Predator 2 (Stephen Hopkins, 1990)

Filmone! Adoro il primo, pieno di machismo e con un nugolo d’attori cazzuti ma questo “capitolo 2” lo preferisco per l’ambientazione nella jungla d’asfalto; senza considerare che Glover da protagonista spacca di brutto. Ovviamente, il doppiaggio d’epoca dà una mano nella godibilissima fruizione della pellicola.
È molto tempo che non lo guardo ma non ricordo davvero momenti di noia o lungaggini evitabili; a me diverte persino quando Glover fa “il discorso” al giovane yuppie Paxton (“fin’ora è stato tutto guardie & ladri, ciambelle & caffè”). Poi che dire dei rastoni che -immagino- andassero di moda (dato che pure Seagal se li è ritrovati davanti nel coevo “marked for death”), Busey nel ruolo degli stereotipati “segreti militari”, il mattatoio, le nuove armi a disposizione del Predatore (altra scena impressa è tutta la fase di preparazione dell’alieno che si cauterizza la ferita da solo), Tony Pope col suo giornalismo “hardcore”, il cameo di Steve Kahan, El Scorpio che tira la coca ed è “pronto” (non tanto, alla fine…) e King Willie che continuo a sostenere fosse il sosia nero di V. Gassman…
Finale leggendario che ha dato il là a tutti li spin-off a seguire.

Non ho mai ben capìto dov’è che finiscono a combattere? Sono nel sottosuolo di un condominio?

La pecca più ridicola è quella -per me- di aver voluto riproporre 'sta scenetta del parlarsi in spagnolo tra vittima e soccorritore (la Weigel & Alonso).

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