Punk Samurai Slash Down (Gakuryû Ishii, 2018)

Un ronin meschino, per giustificare l’omicidio di un mendicante nel tentativo di farsi strada negli alti ranghi del clan Kurokaze, spaccia come vera la venuta di un culto di fanatici, i micidiali “ScuotiPanza”, pronti a seminare caos a suon di danze sconnesse.
Verrà coinvolto, suo malgrado, in un piano folle per debellare i membri della fantomatica setta uno ad uno

Sogo Gakuryu Ishii, dopo l’ennesimo periodo di oblio nella sua tormentatissima carriera ritorna ai fasti punk con questa stravaganza jidaigeki (quasi una controparte burlona del seriosissimo GOJOE di un po’ di tempo fa) tra samurai che si sconfiggono a colpi di facesitting (la micidiale tecnica mortale “Lethal Balls on Balls” ), un improbabile Son Goku alla guida di scimmie addestrate che scagazzano in volo, piccoli gioielli di siparietti bunraku ed, in coda, un vortice interstellare di psichedelia che letteralmente risucchia via una miriade di personaggi ed una storia progressivamente fuori controllo

Ho sempre amato di più l’Ishii “zen” dopo l’epocale 1/2 Mensch, dal corto Master of Shiatsu in poi e sono rimasto invece un po’ freddo con il suo ritorno ai lungometraggi negli anni 2010, però qui c’è tanta roba, difficle da mandare giù in un sol boccone magari ma che goduria

Tratto da un romanzo “infilmabile” del poeta Ko Machida a base di siparietti comici ubriacheggianti, Ishii si lancia a briglia sciolta in un film liberissimo e assurdo, difficilmente accessibile per un pubblico occidentale a causa di affollatissimi riferimenti al rakugo, slapstick e umorismo tipicamente giapponesi - e a ribadire il suo status di vecchio punk dell’indie nipponico ci piazza pure un super anacronistico Anarchy in the UK nei crediti finali, prima della bellissima chiusura della scimmia illuminata dal sole al tramonto mentre osserva gli ideogrammi del suo nome che scorrono, Gakuryu Ishii - “Dragone” Ishii

Rimane pur sempre il retrogusto deflagrante di un autore che realizza film unici e irripetibili, forse uno dei più importanti d’oriente, per lo meno quello che per primo in casa sua ha disintegrato i dettami degli studios ed ha spianato la strada ad illustri colleghi (Miike, Otomo e Tsukamoto su tutti ) che giustamente non perdono occasione di baciare la terra dove cammina

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Ciao!

Informazione che ritengo possa essere utile: esiste un BR pubblicato da una casa editrice inglese (lingua originale con sottotitoli inglesi, trailer, dietro le quinte e intervista ad un attore come extra).

Ciao!
C.

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