Mah
Una roba del genere non la approvo e non la toccherò neanche con le pinze, ma sono curioso di vedere quanti sono interessati.
Comprensibile il giramento di coglioni del sindaco di Avetrana che ha fatto togliere il nome della cittadina dal titolo.
Sono allergico alla spettacolarizzazione dei drammi. In queste operazioni, le vittime sono solo accessori per il racconto morboso in cui il protagonista è sulla carta condannato, in realtà elevato a anti-eroe.
Troppo tardi. Roma è strapiena di manifesti che fanno la pubblicità alla serie con il nome Avetrana scritto a grandi caratteri. Anche la canzoncina con l’autotune potevano pure risparmiarsela.
Esatto, hai sintetizzato precisamente il mio pensiero.
Che poi cinematograficamente possono essere prodotti riusciti o meno ovviamente, anzi sarà fatta sicuramente benissimo, ma il problema è l’esecrabile idea di fondo di andare a romanzare quella che rimane solo la storia di una ragazzina uccisa in un contesto di degrado morale e sociale.
C’è anche da dire che non è che il prevedibile prolungamento della morbosità che già pervade tutta la macchina della spettacolarizzazione della cronaca nera, dai plastici di Vespa in giù…
Comunque sia il sindaco di Avetrana ha poco da lamentarsi. Che i suoi concittadini si siano comportati in maniera quanto meno discutibile è indubbio (dovette far mettere la polizia sul luogo in cui venne ritrovato il corpo della ragazzina perché la gente continuava ad andare a curiosare - chissà che credevano di trovare). Chi ha fatto la serie in fondo ha fatto solo il suo lavoro; non è la prima volta che ci si ispira a un fatto di cronaca. Se la dovrebbe prendere soprattutto con quei tre mostri che hanno tolto la vita a una povera anima che si fidava di loro.