Professione giustiziere - The Evil That Men Do (J. Lee Thompson, 1984)

Charles Bronson invece che godersi la meritata pensione, guadagnata notte dopo notte come giustiziere (l’originale più tre sequel), ritorna in pista per vendicare un amico; abbandona la sua isoletta privata e va in Guatemala per sterminare una banda di brutali assassini assoldati dal governo corrotto…:lobster:

regia THOMPSON JACK LEE

M’aveva messo una certa tristezza vedere il buon vecchio Charlie così imbolsito. La serie dei Death Wish l’ha rovinato artisticamente, anche se qualche momento riuscito il film ce l’ha (particolarmente raccapriccianti le torture inflitte ai prigionieri dal Mengele di turno).

Chiaramente dopo averlo visto, ma era palese pure dal titolo, questo film cerca di sfruttare ancora una volta il ruolo che ha reso famoso questo grandissimo attore che, secondo me non è affatto brutto, solo che poi ovviamente come detto da voi, troppo inflazionato, tanto da farlo ricordare ai piu’ solo per queste parti quando al contrario il sig. Bronson ha fatto moltissimi altri grandi film, comunque, ammetto che a me è piaciuto(vi è una scena dove prende un tipo gigantesco per i coglioni e quasi glieli stacca che è da “antologia”) e, non lo avevo mai visto fino a ieri, poi logicamente come trama non è il massimo, ma, se come me cercate un buon film in stile appunto “giustiziere”, non rimarrete delusi, soprattutto dal finale!!! :wink:

//youtu.be/sAoQdl6Mmkc

Visto or ora in un passaggio tv, si, ormai i tempi d’oro del giustiziere sono passati, si, la trama è piuttosto scontata, si, il grande bronson non ha più l’energia di una volta, ma rimangono comunque dei validi motivi per vederlo tra cui appunto le torture iniziali del Dottore e la sua violenta esecuzione finale da parte dei tanti che lui stesso aveva torturato/menomato, a colpi di picconcino, notevole direi. Per la cronaca, io fino ad un certo punto ho continuato a pensare che la finta moglie di bronson, vedova di una delle vittime del Dottore, quella “elettrificata” ad inizio film, facesse il doppio gioco visto alcuni comportamenti ambigui. E chiaramente non avevo capito una sega come al solito…:smiley: :smiley: :smiley:

io non sarei così severo con i bronson thompsoniani dei primi 80. erano cattivi e coraggiosi per l’epoca e beneficiavano ancora d una scrittura solidissima. per jack lee - e per il nostro vigilante di fiducia - il piano inizia davvero a inclinarsi con la legge di murphy, che pure ancora si lasciava vedere senza imprecazioni.

qui charles è commutato in veste di killer in ritiro (quasi ad appoggiare una scaletta su professione assassino) e a thompson parte felicemente quella brocca trattenuta, in termini di graficità esplicita, l’anno prima (stupisce difatti il divieto ristretto ai 14: forse non c’era abbastanza scabrosità?) specie nell’inusitato flirtare col naziexploitation (gli snuff fatti circolare da una sorta di neo-mengele). ma al di là dell’efferatezza in libertà, a colpire sono le atmosfere dalle parti del zombesco iberico 70’s e non, specie nel bellissimo finale surreale, con quei minatori sull’asse grau-de ossorio-romero-fulci.

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Fa abbastanza ridere, e un tantino incazzare, la spocchia e prosopopea di carattere ideologico di certi critici, anche dopo ben 40(!!!) anni. Destra, sinistra, “capelloni” : bah. Uno come Bronson, sul grande schermo, faceva certe cose. I copioni, cambiavano un minimo. Lui, in buona sostanza, no. E per fortuna. Alla faccia di chi gli faceva le pulci. Anzi, di chi gli rompeva i co**ioni. E infatti, anche nel 2024, i film rimangono. I critici, schiattano. Tie’… :kiss::clinking_glasses::sunglasses: