[Rassegna] Alberto Cavallone @ cinema Trevi (17-18 gen 2008)

Controcorrente:
Lo sguardo crudele di Alberto Cavallone

           [i][SIZE=4][b]Roma - Cinema Trevi 

giovedì 17 gennaio 2008 e venerdì 18 gennaio 2008[/b] [/SIZE][/i]

 Uno dei suoi cavalli di battaglia è stata la riscoperta di un cineasta molto particolare ed eccentrico come Alberto Cavallone, fino ad allora ingiustamente sottovalutato o nel peggiore dei casi dimenticato. A riassumere la sua estetica cinematografica e a finalmente rendere giustizia al suo cinema sono stati i fondatori di «Nocturno Cinema», Manlio Gomarasca e Davide Pulici: «Per Alberto Cavallone lo sguardo è crudele, che significa essere spietati nel mettere in scena le contraddizioni della realtà, nell’accettare in maniera totale gli stimoli feroci di ciò che ci circonda adeguando ad essi un linguaggio cinematografico che si fa omogeneo a quel che racconta: crudo, provocatorio, esasperato, ma capace altresì di recuperare la limpida purezza di sguardo del fanciullo che per Cavallone coincide sempre con la dimensione altra, e sacra, della realtà». Da qui il titolo di questo breve omaggio attraverso la proiezione delle sue pellicole più rare (ma quasi tutto il suo cinema è pressoché invisibile) e una tavola rotonda per far tornare alla luce, nell’antica accezione “cinetecaria”, opere cinematografiche complesse e indefinibili. La rassegna [i]Controcorrente[/i][i]: Lo sguardo crudele di Alberto Cavallone[/i], curata dalla Cineteca Nazionale insieme a Manlio Gomarasca e Davide Pulici («Nocturno Cinema»), vuole essere l’inizio di una serie di appuntamenti dedicati a cineasti dallo sguardo cinematografico eccentrico, che «hanno vissuto nello stesso periodo, che significa essere parte culturale e sociale del cinema italiano degli anni ’70 e ’80, anni in cui il cinema era ancora un mezzo di comunicazione di massa, capace di incidere nella realtà, di far sognare e divertire». Alla tavola rotonda del 17 gennaio parteciperanno Maria Pia Luzi alias Jane Avril, compagna per molti anni di Alberto Cavallone nonché protagonista di [i]Afrika[/i], [i]Zelda[/i] e [i]Spell[/i], Maurizio Centini, direttore della fotografia di gran parte  dei film di Alberto, da [i]Le salamandre[/i] a [i]Blue Movie[/i], Pier Latino Guidotti,  produttore di [i]Afrika[/i] e amico di  Cavallone, e per finire Danilo Micheli, l’interprete di [i]Blow Job[/i]. Quasi tutte le citazioni sono state tratte da [i]Nocturno dossier. Controcorrente: Il cinema  milanese di Eriprando Visconti, Cesare Canevari, Alberto Cavallone[/i], tranne  la scheda del film [i]Blow Job[/i], tratta  dal numero 65 di «Nocturno Cinema», dicembre 2007.

giovedì 17
ore 17.30
[b]Blue Movie /b
Regia: Alberto Cavallone; soggetto e sceneggiatura: A. Cavallone; fotografia: Maurizio Centini; montaggio: A. Cavallone; interpreti: Danielle Dugas, Claude Maran, Dirce Funari, Leda Simonetti, Giovanni Brusatori; origine: Italia; produzione: Anna Cinematografica; durata: 90’
«Claudio è un fotografo la cui mente è rimasta segnata dagli orrori cui ha assistito durante la guerra, vive in una dimensione allucinata dove realtà e fantasia convivono senza soluzione di continuità. […] Blue Movie, fin dal titolo, esplicita i suoi riferimenti: da una parte Blue Movie di Andy Warhol […], dall’altro Sweet Movie di Dusan Makavejev. Il sesso, anzi il porno nell’epoca della riproducibilità tecnica e in quella del consumismo. […]. Sui titoli di testa, viene enunciata l’equivalenza tra scatti della macchina fotografica e spari di pistola: la violenza della visione, del sesso, della società capitalista. Neanche Blow-up e Zabriskie Point sono passati invano. È un soggetto più interessante, si chiede il protagonista, una lattina di Coca-Cola o una donna nuda?» (Pezzotta).
Versione in lingua inglese
ore 19.10
Spell (Dolce mattatoio, 1977)
Regia: Alberto Cavallone; soggetto e sceneggiatura: A. Cavallone; fotografia: Giovanni Bonicelli; musica: Claudio Tallino; montaggio: A. Cavallone; interpreti: Jane Avril, Martial Boschero, Angela Doria, Emanuele Guarino, Macha Magall, Aldo Massasso; origine: Italia; produzione: Stefano Film; durata: 98’
«Spell rappresenta la “summa” dell’opus di Cavallone, il suo lancinante punto di non ritorno: Spell (Dolce mattatoio) come Salò o le 120 giornate di Sodoma. Si sa dell’amore del regista per Isidore Ducasse, il conte di Lautréamont, autore de I canti di Maldoror, l’opera dalle cui nere pagine è nato il Surrealismo: ecco, ad un primo acchito (distratto) la visione di Spell può provocare quella sensazione di stordimento che si prova sfogliando il suddetto libro. […] Ma lo spettatore che già conosce il suo modus operandi troverà sempre un punto d’appoggio, una guida che lo condurrà fra le macerie, perché Cavallone è regista austero e lucidissimo. […] Il disincanto di Marcuse, l’occhio di Bataille, la fisicità radicale della body art: tutte frecce nell’arco di Alberto Cavallone, entomologo di una brulicante società che ha scelto un modesto declino da Basso Impero come proprio mortuario vessillo. A commento di questa “piccola apocalisse” il vitreo sguardo di un gallo (un rimando al silenzio della giraffa che chiude Il fantasma della libertà di Buñuel?) costretto ogni mattina a dare inizio alle danze» (Bruni).
ore 21.00
Tavola rotonda moderata da Manlio Gomarasca e Davide Pulici con Jane Avril, Maurizio Centini, Pier Latino Guidotti, Danilo Micheli
Nel corso della tavola rotonda verrano presentati il nuovo numero della rivista «Nocturno cinema» e il dvd della Next Video di Spell (Dolce mattatoio).
ore 22.00
[b]Blow-Job - Soffio erotico /b
Regia: Alberto Cavallone; soggetto e sceneggiatura: A. Cavallone; fotografia: Maurizio Centini; musica: Ubaldo Continiello; montaggio: A. Cavallone; interpreti: Danilo Micheli, Anna Massarelli, Anna Bruna Cazzato, Mirella Venturini, Valerio Isidori, Antonio Mea; origine: Italia; produzione: Anna Cinematografica; durata: 78’
«Quante aspettative, quante curiosità attorno a Blow Job nei pomeriggi consumati in casa a bere liquori scadenti con Alberto Cavallone. […] Certo, la locandina pittorica era allucinante: due grosse labbra rosse e carnose dentro le quali, stilizzate, le figure di un uomo e una donna impegnati nella pratica sessuale evocata nel titolo. Alberto ci disse che il film era poverissimo, che aveva avuto dei problemi produttivi e aveva cambiato direzione durante le riprese […] ma che fonte di ispirazione era stato nientemeno che Carlos Castaneda e che il titolo pensato in origine era La strega nuda. […] Finalmente grazie alla Cineteca Nazionale […] abbiamo toccato con mano la vera consistenza di Blow Job […]. Consistenza un po’ spugnosa che rende difficile vedere e seguire il film di Alberto […]. Ovviamente la copia censura depositata in Cineteca è la versione soft del film epurata dalle scene di sesso esplicito. […] Perché se anche è vero che il film di Alberto è sicuramente un gradino sotto alle sue precedenti opere […], regala alcuni momenti di emozione» (Gomarasca).
Ingresso gratuito
venerdì 18
ore 18.00
[b]Le salamandre /b
Regia: Alberto Cavallone; soggetto e sceneggiatura: A. Cavallone; fotografia: Massimo Centini; musica: Franco Potenza; montaggio: A. Cavallone; interpreti: Erna Schurer [Emma Costantino], Beryl Cunningham, Anthony Vernon [Nino Casale], Tony Carrel, Michelle Stamp, Alain Kalsj; origine: Italia; produzione: Vega Cinematografica, Star Film; durata: 91’
«Tre vite alla deriva: la fotografa svedese Ursula, la fotomodella brasiliana Uta Juarez, il medico francese Jon Duval. […] È il 14 febbraio 1968 quando il regista Alberto Cavallone (soggettista-sceneggiatore-regista di tutti i suoi film), precursore di almeno dieci anni per temi e tecniche di ripresa, avvia un’opera ambiziosa, innovativa per linguaggio e immagine cinematografica. La storia, d’urto e scabrosa per quegli anni, affronta problemi d’etnia e sesso, argomenti allora difficili da far digerire. Il primo ciak de Le salamandre si batte a Sidi Bousaid (Tunisia, terra a Cavallone particolarmente cara). Titolo provvisorio C’era una bionda, troupe ridotta, macchina a mano, come sempre. Attraverso una vicenda sottilmente ambigua nei rapporti fra i sessi, Cavallone visualizza nel discorso e nella psiche dei protagonisti il contrasto tra differenti mondi e culture» (Luzi).
ore 20.40
[b]Afrika /b
Regia: Alberto Cavallone; soggetto e sceneggiatura: A. Cavallone; fotografia: Massimo Centini; musica: Franco Potenza; montaggio: Anita Cacciolati; interpreti: Ivano Staccioli, Andrea Traglia, Jane Avril,Andrea Truglio, Kara Donati, Debete Eshepeto; origine: Italia; produzione: Castle Film; durata: 89’
«Cavallone si destreggia molto bene nello sfondo esotico, mostrando l’incidenza “afrikana” decisiva sul comportamento psicologico dei protagonisti. Un certo alone misterioso circonda, volutamente, il protagonista. Ciò che si ottiene nella sfera del “magico quotidiano” va tuttavia a scapito della chiarezza» (Bianchi). «Eppure il modo più corretto di guardare il film è forse quello di inserirlo nel contesto di sguardo dell’intera filmografia di Cavallone […]. Allora sì che Afrika pone in luce aspetti curiosi e vettori autoriali tutt’altro che convenzionali. Il regista di Spell si trova ai quasi albori di un’epoca che proviene da una turbolenza – anche cinematografica – irresistibile e si affaccia su anni ancora più infiammati e infiammanti. E sa che non è possibile prescindere né dall’una né dagli altri. Fa i conti dunque con il mondo movie e la libertà sessuale di parola […], incluso anche il relativo esibizionismo esclamativo, e gira un drammone mélo che sta a metà strada tra il trauma e la “pena”. Però non si adagia su nessuno dei binari prestabiliti» (Bocchi).
ore 22.30
[b]Zelda /b
Regia: Alberto Cavallone; soggetto e sceneggiatura: A. Cavallone; fotografia: Maurizio Centini; musica: Marcello Giombini; montaggio: A. Cavallone, Claudio Orecchia; interpreti: Jane Avril, James Harris [Giuseppe Mattei], Franco Gonella, Margareth Keil, Halina Kim, Debebe Eshetu; origine: Italia; produzione: G.I.T. International Film; durata: 85’
«Stretto com’è tra due film fondamentali come Afrika e Spell, Zelda è l’ennesimo tassello di un cinema che non assomiglia a nessun altro, ma testimonia anche di un cineasta sempre meno interessato a racchiudere le proprie esigenze creative in un formato narrativo ragionevolmente commerciale. La struttura è ancora legata agli stilemi dell’erotico morboso, ma la tentazione di rompere gli schemi è palpabile, ancora più che in Afrika. Dal film precedente, Zelda ripropone la struttura narrativa: un evento delittuoso iniziale (l’ex pilota automobilistico James Harris, ridotto su una sedia a rotelle dopo un tentativo di suicidio, viene trovato morto assieme all’amante Halina Kim), e una serie di flashback, a mostrare un passato fatto di molteplici e cangianti alleanze sessuali che fanno capo al defunto e alla moglie Zelda (Jane Avril), “allo stesso tempo colomba, serpe e puttana”. […]. Zelda [i] è girato con una certa eleganza, e contrassegnato dal tipico montaggio nervoso e sincopato dell’autore, mentre il passato da documentarista di Cavallone viene fuori nelle sequenze delle gare» (Curti).

[/i]CINEMA TREVI CINETECA NAZIONALE
vicolo del Puttarello, 25 - Roma
tel.: 06.6781206
per informazioni: 06.72294301/389
email: salatrevi@csc-cinematografia.it

INGRESSO:
Interi € 5,00
Ridotti € 4,00

[LEFT]È inoltre prevista la possibilità di acquistare una tessera di 30 € per 10 ingressi, con validità di un anno dalla data di acquisto.
Metro A: Fermata Barberini
Autobus: 52-61-62-63-71-80-95-116-119-175-492-590 (via del Tritone)
62-63-81-85-95-119-160-175-492-628 (via del Corso)[/LEFT]