Psicopatologia del lettore quotidiano (1996) di Stefano Benni

Un breve scritto apparso nel 1996 su “Effe” rivista della Feltrinelli, divertente, leggetevelo:

http://ec.eurecom.fr/~giorcell/Benni/Testi/psicolettore.html

Io sono decisamente un “Lettore fissato” e mi sono subito immaginato Tuchulcha come “Lettore entusiasta” :tuchulcha

Io mi rinosco nel lettore fissato di tipo a (è importante specificare anche il tipo), in quanto sono capace di cercare un tiolo per anni, ravanando nelle librerie più improbabili.
Invece quando non ho nulla da cercare sono un lettore indeciso di tipo a

In realtà, diversi aspetti del lettore entusiasta non combaciano col mio profilo. Per cominciare, non leggo qualsiasi cosa mi capiti a tiro; quando entro in libreria mi dirigo a colpo sicuro verso il settore gialli/horror/sf per dare un’occhiata alle novità ed eventualmente accattare. Poi non mi metto a commentare ad alta voce, il più delle volte neanche sfoglio; mi limito a controllare la trama riportata sul risvolto di copertina, dò un’occhiata alla biografia dell’autore e alle eventuali rece riportate in quarta di copertina (lo ammetto, sono uno di quei polli che se leggono una rece entusiasta di Stephen King comprano al volo) e se l’insieme mi pare promettente metto mano al portafoglio. E non mi sognerei mai di rompere gli zebedei a un cliente sconosciuto per consigliargli cosa comprare; al massimo posso venire in soccorso d’una bella tipa incerta su quale romanzo dell’orrore comprare (se non c’è il movente del tacchinamento me ne fotto, ci pensi il suo moroso a darle consigli letterari). Mi è capitato invece di venire in soccorso di commessi in difficoltà, aiutandoli a soddisfare un cliente bisognoso di suggerimenti su un buon thriller da leggere ( o magari a salvarli da figuracce di merda. Ce n’era una alla Feltrinelli che non riusciva a trovare il romanzo di Philip Dick da cui è tratto Blade Runner perchè ignorava che il titolo italiano di quella particolare edizione era Cacciatori di androidi). Sul fatto che stringo facilmente amicizia coi librai direi che ci siamo, ma credo che Benni dovrebbe aggiungere una tipologia in più per etichettarmi (non c’è riuscito neanche mio padre, che mi conosce da quando sono nato).