno proposto svariati brani dei primi due album ed una manciata di pezzi dal nuovo disco di prossima uscita, per un’ora e venti di concerto senza pause significative. Acustica ottima, buona alternanza di video sullo sfondo, begli effetti luce. Ne sono uscito davvero totalmente soddisfatto.