Regression (Alejandro Amenabar, 2015)

http://www.imdb.com/title/tt3319920/

Visto stasera il nuovo Amenabar, che tante stroncature e giudizi tiepidi ha finora riscosso in rete. Mi sento tranquillamente di spezzare una lancia a suo favore: non è un brutto film, probabilmente ha deluso quanti si aspettavano un horror tradizionale perché non lo è. Trattasi in realtà di dramma giudiziario a forti tinte, non privo di suggestioni orrorifiche ma decisamente saldo sui binari della razionalità. E’ la ricostruzione di un fatto di cronaca realmente accaduto (se ne parla anche in un libro italiano edito da Mondadori, il saggio di Massimo Introvigne Indagine sul Satanismo ), chi ne è a conoscenza non si sorprenderà per il colpo di scena finale della sceneggiatura; io la vicenda la conosco ma non ha nociuto alla fruizione della storia, comunque ben raccontata e ben recitata. Siamo lontani dall’eleganza di Apri gli occhi o The Others (che era minestra riscaldata ma una certa atmosfera la creava); un plot abbastanza solido, se lo si guarda senza appunto aspettarsi ambientazioni fantastiche alla James Wan può piacere. A me l’interpretazione della Watson non è parsa malaccio; leggo che molti non sono rimasti soddisfatti ma de gustibus.

Comunque è Emma WATSON. Lieve confusione con Kristy SWANSON, la Buffy originale (e più figa)…

Ops, hai ragione. Fixed. :slight_smile:

Mi ha lasciato perplesso.
La confezione è ottima ma il film mi ha lasciato freddino. Se l’avessi visto senza sapere chi era il regista non credo che avrai detto che si trattava di Amenabar.
Personalmente ho preferito le parti più horror con gli incappucciati (che tra l’altro, con quel semplicissimo trucco bianco, fanno pure paura).
Il twist finale è forte ma non mi ha fatto scattare nulla di particolare.

Personalmente boccio entrambi i protagonisti, non mi sono piaciuti (specialmente lei) e non li ho trovati convincenti.
Blu ray Koch molto buono come qualità audio/video, gli extra sono promozionali e decisamente trascurabili (9 minuti di brevissime featurette promo dove non viene detto nulla e una mezz’oretta di interviste non montate ai due protagonisti e al regista)