Red Siren (O. Megaton, 2002)

Titolo: Red Siren (La Sirène Rouge)
Regia: Olivier Megaton
Genere: thriller
Nazione: Francia
Durata: 118’
Cast: Jean_Marc Barr, Asia Argento, Frances Barber, Andrew Ternan, carlo Brandt
Distribuzione: Haut Et Court

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Criminal thriller franzoso che ho scoperto direttamente in dvd, non so se sia mai uscito in sala a suo tempo. Tratto da un romanzo di Maurice G. Dantec, il film narra della fuga di una bambina dalle grinfie della madre, criminale incallita nonché super zozza. La sua fuga è “protetta” da una poliziotta (Asia Argento) e da un super soldato/angelo sterminatore (Jean-Marc Barr), che, molto alla larga, riechieggia il vecchio Léon di Besson.

La trama a mio parere è gestita male, nel senso che diversi aspetti non sono ben chiariti e spiegati. Ad esempio, la mamma dark lady non si capisce bene chi sia e cosa faccia. E’ ripetutamente definita “intoccabile”, ovvero ha forse un ruolo pubblico, ma quale? Fa parte di un’organizzazione criminale (alla quale afferisono pure dei “colonnelli”…) che non si sa bene a cosa sia dedita e perché sia “criminale”. Per altro, a un certo punto si accenna a orge depravate in casa della signora, quindi la donna più che una gangster pare soprattutto mignotta.
E pure Barr non si sa bene chi sia e perché faccia quel che fa. Un breve prologo lo ritrae nei Balcani (Serbia? Bosnia?) coinvolto nella “guerra”, fa discorsi da pacifista però, rivolto a uno strano prete che invece fa il guerrafondaio. Poi lo ritroviamo per i cazzi suoi, che gira in città armato fino ai denti, e indossa un ciondolo simbolo di una sua affiliazione ad un…gruppo rivoluzionario? Non sappiamo niente di Barr e dei suoi scopi, capiamo solo che la sua funzione in sceneggiatura è quella del “buono”, stop.

Molto insomma è lasciato sullo sfondo della trama principale, forse il romanzo aiutava a chiarire, ma secondo Megaton si trattava evidentemente di orpelli inutili. Non trova giustificazione nemmeno l’incaponimento della mamma strega nel riprendersi la bimba, dato che prove schiaccianti a suo carico non ce ne sono, anzi sembra godere di protezioni ad alto livello, né si può dire che l’istinto materno sia una caratteristica dominante del personaggio, vista la sua rappresentazione a metà strada tra Al Capone e Dita Von Teese.

Al di là di questo, l’azione è resa abbastanza bene, con momenti anche coinvolgenti, come la sparatoria in albergo ad esempio. Asia ha un ruolo un po’ diverso dal solito, stavolta la dark lady mignotta non è lei; look casual, scarpe da ginnastica, jeans e camicetta slavata, niente trucco, espressione sempre stropicciata. Nel film è doppiata, il che dovrebbe avallare la mia teoria che la Argento con una voce di una brava doppiatrice verrebbe dispensata dal suo peggior difetto (accento e timbro di voce), tuttavia, mi sono così abituato alla voce di Asia che, lo confesso, per quanto paradossale, mi è mancata…

Le atmosfere sono visibilmente francesi, c’è poco da fare, c’è quel non so che di europeo e, segnatamente transalpino, che caratterizza il film, per alcuni magari un pregio, per altri un limite, dipende.
Caruccio, ma un po’ confuso. Dvd italiano senza extra e col solo trailer. Nella colonna sonora ci sono i Rammstein.