Recensioni a cura del Centro Cinematografico Cattolico

Ovviamente l’esclusione poteva creare fastidi quando i circuiti parrocchiali esistevano… quindi fino a circa 35 anni fa… ormai, almeno nella capitale, molti cinema parrocchiali (ovvero i pochi rimasti) sono passati nelle mani di esercenti privati diventando cinema d’essai che trasmettono film di seconda visione di qualsiasi tipo… un tempo invece dovete pensare che molti dei film ‘popolari’ (ad esempio Catene di Matarazzo o Davanti a lui tremava tutta Roma di Gallone) raggiungevano incassi ragguardevoli proprio nei circuiti di seconda e terza visione oltre che nei parrocchiali… mentre un film come La Dolce Vita di Fellini ebbe scarsissima diffusione nelle sale dei circuiti minori, diventando campione di incassi soprattutto con il passaggio nelle prime visioni…

cmq a chi volesse approfondire il discorso consiglio una lettura estremamente interessante, ovvero il libro di Vittorio Spinazzola intitolato Cinema e Pubblico edito da Bulzoni editore

Si, adesso si chiamano Sale della Comunità (risalgono al’94) e sono abbastanza diffuse nei vari paesi. Fanno sempre parte dell’Acec mentre propio lo scorso gennaio sono cambiati i criteri per le valutazioni del CCC

Ma che tu sappia mark queste sale proiettano in pellicola e staccano regolarmente i biglietti? Oppure sono più che altro una specie di cineforum riservati ai parrocchiani, che magari recuperano il film nella loro versione dvd proiettandoli al massimo col videoproiettore? Dubito infatti che ci siano parroci che abbiano conservato i proiettori di una volta, oppure che li abbiano addirittura sostituiti con quelli più moderni!

So che i biglietti costano mediamente meno rispetto alle altre sale
Ma si differenziano parecchio a secenda della zona

Qualche informazione:

http://www.acec.it/acec2/allegati/1516/il_nuovo_cinema_parrocchiale_conquista_il_pubblico.pdf

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nei rispettivi corposi tomi (2 all’anno a cadenza semestrale dal 1935) trovi tutto quel che è stato presentato in censura. si sono spizzati, i furbacchioni, anche tutti gli hard. li scoprii a 11 anni in una biblioteca di padova e fu subito amore. li puoi trovare in quasi tutte le biblioteche delle grandi città. nelle mediateche e se li vuoi possedere presso le librerie della sampaolo.

credo sia impossibile trovarne uno sotto il discutibile o che non venga liquidato con un futile/inconsistente. ma la raccolgo. mi sembra di ricordare che veniva salvato la casa di helen, che però è fatica definire horror in senso stretto.

il sito qua indicato (horrorcrime) non esiste più, ma chi vuole spassarsela un po’ può procedere su https://www.cnvf.it/, tenendo però conto che molti titoli antecedenti gli anni 90 non sono stati indicizzati. pare che da anni diano valutazioni pastorali anche alle serie tv ma finora non ne ho trovato censita una che sia una.
va comunque detto che talvolta, nonostante il giudizio morale avverso che filtrava le stroncature, erano più che sensibili alle qualità tecniche o estetiche del film, che venivano placidamente ammesse e riconosciute. si veda per esempio il cameraman & l’assassino

dal 2008 non esiste più il tranchant inaccettabile come valutazione negativa generica: svecchiando i criteri di classificazione, sono tornati indietro di 50 anni circa, rispolverando il più mite sconsigliato per tutti

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Ho fatto le elementari dalle suore e ricordo che in un angolo della sala dove aspettavamo che ci venissero a riprendere i genitori era appeso (proprio così appeso) l’annuario di queste recensioni cinematografiche ed io, che sapevo leggere gdall’asilo, già in prima restavo affascinato dai titoli dei film contenuti e mi andavo a cercare quelli per bambini che m’interessavano.

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Ah, pensavo che c’era il poster di La porno vergine:laughing:

A quei tempi certi titoli erano ancora rari :joy:

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per me furono una rivelazione, perché non mi parve vero trovare tomi così esaustivi che accorpavano l’intero scibile filmico e trovarci titoli che in buona parte avevo conosciuto solo sotto forma di trailer o di flani fin lì collezionati, dei quali non avevo altrimenti mai letto altrove (fatte eccezioni per alcune cose (bis)trattate da kezich), tipo - sparo a caso - forza cinque, la casa degli zombi, virus o i mondo movies. fu molto interessante anche iniziare a farsi un’idea dell’intransigenza con cui venivano grigliati (e parallelamente censurati) violenza, orrore, fantasia e sesso. lasciata padova, pensai che non li avrei mai più riavuti in mano, finché 4 anni dopo non scoprii dietro casa della mia prima fiamma una micro-biblioteca gestita da due suore che li aveva tutti fino ai primi 70, ma disponibili per sola consultazione interna perché stavano smobilitando tutto in vista di un trasloco. andavo là a ogni apertura con cadenza bisettimanale a copiarmi da bravo amanuense le valutazioni. conservo ancora l’agenda dove le copiai. con qualche anno in più partirono anche risate di sfottò nei loro riguardi nel leggere stroncature dettate dal più vieto e retrogrado baciapilismo spinto, talvolta era dura non ridere davanti a loro durante le consultazioni. curiosamente l’emeroteca di fano ne ha invece solo una dozzina di volumi in tutto, ed è l’unico posto da qui a rimini dove trovarli.

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Non per fare lo “sborone” (come direbbe @SWAT ), ma possiedo la collezione completa dei volumetti. Con il volume n.150 del 2010 hanno sospeso la pubblicazione cartacea. Da giovane andavo spesso a Roma al C.C.C. (la sede era, e forse è ancora, all’estrema periferia, vicino al raccordo anulare), e ho fatto varie chiacchierate con i curatori. Uno di loro, padre Benedetto Caporale, che mi pare fosse anche critico dell’Avvenire, nonostante le posizioni cattoliche intransigenti, lontanissime dalle mie, era una persona intelligente e competente. E a tanti anni di distanza mi piace, con questo breve post, rendergli omaggio.

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Ragazzi, molti religiosi avevano competenze artistiche superiori a tanti critici dell’epoca. Pochi sanno che una delle voci che Pasolini sentiva più volentieri era Mons. Francesco Angelicchio, fra le altre cose fondatore del Centro Cattolico Cinematografico. Fu lui a far cambiare la sceneggiatura de Il Vangelo secondo Matteo.

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