Registi che si parlano addosso

Ci è cascato pure Sergio Leone, di tanto in tanto (C’era una volta il West docet).

Ho spostato qua perché il discorso m’interessava. Dove, secondo te, lo fa Leone?

Tutto l’incipit alla stazione, per esempio. Per carità, grande sequenza; ma come mi faceva notare un amico, troppo autocompiaciuta. Sembra quasi di sentirlo Sergio, nel dettaglio con la mosca: “ammazza quanto so’ gagliardo, oh!”. Intendiamoci, un grande film, a suo modo poetico ed evocativo; ma questo suo darsi arie si sentiva, a tratti lo trovo più studiato a tavolino e accademico di altri suoi western.

Capisco, ma non condivido. Secondo me, studiata o meno, quella (e soprattutto la mdp che sale per rivelare il paese col crescendo rossiniano delle musiche) rimane una delle migliori sequenze mai girate. Nel cinema.

Le due cose non si escludono a vicenda, a me i compiacimenti piacciono. Rope di Hitchcock non è forse autocompiaciuto, visivamente parlando? Però resta uno dei film di Sir Alfred che amo di più, anche se l’idea di cammuffare gli stacchi l’ho trovata a suo tempo un po’ forzata.

ps.
la mdp che si alza in crscendo rossiniano non la trovo accademica, è poetica e suggestiva. A differenza dal prologo in stazione coi cattivacci che aspettano il treno, più formale ed “eccessiva” nel suo virtuosismo.