Visto scorso week end questo spionistico/thriller di discreto livello e ritmo, con una storia abbastanza appassionante e locations sparse tra Mosca, Budapest, Vienna e Londra. Un cast che funziona (abbiamo Jeremy Irons e Joel Edgerton molto più in forma che in Gringo oltre a Charlotte Rampling) e che non ha bisogno di altro che di Jennifer Lawrence ; assolutamente perfetta, bellissima e diva in ogni sua posa, uno sguardo glaciale che squarcia lo schermo, un attitudine in grado di mettere in ginocchio e far strisciare qualsiasi uomo e donna. Insomma, regge la scena da sola. Il doppiaggio inglese/russizzato va a gonfie vele.
Dopo “Atomica bionda”, un’altra grande gnocca che mena le mani. E sia la Theron che la Lawrence mi piacciono molto, come donne E come attrici. Insomma, correro’ a vederlo…
Uno dei film piu’ smaccatamente propagandistici dai tempi di “Rocky IV”! I russi sono tutti spietati imperialisti capaci di ogni nefandezza mentre gli agenti della CIA sembrano l’esercito della salvezza. Da notare le differenti modalita’ con la quale interrogano le persone.
Fantascientifica macchina della verita’ da un lato e torture dall’altro.
Avro’ contato 8/9 scene in cui lo zio saluta la nipote con un bacio.
Prima di vederlo mi chiedevo come potessero arrivare a 2 ore e venti di minutaggio la risposta e’ presto detta: nella prima ora non succede assolutamente niente che non si possa riassumere in 10 minuti!
La risoluzione della vicenda e’ (almeno per me) abbastanza incomprensibile ma sara’ un mio limite.
E per il resto e’ uno spot della proloco delle citta’ della Europa centro orientale e di Mosca.
Splendido, visivamente con le sue location imperiali e decadenti (Mosca, Budapest, Vienna), per intensità e spietatezza, con un cast notevlissimo, tanto i volti noti quanto i giovani attori emergenti (o perlomeno a me sconociuti). Una regia intelligente e sottile, poca azione ma dosata quando serve. Nonostante il trailer inganni un po’, questo non è Mission Impossibile al femminile, è senza dubbio un thriller, ma affatto epico, muscolare e lucente come lo stereotipo della spy story hollywoodiana impone. C’è dell’azione ma è finalizzata a momenti specifici della trama, coreografata da Dio e non risulta per nulla il “core business” del film. La seduzione poi è mostrata per ottenere l’esito diametralmente opposto, la penitenza, la condanna, la nemesi di se stessa, con il risultato che nudi e sensualità non mirano affatto ad eccitare lo spettatore bensì ad inquietarlo. In compenso c’è molta violenza, fisica, psicologica, esplicita, e in questo il trailer - furbetto - dissimula.
La Lawrence è maestosa e perfetta per il ruolo. Non mi aspettavo tanta crudezza e brutalità ma alla fine lo spaesamento serve ad immedesimarsi con la protagonista, con le sue sofferenze e la sua impossibilità di fidarsi, credere, abbassare la guardia. Un film potente, amarissimo, nichilista, conturbante, nero. Senza dubbio tra le (mie) migliori visioni del 2018.
Non m’è dispiaciuto. Confezione di serie A. Fotografia maestosa, approccio serio, drammatico, cast importante. Lei è brava, niente da dire. Non sono mai stato un suo grande fan ma qua è perfetta, pochi cazzi. Anche gli accenti russi mi sono sembrati notevoli (l’ho visto in lingua originale, non so il doppiaggio italiano). Lo svolgimento, forse. Non lo so, a tratti mi sembrava un po’ lento e alcuni snodi della trama prevedibili. Però vabbè, a parte questo, si guarda tranquillamente. A me non ha fatto impazzire più di tanto, e non lo vedrò più di sicuro, ma merita senz’altro d’esser visto. Un bel film che segue la scia degli ultimi anni con le fiche cazzute che spaccano i culi. Questo è trattato in maniera un po’ più “d’autore”, se vogliamo, dove gli altri sono un po’ più “ignoranti”, magari.
Piaciuto molto, meno manicheo di quanto potrebbe sembrare (il cinismo dei servizi Americani è comunque tutto un programma) e adeguatamente teso e brutale. Bravissima e sexy lei.
Il film è tratto dal romanzo di un ex agente della CIA, quindi già di partenza era difficile aspettarsi un’invettiva anti americana e una particolare indulgenza verso Mosca. Detto questo, addirittura… uno dei film più smaccatamente propagandistici dai tempi di "Rocky IV ?? Devo essermi perso qualcosa vedendolo, magari gli occhioni della Lawrence mi hanno tirato un brutto scherzo, perché l’ultimo aspetto a cui mi è venuto da pensare è stato il manicheismo politico. Intendo, non che i russi non siano dipinti in modo terribile, ma non credo proprio che la propaganda politica fosse uno degli obbiettivi. Viene raccontata una storia e giocoforza quella storia va in un certo modo, i personaggi sono quelli, il contesto è quello. Ci saranno elementi verosimili derivanti dalle esperienze “sul campo” di Justin Haythe (lo scrittore di Red Sparrow, da noi uscito come Nome in Codice: Diva) e ce ne saranno altri frutto di ricostruzioni fantasiose. A me piuttosto è arrivato tutto il resto, la vicenda umana e disumana di Dominika Egorova/Jennifer Lawrence. Un film potente ed emozionante (oltre che girato in modo superlativo). Della gara di cattiveria tra russi e americani francamente non me ne è fregato una cippa, anche perché è evidente che la protagonista venga sempre e comunque usata e basta, e sia in perenne modalità “sopravvivenza”, chiunque sia l’interlocutore.
Incuriosito dall’entusiasmo di D-Fens ho contravvenuto per la seconda volta al mio dogma che mi vieta di comprare blu ray a più di 15 euro (questo l’ho pagato 17, non è per i soldi, ne ho fatto una questione di principio).
Beh, devo dire che mi è piaciuto anche se nessuno mi toglie dalla testa l’idea che con un vero regista (questo Francis Lawrence non ha personalità) poteva uscire davvero un film bomba. Una storia simile in mano a uno come Verhoeven sarebbe stata davvero clamorosa.
Però bello, crudo e violento quanto basta (anche se, ripeto, un regista capace di osare di più avrebbe potuto spingere maggiormente sul versante sesso e violenza), girato bene anche se in maniera parecchio standard, fotografato molto bene e con un buon ritmo.
La Lawrence è bravissima e coraggiosa, gli altri attori funzionano bene tranne, a mio avviso, lo zio sosia di Putin.
Poi vabbeh, c’è la mia solita idiosincrasia verso l’inglese parlato con accento russo ma era inevitabile. So che è un mio limite e non è un limite del film ma sentire russi che parlano tra loro in inglese con accento russo mi strania sempre. Ma, ripeto, è una cosa mia, non è un difetto del film.