Quintana

Anno: 1969
Cast: George Stevenson, Femi Benussi, Pedro Sanchez, John Levery.
Durata: 90 min.
Regia: Vincenzo Musolino


Recensione Spaghetti western database

Mercoledì prossimo in edicola per la collezione Fabbri

Tempo fa incontrai la persona che detiene i diritti di “Quintana”, che si soprese molto qualndo io le citai il titolo di questo film: era convinta che nessuno ne conoscesse l’esistenza. Sarà più contenta, adesso…

Io ne ho un buon ricordo anche se da molto tempo non lo vedo. Non mi era sembrato quella sorta di Zorro che appare dalle trame in rete. Comunque vedremo

Senza anticipare nulla della trama, il principale handicap del film è il protagonista: un attore anche bravo in altre circostanze, ma improponibile per ruoli da eroe.
Il manifesto, invece, è molto bello nella sua classicità.

Regolarmente uscito oggi 31\07\07 in edicola per la Fabbri editori.

Ecco il commento del fascicoletto allegato al dvd Fabbri: «Il Messico con la sua ricchezza di storia, di colori, di suggestioni e di contrasti ha attraversato tutta la storia del western all’italiana fin dagli inizi, cioè da quando Sergio Leone ambienta Per un pugno di dollari a San Miguel, una cittadina statunitense situata vicino alla frontiera messicana. Per la verità anche nella fase immediatamente precedente alla svolta di Leone il paese centroamericano attira l’attenzione degli sceneggiatori di western di produzione italiana, come capita al vecchio Rod Cameron nei panni di Pat Garrett in Le pistole non discutono o Richard Harrison, il Gringo di Duello nel Texas, entrambi costretti a lunghe cavalcate in territorio messicano. Vicino alla frontiera del Messico sono anche Tombstone, il paese nel quale arriva Franco Nero-Django per compiere la sua vendetta, e la fattoria dei fratelli scozzesi Mac Gregor nelle due pellicole che li vedono protagonisti. Gli esempi potrebbero continuare all’infinito. Nel 1969, l’anno in cui Quintana arriva nelle sale, molti registi del western all’italiana hanno passato decisamente il confine cominciando ad ambientare direttamente in Messico storie di ribelli che si contrappongono a un potere dispotico e crudele. C’è chi l’ha fatto con ambizioni politiche come accade nello stesso 1969 con Tepepa o due anni prima con Quien sabe? e chi si muove con la mano leggera raccontando storie di ribelli soltanto perchè l’idea di punire i prepotenti è una costante dei romanzi d’avventura. Quintana si colloca su questo versante raccontando una storia di ribellione senza nemmeno sfiorare i temi cari ai profeti della rivoluzione di quel periodo. Il popolo è vittima e spettatore. Non si ribella e non partecipa neppure allo scontro finale con i “cattivi”. L’unico gesto di ribellione popolare, se così si può dire, è rappresentato dal tentativo di lasciare il villaggio per cercare fortuna altrove. È un Messico ribelle ma non troppo e sicuramente non coltiva neppure lontanamente l’idea di una rivoluzione. Il modello ispiratore della storia è quello del romanzo d’appendice ottocentesco e il despota Don Juan de Leyva finisce per perdersi da solo quando non sa resistere ad avidità e lussuria. Se avesse continuato a perseguitare soltanto i poveri peones probabilmente Quintana non l’avrebbe punito con la morte… …In Quintana abbondano le citazioni. Alcune sono evidenti altre soltanto accennate. Vincenzo Musolino gioca a mescolare le carte fin dalla definizione del protagonista, una specie di Zorro vestito come il pistolero senza nome di Per un pugno di dollari. Ci sono molti omaggi a Leone, compreso l’insistito utilizzo dei primi piani per far salire la tensione quando i bounty killer arrivano nel covo di Quintana e qualche allusione letteraria come la figura di frate Modesto, una sorta di Don Abbondio con più coraggio del personaggio dei “Promessi sposi”. Originale è il duello finale che avviene a cavallo, con i due sfidanti che cavalcano l’uno contro l’altro nello stile dei tornei medievali dei romanzi di Walter Scott. Poteva essere diversamente per un personaggio come Quintana, il cui nome deriva proprio da una delle più famose giostre medievali italiane?..»

Ciao, ieri ho visto il film è ho scoperto che è stato girato anche al castello di Rota. Si vede molto bene la chiesetta. Oltre alle location classiche come: Villa Mussolini, Cinecittà a Magliana.