Ringo del Nebraska

Anno: 1965
Cast: Ken Clark, Yvonne Bastien, Piero Lulli, Renato Rossini, Alfonso Rojas, Antonio Gradoli, Paco Sanz, Livio Lorenzon.
Durata: 88 min.
Regia: Antonio Roman & Mario Bava


Recensione Spaghetti Western Database

La prossima settimana in edicola per la Fabbri

Il dvd Fabbri è uscito.
Durata 83’
Video: 16/9 wide screen
Audio: Dual mono 2.0
Extra: filmografie e galleria fotografica

Il libretto allegato lo commenta così: «…Ringo, il pistolero misterioso che arriva dal Nebraska e che porta il nome dello stato da cui proviene, è una figura particolare nel panorama degli antieroi del western all’italiana. Il personaggio interpretato da Ken Clark è lontanissimo per indole e per carattere dal suo omonimo portato sullo schermo da Giuliano Gemma in Una pistola per Ringo e Il ritorno di Ringo. Non ha la caustica ironia del pistolero dei due film di Duccio Tessari e, soprattutto, non dimostra la stessa indifferenza nei confronti di richiami che non siano i soldi o la vendetta personale. Il suo modello sembra piuttosto il Ringo di Ombre rosse interpretato da John Wayne e diretto da John Ford cui tende ad assomigliare anche fisicamente. Il pistolero solitario di Ringo del Nebraska si muove ai confini delle caratteristiche attribuite all’antieroe dai codici di genere del western all’italiana. È cinico ma più nell’intenzione che nella realtà, visto che si ritrova a combattere in una trincea che non è la sua più per senso di giustizia che per soldi. Non ha vendette personali da compiere né tornaconti particolari (se si esclude il modesto salario promessogli da moribondo Marthy), eppure resta ad affrontare i rischi fino alla fine per fedeltà alla parola data anche quando scopre di essere stato raggirato. I suoi codici interiori sono molto “americani” e del tutto sconosciuti alla gran parte dei protagonisti delle storie raccontate dall’epopea del western all’italiana. Laddove il pistolero senza nome interpretato da Clint Eastwood in Per un pugno di dollari, trovatosi tra due fuochi, sceglie di approfittare della situazione per il proprio tornaconto personale, il protagonista di Ringo del Nebraska, messo nelle stesse condizioni decide di stare dalla parte della giustizia e dell’interesse collettivo… …Molte fonti sostengono che Ringo del Nebraska, pur essendo firmato dal solo Antonio Roman (che nei titoli figura con lo pseudonimo di Anthony Roman), sia stato in realtà diretto dall’italiano Mario Bava, uno dei maestri dell’horror nostrano. Altri sostengono che sia una delle tante leggende che costellano la storia del western all’italiana e che Mario Bava ha soltanto prestato la sua opera nella realizzazione degli effetti speciali. Di certa c’è soltanto la presenza in qualità di aiuto regista di Lamberto Bava, figlio di Mario. Un’altra discussione riguarda il ruolo di Grazia Benedetti che in molte pubblicazioni viene inserita tra gli sceneggiatori mentre il suo ruolo si sarebbe limitato a una partecipazione alla stesura dei dialoghi. L’ultima “querelle” relativa al film è quella del titolo, cambiato molte volte prima dell’uscita nelle sale. All’inizio della lavorazione il titolo depositato è quello di Nebraska il pistolero con la possibile variante di Rancho maledetto. Successivamente viene registrato come Ringo nel Nebraska al PRC-SIAE e infine arriva nelle sale con il titolo definitivo di Ringo del Nebraska. Non è l’ultima titolazione della sua lunga storia visto che qualche anno dopo la casa di distribuzione decide di recuperarlo sulla scia del successo di Sartana rimandandolo nelle sale con l’incomprensibile e un po’ ridicolo titolo Preparati a morire Ringo del Nebraska c’è Sartana »

Posseggo il cd della colonna sonora di qst film,composta dal bravo Nino Oliviero.Gran bel soundtrack!

In uscita a Dicembre per i tedeschi della Koch

http://www.kochmedia-dvd.com/?rid=2435339087943448835229801

Uscito regolarmente ieri con la Gazzetta dello Sport! La versione è la stessa che si trova nei negozi, marchiata 01! Il master anche se non privo di qualche artefatto è buono e vale i sui 10 euro richiesti!

La nuova edizione Koch Media del film presenta una immensa forzatura: il packaging assegna la paternità del film a Mario Bava…
mossa astutamente commerciale e francamente inaccettabile…

Diciamo che a livello di master non ci discostiamo dall’italica edizione Fabbri, ma almeno possiamo gustarci la bella intervista di Federico a Renato Rossini.

Storia classica che vede il classico pistolero arrivare in un paese, dove spadroneggia il classico cattivone, per difendere un ranchero. Ma non tutti (e tutte) sono angeli come sembra.
Il ritmo latita in alcuni momenti, ma nel complesso la storia scorre via.
C’è un piccolo errore in una scena:

quando il cavallo bianco viene colpito si vede chiaramente che l’attore lo “spinge” x farlo stare a terra, ma in una scena seguente, per un attimo, si vede il cavallo rialzarsi :slight_smile:

attualmente in onda su raisat cinema: master abbastanza buono in 16/9 ma totalmente privo dei titoli di testa: i dvd in commercio hanno lo stesso difetto ?

Anche se non sono responsabile di questo errore posso dire che non si tratta di una mossa commerciale ma di una semplice (quanto imperdonabile) svista.
È stata stampata la bozza al posto della versione corretta, tutto qui… Non c’era malizia.

Nebraska “detto Ringo” (sic) è il marmoreo, ma carismatico biondone Ken Clark, cioè lo stesso protagonista de “La strada per Fort Alamo” di Bava. Anche qui c’è la mano di Bava, anche se solo come regista della seconda unità (forse Bava può aver dato qualche suggerimento anche al direttore della fotografia a giudicare dalla bellezza visiva del film… o è il digitale che fa sembrare splendidi i colori di questi vecchi film?). Nato come “Nebraska il pistolero” e girato presumibilmente a ridosso de “La strada per Fort Alamo”, verrà distribuito solo nel 1966 con il solito truffaldino riferimento a Ringo. Furbata che comunque funzionava se si pensa che questo film incasserà più di tutti i film di Bava come regista.

Come “La strada per Fort Alamo”, anche questo è uno spaghetti degli inizi che gode in genere di pessima fama. Ma anche questo come quello è invece un piccolo, godibile filmetto che sembra, come suggerisce Giusti, un piccolo western americano degli anni ‘20 (facciamo '40, via!). Quasi tutto ambientato in un ranch e nei suoi dintorni, propone infatti una trama tutta intrighi, false accuse, agguati, passioni e inseguimenti da horse opera. Di “spaghetti” c’è praticamente solo la trovata del protagonista che si sostituisce ad una salma sul letto di morte per fregare i cattivi alla fine, e un orecchio fatto saltare in primo piano da una pallottola. Curioso il personaggio femminile: sposata, ma tutt’altro che un angelo del focolare, gira tutto il film scollatissima e va praticamente in calore per il protagonista fin dalla prima volta che lo vede, smaniando per lui anche davanti al marito sul letto di morte.

Non malaccio questo Ringo apocrifo in salsa spagnola più vicino ai modelli statunitensi("Il cavaliere della valle solitaria"su tutti)che ai film di Leone e Tessari.Ken Clark,che tutti ricordiamo negli spy movies,è un protagonista poco carismatico e la bella attrice argentina Yvonne Bastien(nella realtà moglie del regista Romàn)piuttosto antipatica.Molto meglio i cattivi di Lulli,Rossini e Lorenzon e le musiche di Nino Oliviero purtroppo al suo unico western.Tra gli aiuti regista figura Lamberto Bava figlio di Mario.
Proprio Mario Bava che non figura nei titoli diresse la seconda unità.
In origine si doveva intitolare "Nebraska il pistolero"oppure "Rancho maledetto"o ancora “Ringo nel Nebraska”;nelle ridistribuzioni divenne “Preparati a morire Ringo del Nebraska c’è Sartana”(!)
Doppiaggio:
Ken Clark:Sergio Rossi
Yvonne Bastien: Noemi Gifuni
Piero Lulli:Antonio Guidi
Renato Rossini:Renato Izzo
Alfonso Rojas:Giorgio Piazza
Paco Sanz: Nino Del Fabbro
Livio Lorenzon: Mario Bardella
Frank Brana: Mario Milita

Chi l’ha detto?

In effetti Bava si è limitato ad alcune piccole sequenze con effetti speciali. La cosa è stata confermata dal figlio Lamberto e anche dallo stesso Howard Ross che lo ribadisce pure nella mia featurette.
Eccovi qualche screenshot, visto che ci sono…




Certo, anche se non vuol dire certamente aver diretto la seconda unità

Sì, ma io intendevo proprio quello eh…
Ha soltanto collaborato in un paio di scene dove era necessaria una mano esperta per fare maquette e giochi di prospettiva e profondità, tutto qui.
Non ha assolutamente diretto la seconda unità.

Certo, mi riferivo al post precedente :slight_smile:

davvero una visione piacevole, io l’ho apprezzato quest’onestissimo western, buon ritmo, la storia non è male, e anche il cast se la cava, Lulli su tutti!
bella anche l’intervista ad Howard Ross

Più vicino agli stilemi americani che a quelli italiani è un bel western con una storia che fila via liscia e un paio di scazzottate niente male. I cattivi sono molto in parte mentre Klark non è da annoverare tra i migliori pistoleri del genere ma non sfigura più di tanto. Molto belle le musiche