Angelica e Veronica, due ragazze sbandate, che giungono al sommo della perdizione e tentano infine la strada della vita normale. Angelica, 28 anni, vive nell’ angoscia scaricandosi solo in una sessualità promiscua e smemorata, fulminante come un colpo di revolver, finché non si rassegnerà a vivere con Gianmaria, un giovane piccolo borghese piuttosto mediocre. Veronica è ancora più fragile ed è pronta a darsi al primo che passa per un ottenere po’ di dolcezza. Anche lei vuole cambiare ma finisce per sposare un delinquente che la imprigiona di notte chiudendola nell’armadio.
Ho cominciato a leggere questo libro, consigliatomi come uno dei migliori della Santacroce. Il suo modo di scrivere è ritmato, ipnotico. Le frasi sono brevissime, dirette come un pugno in pieno viso.
All’inizio non è stata una lettura molto scorrevole ma, proseguendo, mi sono abituata a questa prosa convulsa che rapisce poco a poco, lentamente ma inesorabilmente.