Rave (Nils Alatalo, 2020)

Mi immagino la Meloni in vestaglia, stravaccata sul sofà a gambe aperte che si masturba in modo violento e compulsivo guardandosi questo film indipendente svedese.

Ambientato in una sorta di centro sociale fatiscente, racconta una serata di musica elettronica a base di droghe ed alcool nella quale, per un motivo non ben precisato, ad un certo punto tutti gli astanti iniziano a sciogliersi in rivoli di sangue e melmoso materiale organico ed a trasformarsi in una sorta di zombies assassini. I dialoghi e la trama sono ridotti all’osso, si tratta soprattutto di un film visivo, nel quale la potenza delle immagini è sorretta ed amplificata da una colonna sonora a tratti ipnotica e a tratti destabilizzante, che ti immerge nell’esperienza visuale e ti guida nel tuo personale acid trip.

Che sagome questi svedesi!

Visto nel locupletatissimo dvd Tetro video, in lingua originale con sottotitoli.

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mah, con un soggetto così esile o sei un fuoriclasse tipo Gaspar Noè altrimenti è veramente una sfida tirare fuori qualcosa di buono
e siccome il regista svedese non sembra avere particolare talento su nessun fronte, il risultato finale è di scarso interesse

nota di merito per la presenza del Pinocore scandinavo

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